L’estate è alle porte e in Italia da sempre è il momento decisivo per la decisione più piacevole ma ansiogena dell’anno: se, dove e come passare le vacanze. Quest’anno in particolare le due grandi crisi in atto, la pandemia e la guerra contro l’Ucraina, stanno producendo effetti a catena.
Se da un lato cresce la predisposizione a viaggiare dall’altra la ripartenza è ostacolata dall’impatto psicologico dello stato di tensione che si sta vivendo almeno nel mondo occidentale. Sono queste alcune delle riflessioni che fa il presidente del Tci Franco Iseppi nel suo editoriale per il numero di maggio di Touring. “Occorre rinunciare all’idea di una ripresa del turismo lineare e progressiva. La “nuova normalità” sarà invece caratterizzata da passi in avanti, battute d’arresto e imprevisti cambiamenti”.
Risultato di questa atmosfera? Ancora una volta, per il terzo anno consecutivo, complice anche la crisi dei costi crescenti dell’energia (soprattutto sul prezzo del carburante per i voli aerei), saranno il turismo domestico e le destinazioni vicine, a fare da padrone. Un mercato interno che sarà fondamentale per la ripresa del turismo e delle sue strutture di accoglienza. L’Italia ha imparato la lezione e in questo periodo di lockdown prima e di quarantene poi, ha sviluppato un formidabile apparato di strutture di ospitalità che incentivino il turismo lento, di prossimità, balneare ma anche di montagna e di territori interni.
Mancheranno ancora all’appello molti stranieri, soprattutto quelli dell’estremo oriente ma in compenso già si sono viste le grandi città d’arte come Roma, Firenze, Venezia nuovamente riempite da nutrite comitive di americani che hanno sfidato gli “sconsigli” dell’amministrazione Usa.
Il Touring ha raccolto la sfida e ha anche dedicato il volume della campagna associativa 2022 agli Appennini, la grande ricchezza naturalistica, paesaggistica, economica e dunque turistica esistente all’interno del Paese.
Il numero di maggio della nostra rivista Touring tra le tante idee sul tappeto propone un trekking facile e per tutti durante la grande fioritura nelle valli e tra gli altopiani del Trentino. Poi si ferma a Vicenza, la grande fabbrica del Rinascimento, tra le ville, i teatri e gli edifici palladiani, alla riscoperta di una città che ha saputo conciliare la grande nobiltà veneta con un sorprendente e originale spirito imprenditoriale. Un mix che ha dato lavoro e stimolanti occasioni a grandi artisti e architetti dell’epoca di cui rimangono ancora numerose tracce a testimoniare lo splendore di quel secolo d’oro.
In questo numero Touring ha dato poi testimonianza dell’esistenza di un’altra Milano, l’ennesima faccia della città più all’avanguardia del Paese: quella delle nuove periferie descritta nei suoi romanzi e ora anche da una serie tv dallo scrittore giallista Alessandro Robecchi. E poi si racconta la Toscana dei grandi cammini a piedi, e l’Abruzzo della “montagna madre” ovvero della Maiella.
Ma proprio per spazzare via l’impressione che si debba restare per forza dentro i nostri confini, questa volta abbiamo rimesso fuori i piedi dal nostro territorio e dopo Parigi e la Giordania dei numeri scorsi, ci siamo spinti in Finlandia, un Paese dalla natura forte spettacolare e dove il suo apporto con la presenza dell’uomo è ancora di grande armonia. Stefano Brambilla nel reportage nella regione del sud, in particolare quella del grande lago Saimaa, ha cercato di captare e descrivere i segreti (e i piaceri) derivati da questa miracolosa simbiosi.
Buona lettura!
Silvestro Serra