Dal 28 al 30 novembre 2019, nel suggestivo scenario della minuscola isola del Lazzaretto (Baleari), accanto a Minorca, si terrà la II edizione di Starlight, il congresso internazionale dedicato all’astroturismo. La fondazione Starlight ha scelto Minorca come sede del congresso in quanto l’isola è stata nominata – unica isola del mar Mediterraneo – riserva della biosfera e destinazione turistica Starlight, dopo che numerosi esperti e appassionati hanno riconosciuto la bellezza dei suoi cieli notturni e il suo potenziale per lo sviluppo dell’astroturismo.
Questo evento è un’occasione per convertire l’isola in un polo di attrazione astroturistica: implementando l’offerta turistica già esistente con un nuovo turismo di nicchia che contribuirà alla destagionalizzazione dell’isola.
Ma quali sono le altre mete europee perfette per ammirare il cielo notturno? Sempre in Spagna, e sempre in un arcipelago, quello delle Canarie, troviamo il Parco nazionale del Teide, che occupa la parte centrale, montuosa, dell’isola di Tenerife. Qui si trova anche uno dei più importanti osservatori astronomici d’Europa, l’Osservatorio del Teide.
Sempre in area mediterranea, Alqueva, nel sud del Portogallo, è un’area protetta di circa 3000 chilometri quadrati, consente la vista delle stelle senza che sia presente la minima traccia di inquinamento luminoso. E Patrimonio dell’Umanità Unesco ed è anche una Dark Sky Reserve, ovvero un luogo che secondo l’International Dark-Sky Association che possiede «una qualità eccezionale di notti stellate e un ambiente notturno che è specificatamente protetto per preservare il suo patrimonio scientifico, naturale, educativo, culturale e di fruizione pubblica».
Nel mondo le Dark Sky Reserve sono appena 15; in Europa si trovano in Germania, Francia, Inghilterra e Galles. Oltralpe, si trova presso il Pic du Midi, alle falde dei Pirenei; mentre in Germania il Westhavelland, è a soli 70 km da Berlino.
E in Italia? I luoghi privilegiati dove osservare le stelle non mancano, soprattutto lungo l’arco alpino. A Saint-Barthélemy, in Valle d’Aosta, una delle zone a più basso inquinamento luminoso e scarsa turbolenza atmosferica (almeno 250 notti serene all’anno) d’Italia, si trova un Osservatorio Astronomico a 1.670 metri di altitudine.
In Alto Adige, la val d’Ega ospita il primo Astrovillaggio d’Europa con osservatorio astronomico e planetario dotato di due telescopi, uno con la cupola di 6 metri di diametro e una più piccola per osservare il sole in pieno giorno.
E sempre in Alto Adige c’è un’area che ha tutti i requisiti per diventare Dark Sky riserve: il parco naturale Fanes-Sennes-Braies. Qui l’inquinamento luminoso è molto al di sotto della media europea dove, negli ultimi 25 anni, è aumentato del 5% all’anno. Non resta che aspettare. E guardare il cielo.