Che piatti di pasta mangeremo nel 2050? La domanda, affascinante, è al centro dell’edizione 2019 del World Pasta Day, il 25 ottobre. Esatto, c’è una giornata mondiale della pasta, e non è nemmeno un’iniziativa recente; la prima edizione risale infatti al 1995 e questa è la 21a.
L’Unione Italiana Food, che con e IPO – International Pasta Organisation ha ideato il World Pasta Day – ha identificato 6 tendenze che caratterizzeranno il consumo di pasta nei prossimi decenni: Classico (la pasta al pomodoro, portabandiera della dieta mediterranea nel mondo),  Etico (pasta, verdure e sostenibilità), Globale (pasta fusion, un mondo di contaminazioni),  Diverso (pasta con ingredienti tutti da scoprire), Semplice (la pasta sempre più essenziale e salutare), Consapevole (la sfida della corretta informazione).
Per tutta la settimana, dal 18 al 25 ottobre, 130 ristoranti mettono in menu la loro interpretazione di #pasta2050: un piatto che prende ispirazione dalle tendenze che caratterizzeranno la pasta nei prossimi 30 anni, tra globalizzazione e voglia di semplicità, nuovi ingredienti e una rinnovata etica dei consumi. Fra gli chef coinvolti anche Heinz Beck, Chicco Cerea, Rosanna Marziale, i fratelli Alajmo.
Non solo in Italia: alla kermesse “Al Dente – The Italian way of Pasta” hanno infatti  aderito anche ristoranti di Berlino, New York, Shangai, Parigi, Tokyo, Dubai. L’elenco dei 130 ristoranti è nella sezione dedicata del sito.
La Giornata Mondiale della Pasta è anche l’occasione per fare un bilancio su questo alimento alla base della dieta mediterranea, e dell’alimentazione italiana.
In 10 anni il consumo nel mondo è quasi raddoppiato, da quasi 9 a circa 15 milioni di tonnellate annue. E l’Italia resta il punto di riferimento per produzione export e consumi: ogni italiano ne consuma 23 kg all’anno, davanti a Tunisia, 16 kg, Venezuela, 12 kg e Grecia, 11,2 kg.
E’ italiano un piatto di pasta su quattro mangiati nel mondo: con 3,4 milioni di tonnellate di pasta prodotte dai nostri pastifici, l’Italia si conferma anche nel 2018 leader mondiale della pasta, davanti a USA, Turchia, Brasile.
Le penne sono il formato preferito dagli italiani, davanti a spaghetti e fusilli. Il piatto più amato è la carbonara, seguito dal ragu e dal classico pomodoro e basilico
Quello dei pastifici italiani è un settore che conta 120 imprese, dà lavoro a 7.500 addetti e genera 4,8 miliardi di euro. Accanto alla tradizionale pasta gialla (ne esistono oltre 300 formati), in crescita l’integrale (in Italia +20%), il gluten free, quelle con farine alternative e superfoods (spezie, kamut, legumi, farro). E perfino quella realizzata con la stampante 3D. Chissà se anche questa sarà di consumo comune nel 2050.