Guai a chi afferma che l’entroterra di Imperia ha poco da offrire al turista! Basta imboccare la provinciale 39 alle porte della città ligure e inoltrarsi nel fondovalle di Prelà, tra salici e ulivi, per scoprire che la situazione è ben diversa… Un luogo tra tutti, la frazione Mulini, dove si possono ancora identificare i resti degli opifici risalenti all’epoca dei Doria.

Per chi ha la pazienza di percorrere una quindicina di chilometri, inerpicandosi a tornanti verso l’alta valle di Prelà senza la certezza di trovare con facilità un posto per parcheggiare l’auto o la moto (in alta stagione, nei festivi, è meglio che i camperisti si astengano), il premio è raggiungere il piccolo centro di Valloria. Che alla fine degli anni Ottanta è risorto dall’abbandono e dall’oblio, guadagnandosi il titolo di “Borgo in technicolor” grazie alla passione di un gruppo di abitanti, affiancati da alcuni entusiasti pubblicitari milanesi.

A partire dal 1994, infatti, l’Associazione amici di Valloria ha cominciato a invitare pittori e artisti a dipingere – e in certi casi reinterpretare – le vecchie porte di case, stalle, magazzini e cantine che affacciano sui carruggi del borgo. A oggi le porte trasformate in opere d’arte sono oltre cento, cui si aggiunge un grande murale all’ingresso del paese.

E gli artisti fanno a gara per partecipare all’iniziativa, gratificati anche da una scheda che, porta per porta (o, meglio, dipinto per dipinto), li presenta al visitatore più attento.

Il bello dell’iniziativa delle “porte dipinte” di Valloria è che non c’è neppure il rischio di dover dare loro la caccia: approfittando del fatto che vicoli e carruggi si possono percorrere soltanto a piedi, l’associazione ha pure ideato un bell’itinerario, segnalato con grande chiarezza, che permette di girare per il paese di porta in porta.

Nei casi meno favorevoli (passaggi bui, scale ecc.) i dipinti sono stati dotati addirittura di un proprio impianto di illuminazione, così da consentire ai visitatori di vederli al meglio.

Per gli amanti degli animali, specialmente se si sceglie come meta Valloria nei periodi di maggiore tranquillità, c’è un tocco felino in più. Ancor più che in tanti altri borghi liguri, il percorso tra vicoli e porte dipinte si svolge sotto l’occhio vigile di una nutrita colonia di gatti, le cui evoluzioni danno un tocco di vivacità alle creazioni degli artisti. Provare per credere.