Che Bologna sia anche una città d’acqua è cosa nota a pochi. Eppure in centro città c’è una piccola finestra (la finestrella di via Piella, che si affaccia sul Canale delle Moline) da cui, se ci si affaccia, ci si sorprende a vedere un canale non troppo fondo che scorre lì tra le case, a un niente dalla finestre .Il sistema dei canali di Bologna fu creato allo scopo di collegare la città con il Po e gli altri fiumi della zona, in modo da fornire acqua ma soprattutto energia meccanica agli opifici della città. Ora c’è un progetto per riportarli in qualche modo al centro della vita cittadina grazie a un percorso ciclabile. E per due weekend (26 settembre e 3 ottobre) con l’iniziativa “Dall’Opificio ai Musei, pedalando lungo il Navile” c’è la possibilità di percorrerlo con una passeggiata guidata.
Sviluppato dai Musei del Patrimonio Industriale e della Civiltà Contadina, dall'Opificio delle Acque e dalla cooperativa sociale Anima, l’itinerario consente di ripercorrere lo storico corso del canale di Reno partendo dalla Grada e raggiungendo l'area dell'antico porto cittadino. Da lì si prosegue lungo la ciclovia del Navile, oggi un parco naturale ai margini della città, con una pedalata che permette di trascorrere giornate all'aria aperta, incontrando bellezze naturalistiche, storiche e gioielli dell'archeologia industriale. Una pedalata con sosta a tre diversi musei: l’Opificio della Grada, il Museo del Patrimonio Industriale e ilMuseo della Civiltà Contadina. Fin dalla fine del XII secolo Bologna ha saputo utilizzare le risorse idriche del territorio con la costruzione di chiuse, canali e chiaviche per regolare le acque dei fiumi Reno e Savena. L'antico tracciato del sistema idraulico artificiale è ancora riconoscibile in città e parzialmente in uso. Il sistema si completava a nord-ovest col porto della città e il canale Navile: la più importante via di comunicazione e commercio fino all’avvento della ferrovia.