Solitario, ma compagnone con chi incontra camminando. Abituato ad organizzarsi da solo, sempre con una guida in tasca per godere fino in fondo del viaggio; attento a spendere il giusto, accontentandosi di strutture da vero pellegrino, anche se la motivazione che lo spinge raramente è di carattere religioso. È questo il profilo del turista che cammina lungo la Via Francigena che emerge dai dati del primo dossier sul turismo lento dedicato alla Via Francigena realizzato dal Centro Studi del Touring Club Italiano.
 
IL DOSSIER SULLA FRANCIGENA
Il dossier, presentato a Monteriggioni sabato 10 ottobre durante gli Stati generali della via Francigena che si sono tenuti nell'ambito dello Slow travel fest, è stato realizzato in collaborazione con l'Associazione Europea delle vie Francigene, intervistando viaggiatori che hanno percorso almeno in parte il più importante cammino italiano. Dai dati emerge che sul tratto italiano della Francigena (che parte da Canterbury, in Gran Bretagna) il turismo è una realtà piuttosto recente, che si sta affermando in questi ultimi due, tre anni. Il 90% degli intervistati infatti ha fatto il viaggio negli ultimi 36 mesi, periodo in cui in numero dei camminatori è cresciuto esponenzialmente. Ed è giusto dire camminatori, più che pellegrini, perché una cosa è certa: tra le motivazioni che spingono a partire quella religiosa è valida solo per il 10% degli intervistati, mentre quasi un quarto si muove per interessi culturali e il 17% lo fa per provare un'esperienza lontana dal turismo di massa. Tanto lontani che la metà degli stranieri intervistati compie il viaggio in solitario.
Un'esperienza che i tre quarti delle persone compiono a piedi, anche se non manca un 25% di persone che la percorre in bicicletta. A piedi o su due ruote i camminatori viaggiano ovviamente nelle stagioni metereologicamente più adatte (primavera ed estate) e sono attenti al budget: visto che preferiscono le strutture extra-alberghiere (che sono comunque le più capillari lungo il Cammino) e spendono meno di 500 euro. Una cifra contenuta, visto e considerato che in media il soggiorno è di 10 giorni (che diventano 17 per gli stranieri), anche se, va detto quasi un quarto degli intervistati ha ammesso di aver camminato per meno di 4 giorni, e un altro quarto per meno di una settimana.
Numeri quelli analizzati dal Centro Studi Tci che comunque sottolineano come emerga sempre più un forte interesse verso la Via Francigena e le forme di turismo slow. «La domanda di turismo lento, in particolare sui Cammini, è in fortissima espansione – spiega Massimiliano Vavassori, direttore del Centro Studi TCI – e costituisce un modo unico e sostenibile per scoprire il nostro Paese. In vista del prossimo Giubileo della Misericordia, l’Italia deve farsi trovare pronta per offrire un’esperienza accessibile alle diverse tipologie di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, in termini di servizi e di infrastrutture».

 

*** Da questo link potete scaricare gratuitamente il dossier sulla Francigena del Centro studi Tci