Domenica 22 luglio, da Bormio, in Alta Valtellina, prende il via la “Alpi 4000 delle Grandi Montagne”, una randonnée ciclistica che è inserita nel circuito L’Italia del Grand Tour, una prova – o come si dice nel gergo dei randonneur: un brevetto – che è una sorta di Grande giro delle Alpi. Partendo e arrivando a Bormio, ai piedi dello Stelvio, sconfina in Svizzera e poi in Francia, dove si scala il col de l’Iseran, altro mostro sacro del ciclismo internazionale, coi suoi 2270 m (13 in più proprio della nostra “cima Coppi” per eccellenza).
Un Grand Tour che accarezza i più affascinanti paesaggi alpini – da Sankt Moritz al Monte Bianco e al Gran Paradiso – , il lago di Como, il lago Maggiore e poi le città d’arte della pianura, a cominciare da Torino – un punto tappa è la sfarzosa residenza sabauda di Venaria Reale - e poi Aosta, Pavia, Cremona, Mantova – fino a risalire lungo la spettacolare sponda occidentale del lago di Garda fino al Trentino e di qui alla val Venosta, e da ultimo al trampolino dei 48 tornanti dello Stelvio, affrontati dal versante altoatesino. 1500 km e circa 20.000 m di dislivello. L’impresa che attende circa 500 randonneur, molti provenienti dall’estero.
L'ITALIA DEL GRAND TOUR
Alpe 4000 fa parte del brevetto L’Italia del Grand Tour, articolato in quattro tappe, due delle quali già disputate negli anni scorsi. Si è iniziato nel 2016 con la 1001miglia, 1683 km, da Nerviano – una delle “capitali” del randonnismo italiano – fino al centro Italia e ritorno, con quasi 40.000 m di dislivello; si è proseguito nel 2017, con la 999miglia, una Roma-Matera-Roma, passando per Napoli, il Cilento, la Lucania, le Murge, il Matese, il Parco Nazionale d’Abruzzo, per altri 1600 km e 20.000 m di dislivello totale. Il brevetto L’Italia del Grand Tour si completerà l’anno prossimo con la 6+6 isole, che unirà due anelli tra Sardegna e Sicilia.
CHE COSA È UNA RANDONÉE
Il Dizionario francese Larousse dà la seguente definizione della voce: randonnée. “Promenade assez longue où, généralement, on revient à son point de départ”: passeggiata molto lunga o, in generale, passeggiata in cui si fa ritorno nel punto da cui si è partiti. Una più specifica accezione è quella di “activité de loisir consistant en une promenade de longue durée que l'on fait à pied, à bicyclette, à cheval, à skis, etc., sur un circuit le plus souvent balisé”, e cioè “attività ricreativa che consiste in una passeggiata di lunga durata che si fa a piedi, in bicicletta, a cavallo, sugli sci ecc. su di un percorso il più delle volte segnalato.
 
Ma stringendo il campo semantico all’ambito più sportivo, le randonnée oggi sono manifestazioni ciclistiche che rievocano l’antico spirito dell’andare in bicicletta delle origini. Lunghi percorsi di centinaia e centinaia di chilometri da coprire entro un determinato tempo, ma senza la pressione dell’arrivare prima degli altri. Solo la misura della propria capacità di resistere a lungo alla fatica, fisica e mentale. E la bellezza dell’attraversamento dei territori e dei paesaggi.
LO SPIRITO DEI PIONIERI
Lo spirito dei randonneur è, come si diceva, quello dei pionieri del ciclismo, tra fine Ottocento e inizio Novecento: quelli per i quali l’importante era arrivare. “Né forte né piano: ma lontano” si potrebbe sintetizzare. Non ci sono avversari da battere, ma compagni di viaggio con cui condividere la strada, e magari il cibo e darsi conforto nei momenti più duri.
Lo spirito che ha conosciuto anche il Touring Club Italiano delle origini, quando non a caso era nato “Ciclistico” e invitava a scoprire il Bel Paese in sella alle “macchine a pedali”, come si chiamavano allora. Audaci imprese, tanto che le regole delle prime randonnées vennero definite dall’Audax Club Parisien, società fondata nel 1904 niente meno che da Henry Desgranges, l’inventore del Tour de France. La società è tuttora quella incaricata a livello internazionale di rilasciare gli attestati a chi riesce a compiere il percorso entro determinati limiti di tempo: si chiamano brevetti, come si diceva, e oggi si distinguono in BRM, Brevetti Randonneurs Mondiali e BRI, Brevetti Randonneurs Italiani.
CONTROLLI E RISTORI
Chi completerà la Alpe 4000 in 140 ore – a partire dalla partenza, tra le 7 e le 8 di domenica 22 luglio, a Bormio – otterrà l’omologazione per il BRM; chi arriverà entro le 158 si dovrà accontentare di quello nazionale.
Lungo il percorso sono stabiliti dei controlli prestabiliti che certificano il passaggio del concorrente entro “finestre” orarie predeterminate. Lungo il percorso della Alpe 4000 ci saranno 15 punti di controllo e ristoro – alcuni di questi offrono anche la possibilità di dormire per qualche ora – : passo del Bernina, Chiavenna, Laveno, Biella, Venaria Reale, Lanslebourg, La Thuile, ancora Biella – a circa metà percorso: 778 km dalla partenza e 740 dall’arrivo - , Pavia, Piadena, Pieve di Coriano, Valeggio sul Mincio, Tremosine, Spormaggiore, Silandro e infine l’arrivo a Bormio.

INFORMAZIONI

La “Alpi 4000 delle Grandi Montagne” è organizzata dalla ValleElvo Bike (www.vallelvobike.it) e dalla Unione Sportiva Bormiese (www.usbormiese.org). Tutte le informazioni al sito www.alpi4000.it (da cui abbiamo tratto le foto).