L’estate 2021 sarà ricordata per il perdurare della pandemia ma anche per la grave sequenza di calamità naturali, “eventi estremi” che hanno colpito diverse parti del Pianeta: alluvioni nel Nord Europa e a Zhengzhou, in Cina, con le drammatiche conseguenze anche in termini di perdita di vite umane.
 
Anche l’Italia non è stata risparmiata negli ultimi giorni da gravi eventi: primo tra tutti, il vastissimo incendio che ha devastato l’Oristanese, in Sardegna, e che ha mandato letteralmente in fumo case, aziende, strutture turistiche, animali e oltre 20mila ettari di territorio: il che significa aver perso in poche ore un patrimonio di biodiversità ingentissimo, un paesaggio che ci è invidiato in tutto il mondo oltre al dramma umano della popolazione locale.
I cambiamenti climatici – uniti spesso all’intervento doloso e sciagurato dell’uomo – costituiscono fattori ai quali il nostro Paese, come altri sul Pianeta, non è ancora preparato. Gli eventi estremi, come ci ricordano tutti gli scienziati, sono destinati a essere sempre più frequenti e pericolosi e richiedono investimenti e competenze che vanno al di là della capacità di reazione all’emergenza. 
 
Il Touring Club Italiano, che ha come missione quella di prendersi cura dell’Italia come bene comune, è vicino alla popolazione sarda e nello stesso tempo ribadisce la urgente e indifferibile necessità di dotarsi di strumenti e competenze che mettano al centro della strategia futura del nostro Paese la messa in sicurezza dei territori e quindi la prevenzione dei rischi. 
In questo contesto Touring Club Italiano richiama l’attenzione del Governo, delle Regioni e degli Enti locali sulla necessità di dotarsi urgentemente di protocolli che prevedano come comportarsi nella salvaguardia del patrimonio culturale dei territori di cui l’ulivo millenario di Cuglieri è ahinoi oggi emblema: pensare a come mettere in sicurezza in caso di incendi il nostro heritage diventa una priorità cui anche il PNRR ha voluto riservare un capitolo di investimento nella Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”
 
In questa direzione si colloca il nostro progetto europeo Cheers - Cultural HEritagE. Risks and Securing activities, che ha l’obiettivo di includere anche il patrimonio culturale nella pianificazione di emergenza, sensibilizzando le comunità locali sull'impatto dei rischi naturali sui beni culturali che sono espressione delle diverse identità e sulle modalità concrete di proteggerli in caso di calamità naturali.
 
Catastrofi come quelle avvenute in Sardegna, infatti, mettono in crisi non solo l’equilibrio ambientale e paesaggistico ma anche le economie locali, a maggior ragione in quei contesti in cui il turismo costituisce un fattore di traino rilevante.