I principali passi delle Dolomiti potranno diventare delle Zone a Traffico Limitato. Per fronteggiare inquinamento e traffico sempre crescenti i ministeri delle Infrastrutture e dell'Innovazione tecnologica hanno firmato un protocollo d'intesa con le province di Belluno, Trento e Bolzano in merito agli accessi sui passi montani.
Il progetto è ambizioso e si chiama “Dolomiti low emission zone”. Partirà con una sperimentazione sui valichi del Gruppo del Sella: Pordoi, Gardena, Campolongo e Sella. Già dalla prossima estate all'inizio dei tornanti dei quattro passi verranno apposti varchi elettronici che permetteranno il monitoraggio dei passaggi di auto e in moto, e non si esclude di estendere la misura ad altri passi alpini delle tre province.
“Il Gruppo del Sella è uno dei gruppi dolomitici più importanti per richiamo turistico sia estivo sia sciistico – spiega il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia -. Avere un monitoraggio che parte dalla georeferenziazione dei livelli di traffico è una cosa che ancora mai nessuno ha fatto. Significa avere flussi ben codificati, valutare le potenzialità di parcheggi scambiatori finalizzati al massimo sfruttamento di un’intermodalità che comprenda nel progetto di mobilità ogni possibilità dal il trasporto pubblico fino agli impianti di risalita. È un lavoro importante che si rivelerà un vero plus in funzione dei Giochi Olimpici invernali del 2026. Per quell’appuntamento mondiale che vedrà protagoniste le Dolomiti, infatti, dobbiamo presentarci con modelli innovativi”.
La previsione è di avviare il monitoraggio dal 2024, arrivando alla piena funzionalità durante le Olimpiadi 2026 Milano-Cortina. L’obiettivo è chiaro, limitare la congestione di mezzi e promuovere la mobilità green nell’ottica di ridurre le emissioni di CO2, in linea con gli obiettivi nazionali ed europei dell’Agenda 2030 per la tutela ambientale e la conservazione delle risorse naturali e nell’ottica di promozione continua della mobilità sostenibile.
 

Il progetto “Dolomiti Low Emission Zone” si articola in sei azioni: regolamentazione del traffico con sistema digitale; creazione e digitalizzazione di aree di parcheggio di interscambio; rafforzamento del trasporto pubblico locale; incentivazione degli impianti di risalita; incentivazione della mobilità attiva; miglioramento della qualità della vita e dell’esperienza turistica. A supporto della progetto è stato anche il monitoraggio del traffico sui passi, in corso da oltre un anno. Le rilevazioni hanno evidenziato che che ogni 10 mezzi che salgono o scendono, 30 veicoli sono di lavoratori pendolari da una valle all’altra o relativi alle attività commerciali, 70 vetture appartengono invece ai turisti. Molti di questi non sono stanziali, ma di transito giornaliero, quindi con ricadute economiche marginali sul territorio.
Un banco di prova importante per verificare l’impatto di una misura di contingentamento del traffico è quella che sta riguardando il Lago di Braies, in Alto Adige. Qui in alta stagione arrivano circa 13mila persone al giorno. Così l’amministrazione comunale ha deciso di limitare il transito alle auto private, ponendo il limite degli 800 posti disponibili nel parcheggio più vicino. Limitazione che non riguarda chi si muove a piedi, in bicicletta o con il trasporto pubblico.