In un momento storico in cui tutti cercano tranquillità e relativo isolamento Bergolo, il più piccolo Comune d’Italia a meritarsi la Bandiera Arancione del Tci, potrebbe essere una buona scelta per le vacanze. Con una settantina di abitanti censiti, ma meno residenti stabili, il paesino del cuneese è un esempio in miniatura di quanto possono offrire i comuni Bandiera Arancione. Si trova in media montagna, anche se il paesaggi che si gode dai suoi 616 metri di altitudine sempre quello di una collina molto alta. Perché Bergolo sta giusto sulla sommità di una montagna che separa due vallate parallele, da un lato la valle Uzzone, dall’altro la val Bormida, in un trionfo di noccioleti, sparsi sulla terra chiara, argillosa delle Langhe.
Ma oltre a essere un buon retiro estivo, con tanto di grande piscina all’aperto e una buona rete di sentieri, di Bergolo si apprezza l’attivismo culturale, assai inusuale per un paese così piccolo, che ha un solo ristorante che fa anche da bar. Eppure in estate nella grande arena con vista sulla valle ci sono eventi ogni settimana. E non solo sagre – che pur non mancano –, ma tanti concerti e piccole mostre cui si aggiungono le tante opere artistiche che da anni sono disseminate sulle facciate del borgo. Tutto questo attivismo discende da una festa antica, con radici nei riti di fertilità pagani del Calendimaggio, riti che in piena epoca hippie sono stati riesumati nel Cante’ Magg, un festival dedicato alla Wolrd Music nato nel 1975 e andato avanti fino al 2007. Il paese ha origine medievale, come attesta la chiesa romanica di S. Sebastiano al cimitero, e non è mai stato grande, al massimo 300 abitanti. Oggi si è spopolato, ma in estate si rianima grazie anche agli stranieri che hanno comprato i casolari sparsi in campagna, spesso trasformandoli in attività ricettive. Perché la tranquillità non è mai troppa.