Davanti alla chiesa di Gesù e Maria del Buon Viaggio, Messina - foto Andrea Buonopane
Insieme, si è saliti fino al forte San Jachiddu, una delle poderose strutture ottocentesche che dominano lo Stretto. Dal forte i ragazzi erano partiti per la prima tappa siciliana e al forte sono voluti simbolicamente tornare per concludere il percorso. "In realtà eravamo un po' dubbiosi" racconta Yuri. Questo è un luogo di fraternità e raccoglimento, restaurato e curato tra mille difficoltà da Padre Mario nel corso degli anni: ci sembrava in qualche modo inadeguato trasformarlo nel sito del festeggiamento finale. Proprio Padre Mario, però, ci ha rassicurato con parole bellissime: ci ha detto che il fatto che noi volessimo venire qui a festeggiare l'arrivo per lui era un dono. Ed è stato un dono anche per noi". Così, la carovana è salita tra la foresta e la macchia dell'entroterra, lasciandosi alle spalle la città, fino poi ad arrivare alla struttura. Dove i ragazzi hanno corso per un'ultima volta tutti insieme, mano nella mano, tagliando il nastro conclusivo del loro percorso.
Verso forte San Jachiddu, Messina - foto Sara Furlanetto
Il taglio del nastro di Va' Sentiero a Messina - foto Stefano Brambilla
A seguire, tutto quello che potete immaginare: lacrime, abbracci, pianti liberatori, risate. E poi balli fino a tarda notte, ammirando dall'alto del forte l'impareggiabile panorama, con le luci di Messina e di Reggio Calabria e le navi che transitavano nel blu scuro delle acque dello Stretto.
Ma qualche parola bisogna pur dirla. Così, a precedere la festa, ecco l'ultimo incontro della spedizione, in cui innanzitutto sono stati dati i numeri conclusivi di Va' Sentiero, che ci fanno rendere conto di quello che è stato, soprattutto della portata, fisica e concettuale, del progetto.
Dunque:
- Va' Sentiero ha camminato per 7850 km lungo il Sentiero Italia, attraversando tutte e 20 le regioni italiane in 14 mesi di cammino (7 mesi nel 2019, 2 mesi nel 2020, 5 mesi nel 2021);
- le tappe della spedizione sono state 365, di cui la più lunga ha visto camminare i ragazzi per 41 km (zona del Monviso, Piemonte);
- i metri positivi di dislivello sono stati approssimativamente 600.000, per un massimo di 3.279 in una sola tappa (sempre zona Monviso, Piemonte);
- la cima più alta raggiunta è stata Pizzo Scalino, in Lombardia, 3323 metri;
- almeno 70 le notti passate in tenda, altrimenti i ragazzi hanno dormito nelle più varie sistemazioni, dagli ostelli agli oratori, dalle palestre alle case di persone incontrate sul cammino, fino arrivare ai fienili e agli hotel quattro stelle;
- almeno 3000 i "Walk with us", ovvero le persone che hanno camminato con Va' Sentiero, provenienti da ben 16 Paesi europei ed extraeuropei; età minima 4 anni, età massima 82.
Va' Sentiero: davanti, Martina, Giovanni e Sara; dietro, Andrea, Diego, Francesco, Giacomo e Yuri - foto Sara Furlanetto
Poi, spazio a loro, i protagonisti, molti dei quali visibilmente commossi, e al pubblico partecipante. Riportiamo alcune delle loro dichiarazioni, per farvi capire qualcosa in più oltre ai numeri: per esempio la fatica, l'impegno, la determinazione, gli ostacoli, il piacere di condividere, la gioia di chi ha vissuto l'esperienza da vicino o da lontano.
Diego, grafico e autista "tuttofare" di VS: "Per entrare a far parte del gruppo ho scritto una lettera ai ragazzi, lamentandomi della mia routine e della fatica che facevo a stare a casa. È stato bello sentirmi parte del gruppo, ringrazio tutti per avermi accolto".
Francesco, detto Kambu, cambusiere e addetto alla parte culturale di VS: "Va' Sentiero mi ha permesso di scoprire qualcosa che non conoscevo. E pensare che io non camminavo proprio... ora ho percorso quasi 8000 chilometri! Finalmente potrò dire che l'ho fatto".
Alberto, digital guru "dietro le quinte" di VS: "Ho visto questo progetto nascere ed evolversi, fin da quando Yuri me ne parlò in un bivacco in Valle d'Aosta. L'insegnamento che ne traggo è soprattutto uno: che se si crede nelle proprie idee e si persevera si possono raggiungere grandi obiettivi".
Giovanni, detto il Giova, autista di VS: "Devo ringraziare Va' Sentiero che mi ha dato questa opportunità di vedere e conoscere posti che mai avrei immaginato esistere. Ho condiviso mesi bellissimi, gioie e disagi, è stato bello ed emozionante. Vorrei dire ai genitori di questi ragazzi che avete ragazzi meravigliosi, sono veramente in gamba".
Amedeo, walk with us che ha camminato con VS molte settimane: "Io vorrei dire tante cose, ma mi viene una parola sola: grazie. È stata un'esperienza meravigliosa. Grazie anche per avermi fatto vedere il mondo giovanile in altro modo: spesso anch'io pensavo che i giovani sono un po' bamboccioni, mentre vivendo con voi ho radicalmente cambiato opinione. L'insegnamento più importante che mi avete lasciato è stato proprio quello di smettere di credere nei luoghi comuni!".
Claudia, walk with us: "Siete stati un dono per tante persone. Poter partecipare anche solo per qualche giorno è stato un regalo. Penso a tutte le tremila persone che vi hanno raggiunto... forse non aspettavano altro di incontrare 8 ragazzi che avevano iniziato questo cammino per potersi unire. Siete stati l'occasione giusta che tante persone hanno colto al volo, davvero un regalo".
Charlotte, walk with us dalla Francia: "Ci siamo sentiti in famiglia, fin dal primo giorno: d'altronde condividiamo tutti la stessa passione e questo ci ha fatto subito sentire a casa. Dopo un anno di solitudine è stato così importante sentire questo sentimento di appartenenza! E poi, io personalmente ho vissuto un sogno grazie a voi: durante il lockdown mi sono nutrita di podcast di avventura, quello che avete fatto era il mio sogno, e l'opportunità di seguirvi, imparare, vedervi lavorare e documentare, incontrare la gente mi ha ispirato tantissimo. Grazie di averci proposto questa opportunità di seguire un sogno. Tutto è possibile!"
Elio, walk with us: "Va' Sentiero mi è stato vicino già prima che avessi il piacere di conoscere i ragazzi: per caso mi sono apparsi su Instagram e subito mi sono innamorato del progetto, mi hanno fatto viaggiare e vedere cose assurde mentre ero a casa, ho visto il documentario di Andrea 12 volte e tutte le volte mi sono commosso! Era un momento bruttissimo della mia vita, ho sofferto molto la solitudine del lockdown... io ho bisogno di toccare le persone, sentire il calore, da buon napoletano! E poi ho avuto fortuna, ho potuto conoscere davvero i ragazzi, ospitarli durante il cammino e poi camminare insieme a loro: è stato bellissimo soprattutto parlare insieme a loro e a tutti, camminando si parla tanto, c'è un confronto anche con l'altro, parli con te stesso anche attraverso l'altra persona. Mi sono sentito parte di qualcosa, con Va' Sentiero: grazie perché mi avete fatto vivere tantissime cose belle in pochissimo tempo, è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Spero che mi farete conoscere tante altre cose di me stesso che non conosco ancora, che mi farete crescere!".
Mauro, papà di Francesco: "Volevo ringraziare tutti i ragazzi: mi ha meravigliato soprattutto come siano riusciti sempre a vivere 24 ore su 24, con la stessa energia e passione. Anche mia moglie 24 ore su 24 seguiva Va' Sentiero, ogni cosa veniva monitorata da vicino in famiglia... insomma ho vissuto intensamente questi tre anni!"
Martina, spettatrice: "Io ho avuto un'esperienza un po' diversa con Va' Sentiero. Non ho mai camminato con voi, non sono riuscita mai a raggiungervi, ma vi ho seguito sui social network fin dall'inizio. Vi guardavo da lontano, ma anch'io mi sono sentita parte di una comunità. Sempre. Avete trasmesso tantissimo, ci avete fatto sentire vicini!".
E per finire, spazio ai tre ideatori e fondatori di Va' Sentiero.
Giacomo, logistico di VS: "Sara, io e Yuri abbiamo sempre cercato di stare uniti: mollare tutto per avviare un progetto di questo tipo senza avere nessuna garanzia non è semplice, lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Ma siamo riusciti, credo, a tenere sempre le redini del progetto, affidandoci in primo luogo al team che abbiamo creato via via e ci ha permesso di realizzare il sogno iniziale. Ancora una volta, penso che a contare non sia tanto il traguardo, quanto il viaggio fatto. E mi piace ricordare un episodio del 2019, quando dopo un incontro si è avvicinato a me il padre di un ragazzo. Aveva gli occhi lucidi, mi ha detto che eravamo riusciti a farlo emozionare e che a stupirlo erano stati la forza e il coraggio di ragazzi di 25-30 anni che credono nel loro potenziale e ci investono. Ecco, sono convinto che questa esperienza sia stata una lezione, che ci abbia insegnato quanto davvero sia fondamentale credere in se stessi e nelle proprie idee".
"Nei due anni successivi così abbiamo modellato quel pezzo di roccia, con la stessa cura di un artista, solo che le nostre mani erano inesperte, non quelle di un artigiano, e quindi l'attenzione era estrema. E poi c'erano le nostre vite di allora, che lentamente prendevano una nuova forma; noi stessi ci siamo fatti plasmare nel dare forma a quest'idea. Ricordo quante persone ci hanno aiutato, in mille modi, dal giorno zero fino a oggi, regalando un pezzo di sé a Va' Sentiero, che presto è diventato un progetto corale. Non saremmo qui se non fosse stato per loro, per voi tutti, se non ci avessimo creduto fino in fondo tutti insieme, animati da una curiosità estrema, dall'eccitazione di buttarsi in qualcosa di nuovo, per noi e per una dimensione sociale più grande di noi. Davide e Golia: in questi anni ci siamo trovati ad affrontare i giganti, a scontrarci con forze maggiori che talvolta hanno tradito le nostre ingenue ma genuine aspettative. Quanto sudore, quanto tempo ed energia abbiamo investito!"
Zaini a terra, il Sentiero Italia è terminato - foto Sara Furlanetto