L'ultima tappa per VENTO Bici Tour 2014 è quella del basso Polesine. Un altro pezzo di storia e di paesaggio di Italia. Si parte presto, alle 7.30: da Adria a Chioggia non c'è ombra di ciclabilità. Il tragitto avviene prima lungo una strada provinciale, poi sugli argini erbosi o sterrati di uno dei tanti canali. Superiamo chiuse, ponti levatoi e grandi opere idrauliche per la navigazione. A qualcuno tutto ciò ricorda i Paesi Bassi. Curioso parallelismo subito smentito dalla penuria di ciclabili. L’ingresso a Chioggia è accompagnato dall'associazione ciclistica Consiliare del comune mentre fuori, tra le strade cittadine, sfila il palio, una popolare manifestazione di tre giorni che rievoca antiche tradizioni.
 
Gli Assessori a cultura e ambiente e il Presidente del Consiglio comunale confermano interesse e disponibilità a collaborare al progetto VENTO. Alle 14.30 inizia l'ultimo atto per il VENTO Bici Tour. Ci si imbarca sul vaporetto n. 11, con rotta verso la magica isola di Pellestrina: una lingua interna e un murazzo che da secoli difende silenziosamente Venezia e la laguna. Ca’ Roman è la nostra fermata. Si tratta di un piccolo isolotto di 8 ettari, oggi riserva naturalistica, saldamente ancorato a Pellestrina attraverso il murazzo, costituendo un tutt’uno con essa. La visita è breve ma intensa grazie alle parole della giovane guida della LIPU che ben spiega il valore naturale di quel fazzoletto in laguna.

Con gli amici del Pedale veneziano pedaliamo sullo stretto e suggestivo piede del murazzo: alla nostra sinistra la laguna con il suo colore e la sua vastità; alla nostra destra il mare. Pellestrina finalmente si fa conoscere. La proloco ci mostra il museo del murazzo, le piazze, il cantiere navale, le piccole case veneziane. Da tutto traspare il fascino di questa terra e non difficilmente sogniamo per Pellestrina un futuro di sole bici, come accade nelle isole danesi del mar Baltico o in quelle olandesi dove code di visitatori in bicicletta attendono di potervici entrare.

Dopo Pellestrina è la volta del Lido con il suo murazzo mozzafiato sul mare. La vista sull' Adriatico risveglia in tutti noi una forte emozione. Con quella vista, e con Venezia sullo sfondo, si chiude il cerchio magico del paesaggio della grande valle del Po. Otto giorni prima le Alpi e le risaie ci davano il benvenuto e ora il mare e la città lagunare più bella al mondo ci salutano, rinfrancandoci dalla fatica.

Arriviamo all’imbarcadero percorrendo la pista ciclabile del Lido e costeggiando le sue famose ville Liberty. Un breve incontro con i cittadini e i tecnici del comune di Venezia e poi il ferry-boat che, attraverso il canale della Giudecca, ci regalerà l'ultima immagine forte del nostro paesaggio e della nostra cultura: Venezia e il patrimonio dei patrimoni, indelebile segno della nostra cittadinanza.
Tutto questo è stato possibile con la bici e sarà di nuovo possibile per tutti se nel futuro questo paese deciderà di investire in infrastrutture leggere come VENTO.

Grazie a tutti, tantissimi ormai. Noi andremo avanti a chiedere questa infrastruttura e a spiegarne i vantaggi e il nuovo paradigma di sviluppo che propone. Lo faremo con ancor più forza visto che le energie sono cresciute grazie al sostegno di tutte le persone incontrate. VENTO va avanti, come solo avanti va la bicicletta, un mezzo che non conosce retromarcia.