Un sostantivo che non evoca certo stupore e bellezza: “wunderkammer”. Rigida e dura, poco musicale e romantica, la parola tedesca è tradotta in italiano con “stanze delle meraviglie”, che già rende più l’idea. Per capire cosa siano esattamente le “wunderkammer”, luoghi anomali e sorprendenti che le famiglie nobili amavano ricavare nei loro palazzi per un lungo arco di tempo che va dal Cinquecento a tutto il Settecento per riempirli di oggetti preziosi e stupefacenti allo stesso tempo, esclusivi, anomali e di raro valore, ha aperto il 15 novembre, fino al 2 marzo alle Gallerie d’Italia (piazza della Scala 6, Milano) e al Museo Poldi Pezzoli (via Manzoni 12) la mostra “Wunderkammer. Arte, Natura, Meraviglia ieri e oggi” a cura di Lavina Galli, conservatore del Museo Poldi Pezzoli, e Martina Mazzotta, curatore della Fondazione Antonio Mazzotta.

La mostra si snoda in luoghi rappresentativi dell’Illuminismo a Milano (città che, tra Beccaria, Verri e Parini, seppe dare importanti contribuiti a questo periodo storico artistico), quali la casa del collezionista per antonomasia Poldi Pezzoli in via Manzoni e il bellissimo Palazzo Leoni Montanari, prestigiosa dimora barocca di fine Seicento in piazza Scala. “Speriamo di riuscire a divertirvi e a trasmettere esattamente cosa sia una Wunderkammer – dice Martina Mazzotta -. Allo stesso tempo, però, vogliamo insistere sul concetto attuale ancora del termine, e parlare di una ripresa nell’arte contemporanea di questo tema”.

Ecco perché, soprattutto nell’allestimento che riguarda le Gallerie d’Italia, sono esposte opere di artisti contemporanei: da Douchamp a Kounellis, da Piero Manzoni a Mario Merz fino a Studio Azzurro. La ricerca dello stupore, l’uso della fantasia e il racconto dell’inesistente sono ancora tematiche che l’arte, anche contemporanea, affronta. Spostandosi al Poldi Pezzoli, accompagnati dalla consueta gentilezza e preparazione del personale che vi lavora, sarà possibile vedere per la prima volta tutte insieme le raccolte enciclopediche dei bolognesi Ulisse Aldrovandi e Ferdinando Cospi e del milanese Manfredo Settala, evidenziandone anche i rapporti con i Medici (tutti nomi di appassionati collezionisti tra il 1500 e il 1700). Oggetti d’arte, capolavori di oreficeria, curiosità esotiche provenienti dal Nuovo Mondo o dall’Estremo oriente (atzechi, islamici, cinesi e giapponesi), che per il tempo erano assolutamente desueti, insieme ad una sezione appositamente dedicata agli artificialia, ovvero esempi di oreficerie, orologi, bronzi e stipi.

L’allestimento di entrambe le sedi della mostra, progettato da Luca Rolla e Albeto Bertini, racchiude tutte le “meraviglie” in una sorta di cornice di pelle rossa che riveste mensole, piani d’appoggio e pareti, per trasmettere una sensazione di accoglienza davanti alle meraviglie: un ambiente caldo certamente suscita una sensazione più accomodante nella scoperta di oggetti e opere particolari e inusuali.

Info. Gallerie d’Italia, piazza della Scala 6. Poldi Pezzoli, via Manzoni 12

www.gallerieditalia.it, www.museopoldipezzoli.it, www.mazzotta.it