Il primo autoritratto di cui si abbia notizia certa è quello del pittore francese Jean Fouquet, un medaglione di 6 centimetri di diametro datato 1455 e oggi conservato al Louvre. Che sia davvero il primo è tutto da vedere, però è bello pensare che sia proprio questo artista francese il progenitore di una delle mode che vanno per la maggiore in questi anni, il selfie.

A lui potrebbero essere dedicati i tanti musei dedicati al selfie che sono sorti in giro per il mondo di recente. La prima struttura dedicata alla forma più praticata di arte pop è nato a Glendale, nella contea di Los Angeles, dove nel 2018 è stato aperto il Selfie Museum : qui i visitatori si potevano fotografare davanti alle riproduzioni delle più importanti opere d’arte della storia. Dopo ne sono stati aperti diversi, tra Dubai, Las Vegas e Miami.

Ora anche l’Italia ha il suo museo del selfie, che apre i battenti a Zoomarine, il più grande parco marino d’Italia, situato alle porte di Roma. Si tratta di un percorso di 400 metri quadrati con 25 postazioni (aperte e sanificate) in cui i visitatori potranno scattarsi inusuali foto senza limiti. Perché la caratteristica dei musei del selfie è che sono luoghi in divenire, non esposizioni di opere.

I musei infatti sono allestiti in modo da diventare scenari dove i visitatori si scattano i selfie più inusuali, che li portano a immortalarsi mentre cadono nel vuoto da un grattacielo, nuotano in una vasca colorata con 15mila palline, oppure camminano a testa in giù sul soffitto di casa. I visitatori, tuttavia, avranno anche l’opportunità di apprendere la storia del selfie con un percorso didattico, dove per esempio si impara che il primo autoritratto fotografico di gruppo, vero progenitore del selfie, sarebbe stato scattato nel 1920 a New York.
 


 
INFORMAZIONI
Sito web zoomarine.it