Un percorso che gli Stati generali dell’economia appena conclusi hanno sottolineato come necessario e che però, scrivono al premier Conte le associazioni, deve ora tradursi in atti concreti e non essere contraddetto da scelte non sostenibili di politica generale. Tra le richieste al Governo c’è anzitutto quella di supportare pienamente, in sede di Consiglio europeo, l'ambiziosa Strategia europea per la biodiversità 2020-2030, stabilendo obiettivi attuali, misurabili e giuridicamente vincolanti e far sì che le altre politiche europee e nazionali si allineino alla Strategia. Fondamentale è anche la messa in atto di una poderosa opera di restauro ambientale, per altro centrale nella Strategia europea per la biodiversità, volta anche a "creare quelle difese naturali che rappresentano i veri anticorpi per mitigare l’impatto di future, e purtroppo possibili, epidemie, nonché di altri cataclismi naturali legati, ad esempio al rischio idrogeologico”. Nessuna deroga, scrivono ancora le associazioni, sia concessa ai procedimenti di valutazione ambientale e sia invece garantita la piena applicazione dell’attuale Codice appalti.
Sul tema della produzione alimentare, si chiede al Governo di promuovere una riforma della Politica agricola comune (Pac) sostenibile a livello ambientale e sociale, anche in base ai contenuti della Strategia “Farm to fork”, di recente presentata dalla Commissione europea a Bruxelles. Infine, al premier Conte si chiede che tra le spese ammissibili del Recovery Fund ci siano anche quelle a favore della conservazione della biodiversità, per dare le gambe all'attuazione nazionale della strategia europea.