Nella camera del nostro hotel a Lappeenranta c’è un coffee table book, uno dei quei volumi di grandi dimensioni e carta patinata ideali da sfogliare d’inverno davanti a un camino. Pagina dopo pagina, il fotografo Mikko Nikkinen esalta con le sue immagini la bellezza del lago Saimaa nelle quattro stagioni: sembra di viaggiare in luoghi diversi, tanto lo specchio d'acqua cambia volto a seconda dei mesi. Ma a parte la mutevolezza del paesaggio, a colpirci è specialmente la prefazione del libro. Il fotografo, che spiega di essere sempre vissuto sulle sponde del lago, dedica il volume ai figli adolescenti Oskari e Urho. E, con evidente orgoglio, enumera una lista di cose che i suoi ragazzi hanno già imparato a fare: guidare una motoslitta, mettersi a capo di un gruppo di pattinatori per testare se il ghiaccio è abbastanza spesso da sopportarne il peso, accendere velocemente un fuoco, salire su un kayak direttamente dall’acqua, prendere nota ogni anno delle giovani anatre che nascono, scovare i siti preferiti dalle foche, conoscere tutti i segreti della pesca. “Avete iniziato bene il vostro viaggio verso un'isola tutta vostra” scrive “un viaggio che durerà per tutta la vita”.

Ecco, la prefazione di Mikko è un condensato perfetto di quanto abbiamo percepito in qualche giorno di viaggio nella Finlandia sudorientale, dentro il labirinto di acqua e di terra del lago Saimaa. Perché ancor più che la natura in sé, è il rapporto tra la natura del Saimaa e chi la vive ogni giorno a meravigliare e far riflettere. Una relazione quasi simbiotica, di chi non può stare lontano dal “suo” lago e dalla “sua” foresta troppo a lungo. E per la quale il mökki è una sorta di religione. “Non vedo l’ora di avere qualche ora da passare nel mio mökki” ci spiega Laura Harimaa, coordinatrice del marketing per Visit Saimaa. “Io ho già chiesto ai figli che le mie ceneri siano sparse vicino al mökki di famiglia” le fa eco Tero Vänttinen, activity manager dell’hotel Punkaharju. Guardando il dizionario, la parola mökki potrebbe essere tradotta con cottage, ma in realtà è molto di più: è la casetta sul lago che i finlandesi si tramandano di generazione in generazione, il “luogo del cuore” dove amano trascorrere il loro tempo libero in ogni stagione dell’anno. Non importa se il mökki è una capanna senza elettricità o una villetta con pontile (ognuno ha i suoi gusti): l’importante è che sia immersa nella natura, che fornisca una base per nuotare, pescare, cuocere il pesce sul fuoco, pattinare, raccogliere mirtilli, insieme agli amici o alla famiglia. Ed essere felici. 

Il lago Saimaa in inverno - foto Visit Saimaa
Dall'interno di un mökki - foto Stefano Brambilla

ESPERIENZE NELLA FORESTA

Questa “cultura della foresta”, così rigenerante che bastano poche ore perché i rumori della civiltà svaniscano come neve al sole, la si può toccare con mano in molti luoghi attorno al gigantesco Saimaa, il quarto lago più grande d’Europa con i suoi 4.400 chilometri quadrati (e gli impressionanti 13.700 chilometri di costa, più di quelli di tutta Italia: merito di un dedalo infinito di promontori, anse, penisole). Si può affittare un mökki, ovviamente, ma ancor meglio farsi condurre per mano in un’attività “esperienziale” insieme a qualche abitante del luogo. Basta davvero poco: noi, per esempio, abbiamo pedalato con le fat-bike elettriche attorno a Järvisydän, un grande resort che propone attività per tutta la famiglia, seguendo la nostra guida sui sentieri coperti dalla neve fresca. E poi abbiamo passeggiato nei dintorni di Lappeenranta tra i bianchissimi e fittissimi boschi di koivu, le onnipresenti betulle, con Teemu Virtanen, guida e fondatore della compagnia Saimaan Palju. “D’estate porto la gente a pedalare, d’inverno a camminare o a ciaspolare” spiega. “Ma in ogni caso un tè e una salsiccia sul fuoco non mancano mai”. Arrivati in riva al lago semi-ghiacciato sul far della sera, davanti a un capanno e a un braciere, Teemu accende il fuoco, mette la teiera sulla griglia, ci fa infilzare un wurstel su un rametto per abbrustolirlo sulle fiamme. Sembra di essere ritornati ai tempi degli scout, è un piacere quasi infantile, tanto è puro e semplice. “Per noi finlandesi è il pane quotidiano” sorride. 

Attività con le fat-bike intorno all'Hotel & Spa Resort Järvisydän - foto Stefano Brambilla ​
Teemu Virtanen ha appena acceso il fuoco - foto Stefano Brambilla

C’è poi un posto specifico dove questo legame con la natura è quanto mai evidente e potente. È l’hotel più antico di Finlandia, il Punkaharju, una grande magione di legno tutta dipinta di rosa, isolata su una collinetta tra i pini neri. “In origine era una casa per guardiani forestali: lo zar aveva proibito di tagliare gli alberi della zona già nel 1803” racconta in un italiano perfetto Saimi Hoyer, la proprietaria. Ora, su Saimi e l’hotel Punkaharju potremmo scrivere un articolo a parte, tante sono le possibili storie sia sul luogo sia sulla persona, un’ex supermodella che dopo aver calcato le passerelle di mezzo mondo ed essere stata fotografata dai nomi più grandi ha deciso di tornare là dove da bambina passava le estati con la nonna (“d’altronde, il mio nome deriva da quello del lago”). Nel 2016 Saimi ha comprato e rimesso mano alla struttura, trasformandola a sua immagine e somiglianza: tra la bellissima terrazza e le sedie a dondolo che hanno visto riposare Putin e De Gregori, ci si muove tra opere d’arte, vasi di vetro soffiato, animali impagliati, composizioni floreali, vestiti di scena della mamma (celebre attrice dei tempi che furono). E soprattutto funghi, ovunque: libri di funghi sui tavoli, funghi ritratti nei quadri, funghi nei menu del raffinato ristorante, persino nei cocktail e nei biscotti. “I funghi sono tutto” ride Saimi, e pure la chioma rossa sembra illuminarsi. Non sta scherzando. “Per me sono la vita, il piacere, la salvezza. Raccogliere funghi è un atto di libertà, di unione con la natura. Ah, devi tornare per i weekend dei funghi, in settembre! Organizziamo balli dei funghi, concerti dei funghi, passeggiate per funghi. Non c’è niente di più bello!”. Da tenere in conto che, nel sottobosco finlandese, i funghi spuntano a bizzeffe: qualcuno ha stimato che ogni ettaro di foresta, da queste parti, produca 50 chili di funghi commestibili all’anno. E a Punkaharju si celebra questa ricchezza quasi con devozione.

Saimi Hoyer, proprietaria dell'hotel Punkaharju, sulla terrazza prospiciente il lago - foto Stefano Brambilla
L'hotel Punkaharju, l'albergo più antico di Finlandia - foto Stefano Brambilla

GASTRONOMIA E BENESSERE

Naturale: il legame con la natura passa anche attraverso il cibo. Seguendo l’ormai nota new wave della gastronomia nordica, anche gli abitanti del Saimaa si sono attrezzati: il ristorante dell’hotel Punkaharju è uno dei quattro riuniti nel network Saimaa Gastronomy, formato da quattro donne, il cui obiettivo è valorizzare e rielaborare i prodotti e le tradizioni locali, mentre la D.O. Saimaa riunisce sotto un marchio di qualità una trentina di produttori di verdure, pesce, carne, erbe, formaggi. “La varietà, la freschezza e la genuinità sono la nostra ricchezza” spiega lo chef del Sahanlahti resort a Puumala, un altro ristorante del network. Ed è vero: perché guai a credere che bacche, funghi e pesci siano in qualche modo monotoni. Parlando solo di bacche, in cucina ci si può sbizzarrire tra mirtilli rossi e neri, ribes, lamponi, uva spina, olivello spinoso, camemoro e altre di cui non esiste neppure il nome in italiano. “D’estate vado a cogliere i frutti del bosco insieme agli ospiti, poi insegno loro a fare le crostate” racconta Paula Okkola, un’energica e sorridente signora che gestisce un gruppo di cottage su una piccola isola. “D’inverno, invece, i turisti imparano la ricetta delle Karelian Pies, una specialità che non può mai mancare sul tavolo delle feste...”. Eccoci dunque pronti a impastare farina di segale nella casa di legno di Paula, che si muove con l’agilità e l’esperienza tipiche di una massaia doc. Con dubbi risultati e molte risate, prepariamo le piirakka seguendo i suoi consigli e poi le infiliamo nel grande forno a legno che domina la stanza. Fuori nevica, dentro il profumo della sfoglia invade la stanza rivestita di legno. Paula racconta che è appena passato l’ultimo battello che accompagna la fluitazione dei tronchi sul lago, verso le cartiere più a sud: tra poco anche il più piccolo rigagnolo ghiaccerà. 

Cena a base di salmone cotto sul fuoco in uno dei ristoranti del Sahanlahti Resort - foto Stefano Brambilla
Paula Okkola ha appena sfornato le piirakka (Karelian Pies) - foto Stefano Brambilla

Di esperienze “immersive” nella natura locale se ne possono fare molte altre, sul Saimaa. La più bizzarra la sperimentiamo ad Hossukan Helmi, una struttura isolata non lontano da Imatra: si indossano tutone termiche, di quelle che coprono da capo a piedi, così stagne da non far entrare neppure una goccia, e come foche impacciate si scivola nelle acque gelide del lago. La sensazione è ultraterrena, simile a quelle che si sperimentano in luoghi che sovvertono le leggi della fisica (come il Mar Morto): si galleggia senza fatica, nel silenzio della notte artica, e ogni cosa sembra sospesa nel tempo e nello spazio. Ma, divertissement a parte, l’esperienza più logica per entrare a contatto con il modo di vivere finlandese è sempre quella della sauna, un rituale immancabile in ogni occasione di socialità. Ne proviamo una diversa ogni sera: in grandi centri benessere come l’Imatran Kylpylä Spa Resort, ideale per le famiglie con le sue tante piscine; in una suite del Sahanlahti resort, con il comfort di uno spazio tutto per sé; in una casetta sul lago presso l’hotel Punkaharju, dove Tero Vänttinen ci propone una sessione di rilassante “sauna yoga”; in una magnifica villa dell’Halla Resort presso Mikkeli, dotata di pontile privato sul lago. Ogni volta, la sensazione di benessere e di vigore fisico è talmente forte da chiedersi perché il rituale non abbia trovato radici anche dalle nostre parti. Specialmente quando, quasi esasperati dal calore e dal sudore, si trovano inaspettate forze per abbandonare l’accappatoio e scendere la scaletta che porta nel lago gelato: cinque secondi di totale sublimazione, per poi andare a dormire in totale pace con il mondo.

Una delle ville dell'Halla Resort, presso Mikkeli - foto Stefano Brambilla
Il centro benessere dell'Hotel & Spa Resort Järvisydän - foto Stefano Brambilla​

PROGETTI PER IL FUTURO

Forse è proprio questo rapporto uomo-natura così radicato nel quotidiano che ha portato gli abitanti del lago Saimaa a guardare anche un po’ più in là. Ad aprile, l’intera zona è diventata un Geoparco Unesco. A ottobre, Lappeenranta ha vinto l’European Green Leaf Award per il 2021, un premio assegnato dalla Commissione Europea per le città di medie dimensioni che hanno puntato sulla sostenibilità: l’enorme cartiera che un tempo inquinava le acque del lago (e che tuttora fuma inesorabile dietro allo skyline cittadino) è diventata un motore di progresso green e di economia circolare. Nel frattempo la vicina Imatra, “la culla del turismo finlandese” grazie alla zarina Caterina II che la visitò nel 1772 (il confine con la Russia è a due passi e la zona fu a lungo controllata da Mosca), punta tutto su un nuovo museo dedicato alla natura e alle foreste, pronto nel 2024, che nelle intenzioni dovrebbe portare migliaia di visitatori. 

Ma non ci sono soltanto progetti su grande scala. Tra i cinque luoghi da non perdere nella sua regione, Katia Vehviläinen, direttore marketing di GoSaimaa, ce ne indica anche uno che ci lascia di stucco. “È il fiume Hitolanjoki” spiega “dove vive una delle ultime popolazioni selvagge di salmone: mi sta molto a cuore perché finalmente un grande progetto sta rimuovendo le dighe e le barriere delle centrali idroelettriche che non permettono ai pesci di risalire il corso d’acqua. Ripristineremo le rapide e libereremo il fiume!”. Piccoli, grandi segnali di un mondo che cambia, come quello che ci racconta Arttu Muukkonen, proprietario della Lehmus Roastery di Lappeenranta, una delle torrefazioni di caffè migliori della Finlandia, più volte premiata su scala nazionale: “Siamo carbon neutral, compensiamo le nostre emissioni. Ma abbiamo iniziato anche ad acquistare torbiere sottoutilizzate, un terreno diffuso in Finlandia che emette molta anidride carbonica nell’atmosfera: l’obiettivo è quello di convertirle in coltivazioni di bacche, sperimentando metodi che assorbano il carbonio”. Arttu ci fa vedere un grande annuncio sul quotidiano locale in cui la torrefazione “che fa bene al pianeta” chiede ai lettori se hanno terre di torbiera da venderle: un bell’esempio di pubblicità progresso.

Arttu Muukkonen, proprietario della Lehmus Roastery di Lappeenranta - foto Stefano Brambilla​
Testimonial della purezza del lago è la foca del Saimaa, sottospecie a rischio estinzione che ha visto negli ultimi anni una buona ripresa - foto Stefano Brambilla​

FIN DALLA NOTTE DEI TEMPI

La nostra visita sul Saimaa si conclude ad Astuvansalmi. È un sito raggiungibile solo via acqua: noi lo facciamo su un battello che si fa strada su un lago quasi gelato, circondati dal crepitio leggero del ghiaccio che si rompe. Non ci sono altre barche attorno, né persone nei tanti mökki che si avvistano sulle rive: è un giorno feriale di fine stagione, il capitano Otto ha mosso il suo Aino solo per noi. Quando arriviamo, dopo 20 minuti di navigazione, capiamo subito perché l’uomo di 6000 anni fa (e poi quello dei due millenni successivi) lo scelse per lasciare le sue tracce: l’alta, immensa roccia aggettante sul lago – dove sono ancora ben visibili disegni di alci, mani, guerrieri, uno sciamano, una donna guerriera con un arco in mano – ha una conformazione troppo peculiare per non richiamare idee di idoli e divinità. Il silenzio è rotto solo da un richiamo di un corvo imperiale, la suggestione è palpabile. Era probabilmente un luogo sacro, Astuvansalmi, ideale per venerare le forze della terra. Per celebrare quel rapporto uomo-natura che dalla notte dei tempi è parte dell’essenza stessa del lago Saimaa.   

Astuvansalmi, sito sacro con pitture rupestri di 6000/4000 anni fa - foto Stefano Brambilla​

INFORMAZIONI
- L'area del lago Saimaa è piuttosto grande: consigliabile programmare almeno 4-5 giorni per un'esplorazione tranquilla. Per arrivare dall’Italia, comodi i voli RyanAir da Bergamo/Orio al Serio direttamente a Lappeenranta; altre compagnie (come FinnAir) volano invece su Helsinki, a tre ore circa di distanza in auto/bus dal lago. 
- I siti web di riferimento sono www.visitsaimaa.fi e www.gosaimaa.com (entrambi in inglese); il primo è dedicato alle località della parte settentrionale del lago (nella regione del Savo meridionale), il secondo a quelle della parte meridionale (nella regione della Carelia meridionale).
Altri siti utili: www.dosaimaa.fi (prodotti certificati) e www.visitsaimaa.fi/en/saimaagastronomy (network di 4 ristoranti gastronomici, tutti consigliati); geoparco Unesco: www.saimaageopark.fi; "realtà verde" di Lappeenranta: www.greenreality.fi.  

Lago Saimaa - foto Stefano Brambilla​

- Consigli a Mikkeli e dintorni. L’Halla Resort Nature and Design lakeside villas (www.hallaresort.fi) propone varie sistemazioni, tra cui bellissime ville con 3 camere/3 bagni, sauna e pontile sul lago privati. Per visitare Astuvansalmi da Kallioniemi, questo il sito di Visit Mikkeli, da cui si rimanda alle crociere sul battello Ainu: www.visitmikkeli.fi.

- Consigli a Puumala e dintorni. Cottage e corsi di cucina con Paula Okkola a Okkolan Lomamokit (www.okkolanlomamokit.com). Bel resort sul lago, con ottimo ristorante, il Sahanlahti (www.sahanlahtiresort.fi). 

- Consigli a Savonlinna e dintorni (visitsavonlinna.fi). Consigliata la visita allo scenografico castello Olavinlinna. Nei dintorni, da non perdere lo storico hotel Punkaharju con le sue innumerevoli iniziative e attività (hotellipunkaharju.fi). Per gli appassionati, consigliato anche il Museo Lusto, dedicato alle foreste, poco lontano (lusto.fi). Più a nord, presso Rantasalmi, l’Hotel & Spa Resort Järvisydän è un resort immerso tra i boschi con molte camere di vario tipo, grande centro wellness e possibilità di attività sportive (www.jarvisydan.com). 

- Consigli a Lappeenranta e dintorni (www.visitlappeenranta.fi). In città, d’obbligo un giro nella vecchia fortezza (visite guidate con Saimaa Travel, www.saimaatravel.fi) e una sosta alla Satamatie6, dove degustare i prodotti della Lehmus Roastery di Arttu Muukkonen (satamatie6.com). Per un’escursione o un’attività nei dintorni con Teemu Virtanen, www.saimaanpalju.fi; per un’escursione di una giornata o di più giorni in Russia, a Vyborg e San Pietroburgo, con nave e bus, www.saimaatravel.fi (il passaggio del confine, ora chiuso, pre-pandemia non prevedeva l’obbligo di visto russo). Nella vicina Lemi, molto consigliato il ristorante Sarapirrti, dove da decenni si cucina solo un piatto: il Särä, ovvero tenerissimo agnello a lunga cottura (www.sarapirtti.fi). 

- Consigli a Imatra e dintorni. In città, visite d’obbligo alle rapide sul fiume Vuoksi e alla Kolmen Ristin Kirkko, la bellissima chiesa progettata da Alvar Aalto (info e visite guidate: imatratours.fi). Grandi complessi per famiglie sono l’Imatran Kylpylä SpaResort (www.imatrankylpyla.fi), completo di piscine e centro benessere, e l’Holiday Club Saimaa (www.holidayclubresorts.com); storico lo Scandic Imatran Valtionhotelli (www.scandichotels.com). Per attività come quella delle “tute galleggianti” a Hossukan Helmi, tuplakasi-action.fi

Betulle attorno al lago Saimaa - foto Stefano Brambilla​