Scopri tutti i nostri articoli dedicati alle Fiandre!
Un'estate di arte contemporanea "open air" nelle Fiandre

Itinerario lungo la costa delle Fiandre, tra arte e dune sul mare
Bruges, perché non perdere la Triennale 2021
Che cosa vedere a Bruges 
I segreti di Bruges: otto esperienze da non perdere

Quando si parla di arte fiamminga vengono subito in mente i grandi maestri del passato: Van Eyck, Bruegel, Rubens. Vere e proprie pietre miliari della pittura mondiale. Ma la tradizione artistica del Belgio, in realtà, non si è fermata al Seicento, anzi: è continuata nei secoli successivi, fino ad arrivare al Magritte del Novecento, a James Ensor, a Delvaux, e poi al giorno d'oggi, momento in cui è particolarmente vivace. Basta pensare a Fabre e Tuymans, oppure osservare l'impressionante numero di musei e di centri per l'arte contemporanea, che negli ultimi decenni sono stati realizzati in ogni città: da Bruxelles ad Anversa, da Gent a Ostenda, da Hasselt a Lovanio. O ancora, considerare la quantità (e la qualità) di collezioni private e gallerie; e la continua organizzazione di festival ed eventi dedicati, che spesso amano contaminare le suggestioni antiche delle città con le provocazioni moderne dell'arte contemporanea. Non è quindi un caso che i fiamminghi definiscano la propria regione “State of the Art”

Quest'anno, in particolare, è particolarmente spumeggiante per quanto riguarda i festival "open air", cioè all'aria aperta, di arte contemporanea: nonostante la situazione pandemica, le Fiandre hanno voluto comunque organizzare tre manifestazioni importanti, a Bruges, sulla costa e a Kortrijk. Ve le presentiamo in quest'articolo, ricordandovi che il Belgio è piccolo: si può facilmente visitarle tutte in poco tempo, visto le ridottissime distanze (Bruges dista solo pochi chilometri dalla costa e 50 km da Kortrijk). E anche chi non è particolarmente appassionato di arte contemporanea, ricordi che questo può essere soltanto un pretesto ulteriore per scoprire le bellezze delle Fiandre, tra natura, arte e splendide città.

1. TRIENNALE BRUGES 2021
Partiamo da Bruges, famosa nel modo per le sue atmosfere medievali, per i canali che placidamente si fanno strada tra gli edifici in mattoni, per gli scorci (e i cigni!) fotografati in mille cartoline e in mille selfie. Forse proprio per sfatare il mito della "perfezione" e dare altre immagini di sé (e altri motivi per visitarla), l'amministrazione da qualche anno ha pensato a una triennale d'arte contemporanea, chiamata semplicemente Triennale Bruges. Quella del 2021 è la terza edizione e si svolge dall'8 maggio al 24 ottobre: per l'occasione sono stati chiamati 13 artisti contemporanei, che presentano al pubblico le loro nuove installazioni ispirate al tema TraumA

Bruges - foto Jan D'Hondt/Visit Bruges

È davvero una scoperta, Triennale Bruges: perché si rimane sorpresi a trovare le opere camminando nel centro e nella periferia della città, nascoste nei cortili, dietro ai cancelli, persino all'interno dei cantieri. Poi la sorpresa lascia lo spazio alla curiosità e alla riflessione: sono tanti i temi di attualità proposti dagli artisti, per esempio la povertà, l'inquinamento, la paura, la solitudine. Non è quindi solo un inno alla bellezza, anzi: ampio spazio è lasciato all'oscurità, secondo appunto il tema "TraumA" che vuole sensibilizzare a esplorare quella sottile linea che separa l'apparente e il nascosto, il sogno e l'incubo, il bene e il male. Un'operazione coraggiosa, quella di Bruges, che attraverso l'arte vuole far capire come le problematiche sociali siano presenti anche all'interno del suo microcosmo. 

Nnenna Okore - And the World Keeps Turning - Triënnale Brugge 2021 © Stad Brugge - Matthias Desmet

Tra le tante esperienze di Triennale Bruges 2021, si può vagare nel labirinto che Gijs Van Vaerenbergh ha creato nel Baron Ruzettepark (un parco nel nord della città); oppure farsi accogliere dalle atmosfere folcloristiche delle installazioni a bordo d’acqua di Nadia Naveau, che ha posizionato enormi maschere lungo un canale lontano dalla rotta dei battelli turistici; o ancora lasciarsi stupire dalla giostra in scala reale (diamestro di 12 metri!) realizzata da Hans Op de Beeck nella chiesa barocca di Santa Valpurga (Sint-Walburgakerk), un inno all'immobilità del tempo e dello spazio. Oltre agli interventi nella città, la Triennale presenta anche la mostra collettiva "The Porous City", che approfondisce il tema presentando una selezione di circa 40 sculture, fotografie, disegni, dipinti e video; è un ottimo punto di partenza per iniziare la visita, anche perché l'esposizione è collocata in un bell'edificio, quello della Poortersloge (Loggia dei Borghesi), realizzata tra il 1395 e il 1417. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per visitare Bruges con altri, nuovi occhi. Maggiori informazioni e un itinerario per la visita sul nostro articolo dedicato, dove è presente anche il link per un tour virtuale alla Triennale.

Nadia Naveau — Les Niches Parties, 2021, Base-Alpha Gallery, Antwerpen © Triënnale Brugge - Matthias Desmet

2. BEAUFORT 21
Anche la costa belga punta molto sull'arte contemporanea. I quasi 70 chilometri di litorale sul Mare del Nord sono sede dal 2003 di una triennale d'arte contemporanea conosciuta come Beaufort, che quest'anno quindi festeggia la sua settima edizione (dal 27 maggio al 7 novembre). Il contesto qui è particolarmente insolito e suggestivo: le opere d'arte sono posizionate sulle lunghe spiagge fiamminghe, vicino ai moli, nei giardini prospicienti il mare, tra le dune, mescolandosi armonicamente con le strutture in stile Belle Epoque e con quelle più moderne. C'è di più: l'iniziativa ha avuto un tale successo che negli anni molte delle opere sono state acquisite dalla comunità, formando un vero e proprio parco permanente di sculture.

Costa delle Fiandre - foto Visit Flanders

Beaufort 21, secondo l'idea della curatrice Heidi Ballet, vuole stabilire un dialogo con la storia del litorale: in particolare, non tanto la storia creata dalle persone, ma la storia dei processi naturali che qui hanno avuto un ruolo. Mentre i grandi edifici sulla costa pongono la domanda "Come l'uomo ha cambiato il litorale?", Beaufort scambia i ruoli e fa diventare la domanda "Come il litorale ha cambiato la storia umana?". Una prospettiva di modestia, insomma, particolarmente importante sulla costa del Mare del Nord (un mare relativamente giovane, che nel tempo ha creato e distrutto spazi) e più in generale nell'epoca della crisi climatica; e un chiaro invito a riflettere su dove stia andando la nostra società e dove stiamo portando il nostro pianeta. Venti le opere d'arte selezionate, due per ognuno dei Comuni della fascia costiera (otto rimarranno nel parco permanente); e venti gli artisti chiamati a eseguirle, tra cui anche due italiani, che si esprimono nelle forme e nei segni più diversi, dal video all'arte concettuale, dalla ceramica alla scultura fino all'architettura. A loro si aggiunge una “performance” di Ari Benjamin Meyers che verrà eseguita in ognuna delle città della costa che prendono parte alla Triennale. 

Beaufort 21- Els Dietvorst - Koksijde © Filip Claessens - Westtoer

La scoperta delle opere di Beaufort 21 è quindi l'occasione per immergersi nel mondo del litorale belga, cercando come una caccia al tesoro i tanti lavori dell'esposizione e contemporaneamente scoprendo le sue peculiarità. Tra l'altro è facilissimo spostarsi in tram o in bicicletta da un sito all'altro. Maggiori informazioni e un itinerario per la visita sul nostro articolo dedicato. Intanto guardate che meraviglia nel video qui sotto!

3. PARADISE KORTRIJK
Al confine con la Francia, a pochi chilometri dalla città di Lille, c'è una città che non viene quasi mai presa in considerazione negli itinerari fiamminghi. Ed è un peccato: perché Kortrijk (Courtrai in francese) ha sia monumenti di tutto rispetto (tra cui uno straordinario Beghinaggio del XIII secolo, patrimonio dell'Umanità Unesco) sia una vivacissima anima di imprenditoria artigianale e del design, che ha valso alla città un altro riconoscimento Unesco, quello di Città creativa. Non è la prima volta, dunque, che l'amministrazione cittadina decide di mettersi in gioco e di puntare sull'arte contemporanea per stimolare domande e riflessioni.

Kortrijk - foto Tourism Kortrijk

In particolare, l'edizione delle triennale di quest'anno - in partenza il 26 giugno, fino al 24 ottobre - si intitola Paradise Kortrijk e punta appunto sul concetto del paradiso: i curatori Hilde Teerlinck e Patrick Ronse hanno chiesto a 32 artisti di interpretare il sogno dell'eden, suscitando idee su come vorrebbero migliorare la nostra società e il nostro mondo. Le loro opere, spesso interattive, saranno disseminate per la città, seguendo il successo della prima triennale del 2018, quando l'evento Play Kortrijk aveva richiamato ben 175mila visitatori. Tra gli artisti figurano nomi conosciuti, come Berlinde De Bruyckere, Jeremy Deller, Kendell Geers, Ugo Rondinone e Yoko Ono, ma anche quelli di altri protagonisti della cultura, come i designer Viktor&Rolf, lo scenografo Albert Dubosq, il coreografo William Forsythe. Una sola la parola d'ordine: partecipazione. I visitatori sono chiamati a interagire con l'opera d'arte: è l'occasione per cambiare il loro modo di pensare, o perlomeno di riflettere su quello che li circonda. Anche i bambini troveranno più di una occasione per divertirsi!

Paradise Kortrijk - Toshiko Horiuchi MacAdam

Sarà naturalmente l'occasione per esplorare la città, scoprendo per esempio tutte le attrazioni che ruotano intorno al fiume Lys: i sette nuovi ponti capolavoro del design, le emblematiche torri Broel (quello che resta della cinta medievale) e l'isola Buda, che ospita organizzazioni creative di ogni genere. Da non perdere, sull'isola, una visita a Broelkaai 6, uno spazio sempre attivo con eventi e mostre e dotato di un bellissimo giardino dove rilassarsi dopo la passeggiata.

Kortrijk - foto Tourism Kortrijk

INFORMAZIONI
Sito web VisitFlanders - Ente del turismo delle Fiandre (in italiano)
- Sito web Triennale Bruges (in inglese, francese o tedesco; tour virtuale in italiano); sito web Beaufort 21 (in inglese, francese o tedesco); sito web Paradise Kortrijk (in inglese o francese)