Torniamo a parlare di escape room da tavolo confrontando i tre filoni di prodotti usciti negli ultimi anni: Deckscape (pubblicate a oggi 10 avventure indipendenti); Unlock! (12 scatole con 3 avventure ciascuna, per un totale di 36 missioni in gran parte scollegate fra loro ma comunque giocabili singolarmente) ed Exit (a oggi tradotti sul mercato italiano 10 scenari, totalmente indipendenti e a difficoltà variabile).

Molti mi hanno chiesto “quale è il migliore?” e poiché dare una risposta non è semplice, ecco un confronto fra i tre filoni di giochi, evidenziando le differenze – che sono più di quante possiate immaginare –, i pregi e gli eventuali difetti.

IL REGOLAMENTO
Punto di partenza per affrontare qualunque gioco da tavolo, il regolamento deve essere chiaro e di immediata comprensione.
Deckscape è un mazzo autoesplicativo - impari le (pochissime) regole all’inizio della partita, leggendo le prime carte. Più immediato e chiaro di così è impossibile.

Unlock! è più articolato perché nel gioco ci sono carte di tipo diverso in base al colore (grigie, rosse, blu, gialle e verdi): la loro funzione è spiegata, oltre che nel regolamento presente nella scatola e riassunto nell’ultima pagina del regolamento stesso (utilissima da tenere sottomano la prima partita), anche nel tutorial giocabile con la app (sì, Unlock! prevede una app gratuita).

In EXIT il regolamento – 2 paginette – è breve, chiaro e immediato, per leggerlo e assimilarlo bastano 5 minuti. In più le scatole indicano il livello di difficoltà un'indicazione di massima ma comuqnue utile in fase d'acquisto.

Deckscape: voto 10
Unlock: voto 8
Exit: voto 9.5

ERGONOMIA E GRAFICA

Tutti e tre i titoli sono costituiti da mazzi di carte, illustrati in modo chiaro e stampati con cura. Tutti e tre sono giocabili ovunque. Le carte di Deckscape però sono più grandi, e questo è di aiuto se a giocare è un gruppo numeroso (4+). In generale comunque occorre passarsi le carte per poterle osservare con cura e proporre le proprie idee e/o soluzioni.
Spesso in Unlock! (e talvolta in EXIT) ci sono indizi nascosti nelle illustrazioni delle carte: una trovata che personalmente ho apprezzato, ma che ha infastidito diversi giocatori.
In tutti e tre i casi, comunque, ritengo che il numero ottimale di player sia 2. In 4 o più è necessario un continuo passaggio di carte (o una divisione degli enigmi da risolvere, se preferite) che a lungo andare trovo fastidioso e rallenta il ritmo di gioco.

Deckscape: voto 8
Unlock: voto 7
Exit: voto 7

MECCANICA DI GIOCO
La meccanica di gioco è parecchio diversa: Deckscape propone diversi enigmi che devi risolvere, una volta concordata una soluzione giri la carta e controlli. Se hai indovinato vai avanti, altrimenti avanzi lo stesso ma segnando un malus che influirà sul punteggio finale.

Unlock! è più articolato: le carte sono numerate sul dorso e sono di diversi colori, in genere si devono combinare carte rosse e carte blu per ottenere il numero della carta indizio successiva e proseguire. La app è fondamentale, sia per richiedere indizi sia per inserire codici numerici quando le carte (in questo caso gialle) li richiedono. Va da sé che ogni codice errato prevede penalità in termini di tempo. E’ quindi evidente che è molto più facile arenarsi giocando ad Unlock! che a Deckscape. Questo però non è un pregio né un difetto. Semplicemente dipende da che tipo di esperienza volete. Io preferisco Unlock! perché la trovo più vicina a quella delle escape room reali: spesso non sai come e quando ti serviranno gli oggetti che trovi. Puoi perdere tempo a tentare di incrociare oggetti scollegati, o inchiodarti su enigmi che non riesci a capire. Può essere frustrante, ma il gioco è anche questo.

EXIT è simile a Deckscape ma oltre al regolamento, troviamo un libretto di appunti che ci aiuteranno nella risoluzione degli enigmi, alcuni oggetti misteriosi il cui utilizzo apparirà chiaro durante la partita, un mazzo di carte da dividere in tre gruppi: Enigmi, Soluzioni e Suggerimenti. Di volta in volta prenderemo la carta relativa dal giusto mazzo, e se ne abbiamo bisogno, guarderemo i suggerimenti. Qui se ci si trova in difficoltà si può ricorrere agli indizi, che sono due più la soluzione, quindi tre, per ogni enigma del gioco (più di 10). Questo permette di modulare l’esperienza e renderla o molto facile, o complessa. Sicuramente uno dei punti di forza di questo titolo, che risulta più complesso e stimolante (di Deckscape) e al tempo stesso meno punitivo (di Unlock).
 

Deckscape: voto 7
Unlock: voto 8
Exit: voto 9

GESTIONE DEL TEMPO
Nelle escape siamo abituati ad avere 60 minuti che scorrono inesorabilmente all’indietro. Alcune volte visualizziamo il cronometro, altre volte no. Per me questo è un elemento imprescindibile della tensione di una Escape room. Al tavolo la tensione è mitigata dal fatto che se il tempo finisce… puoi continuare a giocare fino alla soluzione.
In Deckscape si tiene conto del tempo ma senza vederlo scorrere: semplicemente all’inizio e alla fine si guarda l’orologio, per avere un’idea dei minuti spesi. Gli eventuali errori non ti bloccano, ma influiscono sul punteggio finale, assieme al tempo. I più bravi finiranno entro i 60 minuti e senza errori, ma questo non condizionerà più di tanto la piacevolezza dell’esperienza.

Anche EXIT ti chiede di far partire il cronometro quando inizi, e di fermarlo quando finisci. Il tempo impiegato e la quantità di suggerimenti usati darà il voto/punteggio al gruppo di gioco, da 0 a 10 stelle. Non c’è un timer che ti pressa, non c’è urgenza. A molti piacerà, ma per me questo è un difetto.

In Unlock! invece è la app che gestisce il tempo, che scorre a ritroso sul display, partendo dai classici 60 minuti (in alcune avventure 90 minuti, e serviranno tutti...). Ogni errore fa scalare da 1 a 3 minuti il tempo. Anche qui, però, quando il countdown finisce si può comunque terminare la partita, ma il punteggio (da 0 a 5 stelle) ne risentirà inevitabilmente. Sulla gestione del tempo la mia preferenza va nettamente ad Unlock!: vedere il tempo che scorre e si assottiglia è per me una parte fondamentale dell’esperienza dell’escape room.

Deckscape: voto 6
Unlock: voto 8
Exit: voto 6

AMBIENTAZIONE
La storia è spesso un punto dolente delle escape room: trame e ambientazioni sono spesso posticce e marginali, e tutto si risolve in una concatenazione di enigmi a soluzione spesso numerica. Trasformando la stanza in un mazzo di carte, far vivere l’ambientazione è ancora più difficile.

In Deckscape l’ambientazione è altalenante: piuttosto labile nella prima avventura (il laboratorio di uno scienziato) molto buono in aclune, meno in altre.
Anche in Unlock! e in EXIT varia parecchio da avventura ad avventura: in alcune è più riuscita, in altre meno.

Ad Unlock! riconosco il merito di avere osato di più, proponendo oltre alla classica stanza/casa/castello da cui uscire in 60 minuti anche scenari da avventura grafica come
i tre episodi del professor Noside, chiari omaggi al videogame Anni Ottanta Day of the Tentacle, o le escape ispirate a romanzi come Ventimila leghe sotto i mari e Il mago di Oz. Inoltre l’uso della app permette interferenze in tempo reale (non dico di più per evitare spoiler) molto apprezzabili.

Deckscape: voto 6
Unlock!: voto 7
Exit: voto 7

PREZZO
Deckscape è prezzato 10,90 euro, Unlock! 29,90 euro: costano quindi praticamente uguale (vi ricordo che Deckscape contiene una singola avventura, Unlock! tre). Un voto in più va ad Unlock! per la presenza della app, scaricabile grauitamente, che va comunque sviluppata ed è materiale extra a tutti gli effetti.
EXIT ha un prezzo di 14,90 euro e non è solo (come gli altri) one shot, ma una volta risolti gli enigmi non è proprio più possibile rigiocarlo: la risoluzione di alcuni enigmi prevede di alterare materiali di gioco, tagliandoli o scrivendoci sopra, rendendo quindi il gioco irripetibile anche con gruppi diversi. 

Personalmente non considero un limite o un difetto il fatto che non siano rigiocabili, quindi il giudizio sul rapporto qualità prezzo è positivo: in 4 giocatori si spendono da 2,5 a 4 euro a testa, ad avventura: nettamente più economico della vera escape room, che è senza dubbio più coinvolgente e immersiva, ma costa 15/20 euro a giocatore e quando il tempo finisce, finisce anche la partita.

Deckscape: voto 9
Unlock!: voto 10
Exit: voto 7.5

GIUDIZIO FINALE
Aggiungo un ultimo elemento che non ho inserito nel confronto, perché estremamente soggettivo: la qualità degli enigmi. Alcuni amano enigmi complessi, altri quelli più semplici: non per questo un enigma semplice è meno bello o meno riuscito. E anche la complessità varia a seconda della percezione e della preparazione dei giocatori.
L’unico dato oggettivo che mi sento di dare è che mediamente i Deckscape sono più semplici, mentre gli altri due raramente si possono finire in un’ora. Anzi, senza ricorrere a indizi e suggerimenti si può anche superare l’ora e mezza di gioco.

Calcolatrice alla mano, Unlock! totalizza 48 punti, con una media di 8; Deckscape ed EXIT 46 (media, 7,66).

Consegno questi numeri agli amanti della matematica, con un vincitore – seppure sul filo di lana: Unlock!.

Da parte mia, ritengo che le tre tipologie di escape room da tavolo presenti oggi sul mercato italiano siano valide, ben realizzate e ben riuscite: i voti lo confermano. Sono anche diverse più di quanto potessi immaginare prima di giocarle, e questo potrebbe far sì che abbiate una preferenza marcata per una o per l’altra: se non amate il conto alla rovescia, per esempio, probabilmente avrete un giudizio finale diverso dal mio. In ogni caso, ora avete tutti gli elementi per capire quale è più adatto a voi e al vostro gruppo.

Ricordiamo che Deckscape a oggi (settembre 2022) sono 10 avventure indipendenti, di cui una pensata per essere giocata squadra contro squadra, o 1vs1;

Unlock! sono disponibili sul mercato italiano 12 scatole – di cui una espressamente rivolta ai bambini dai 6 anni in su, Unlock! Kids – per un totale di 36 avventure;

Le Exit pubblicate in italiano finora sono 10, tutte localizzate da Giochi Uniti.

Anche questo è Viaggiare per gioco.

ALTRI ARTICOLI LEGATI AL TEMA DEL GIOCO E DEL VIAGGIO