Due sono le alternative se vi piace viaggiare stando comodamente seduti in poltrona: o prenotate un volo in business class e affrontate la relativa spesa, o sfogliate un libro in grado di raccontarvi, con parole e immagini, i luoghi che desiderate conoscere. ?Negli ultimi giorni sono arrivati in redazione alcuni libri, fotografici e non, dedicati a mete davvero particolari. Tutte estremamente diverse tra loro e altrettanto affascinanti, e quasi tutte... impossibili da visitare. Per questa ragione abbiamo scelto di segnalarveli.

?Il primo è I luoghi dell'abbandono, e a dispetto del titolo malinconico, è un reportage fotografico spettacolare. L'autrice, Sylvain Margaine, da 10 anni viaggia in cerca di luoghi dimenticati, caduti nell'oblio, teatri di storie passate e talvolta di superstizione e paure ancestrali.

?Dal villaggio olimpico di Berlino del 1936 alla città natale di Michael Jackson, oggi abbandonata, passando per chiese sconsacrate, castelli dimenticati, prigioni chiuse da decenni, fabbriche abbandonate e stazioni ferroviarie dove il treno non passa e non ferma più. I luoghi dell'abbandono ha 256 pagine, 350 fotografie e costa 35 euro (Edizioni Jonglez).?

Di tutt'altro genere ma altrettanto spettacolare Earth on fire, un giro del mondo per continenti (anzi, per placche tettoniche) con i paesaggi vulcanici più suggestivi. Dall'Etna (nella foto) al Krakatoa (Indonesia), dal Kilimanjaro (Tanzania) al Monte Sant'Elena (Usa), 200 immagini di grande formato immortalano luoghi che da sempre affascinano l'immaginario collettivo ma dai quali per ovvie ragioni è meglio stare alla larga. Pubblicato da Phaidon e curato per i testi da Bernhard Edmaier, ingegnere e geologo, il volume ha 224 pagine e costa 59,95 euro.?

A un luogo solo parzialmente visitabile è dedicato infine il volume Jaca Book Gli horti dei papi, uno studio approfondito sui Giardini vaticani. Il libro, di grande formato, ha 354 pagine e costa 130 euro. Sulla base di una vasta ricerca dei documenti originali, è stato possibile ricostruire le origini dei giardini, risalenti al Medioevo, e la presenza di una collezione di piante tale da farli considerare il più antico orto botanico d’Italia (fu uno dei primi, se non il primo, a ospitare piante provenienti dalle Americhe).

I giardini vaticani sono il luogo di riposo e di meditazione del pontefice sin dal 1279, quando papa Niccolò III fece impiantare un frutteto (pomerium), un prato (pratellum) e un vero e proprio giardino (viridarium), all'interno delle mura che aveva fatto erigere a difesa della sua residenza. Oggi coprono la metà circa dello Stato pontificio: quasi un Paradiso terrestre.