Alla maggior parte delle persone la parola ostello fa pensare alle vacanze da studenti, quando si doveva spendere il meno possibile, si dormiva in camerate e con i bagni in comune. Da tempo, però, gli ostelli sono diventato qualcosa di completamente diverso, abbandonando quella connotazione cheap per essere uno dei modi di scoprire un territorio, seguendo le linee di un turismo sempre giovane ma anche slow.
In particolare nel Lazio un progetto regionale nell’ambito del programma GenerAzioniGiovani.it, sta riqualificando edifici e dimore storiche, talvolta ville nobiliari e castelli, per trasformarli in luoghi destinati all’ospitalità. Oggi sono una decina, presto saranno molti di più: spazi che, dopo anni di disuso o altre destinazioni, sono stati riqualificati e restituiti al territorio trasformati in strutture turistiche gestite da giovani under 35 per ospiti giovani under 35. 
Ce n’è per tutti i gusti: dal mare del golfo di Gaeta, ex Repubblica marinara e meta di villeggiatura nota già all’epoca degli antichi Romani, al Parco dei Monti Aurunci; da Civita di Bagnoregio, costruita su uno sperone tufaceo, alla piana reatina con i laghi Lungo e Ripasottile, tra boschi e faggete. 
A Caprarola (Viterbo) l’Ostello Farnese si trova proprio all'interno del Palazzo Farnese, capolavoro del Cinquecento. E’ invece sul mare, non lontano dalla Capitale, l’Ostello del Castello di Santa Severa (Roma), al quale Orsini e Anguillara diedero la forma attuale fra il XIII e il XIV secolo. 
E non manca un Ostello anche a Roma, il Centro di Sosta Tevere Point, dove è possibile cimentarsi con kayak e canoe sul fiume Tevere.
Per saperne di più, generazionigiovani.it/