La Sagrada Familia, uno dei simboli di Barcellona, è più alta. Nel giorno simbolico dell’Immacolata Concezione, lo scorso 8 dicembre, è stata terminata la Torre della Vergine Maria, su cui svetta una nuova scultura, una stella a dodici punte fatta di vetro e acciaio, con un diametro di 7,5 metri e un peso di 5 tonnellate e mezzo.
La stella è stata posata all’altezza di 127 metri su quella che per ora è la torre più alta realizzata tra le 18 previste dal progetto originale di Gaudí. Ora la basilica tocca addirittura i 138 metri di altezza. Per terminare la costruzione della Torre della Vergine sono occorsi cinque anni di lavoro, un processo rallentato dalle soste imposte dall’emergenza pandemica.
La Sagrada Família, a Barcellona / Foto Shutterstock
UNA MERAVIGLIA INCOMPIUTA
Dopo quasi mezzo secolo si amplia la basilica che Gaudí aveva ideato, ma che non riuscì a realizzare per la sua morte accidentale nel 1926, dopo essere stato investito da un tram. La Sagrada Familia è sicuramente il monumento più conosciuto e visitato di Barcellona. Il fascino di questa imponente chiesa è paradossalmente dato proprio per i suoi lunghissimi tempi di costruzione. La prima pietra venne posta nel 1883 e Gaudì vi si dedicò con devozione alla realizzazione della cattedrale per ben 45 anni, tanto da meritare il titolo di “architetto di Dio”.
La pensò infatti più come a una complessa simbologia religiosa che a una chiesa: tre facciate (Natività, Passione e Morte, Gloria di Cristo), tre porte principali che rappresentano le virtù teologali (Fede, Speranza e Carità), una guglia centrale che fa le veci di Cristo che veglia su tutti, circondato da quattro torri (Evangelisti), una torre absidale che simboleggia la Vergine e dodici torri sulla facciata della Natività (Apostoli).
Proprio la torre di Cristo è quella che dovrebbe essere costruita nei prossimi anni, seguendo il disegno di Gaudì: avrà sulla sua sommità una enorme croce e supererà i 172 metri.
LE POLEMICHE SULL'AMPLIAMENTO
L’inaugurazione della torre ha rinfocolato le contestazioni che riguardano l’espansione della basilica, prevista non solo in verticale ma anche in orizzontale. Quando era stata iniziata sul finire dell’Ottocento, intorno alla cattedrale c’erano solo campi, mentre oggi, ormai nel cuore della città, la costruzione di una grande scalinata con una terrazza davanti alla Facciata della Gloria, sul lato di carrer de Mallorca, comporterebbe l’abbattimento di vari edifici nei due isolati adiacenti, con oltre mille famiglie a cui verrebbe imposto un trasferimento.
A fine novembre l’assessorato all’Urbanistica del comune di Barcellona ha convocato una riunione con l’Associazione dei residenti dell’area della Sagrada Familia per discutere dell’ampliamento dell’edificio, dopo che l’unica riunione con tutte le parti coinvolte si era tenuta il 5 marzo del 2020. Al centro delle contestazioni dei residenti ci sono i permessi edilizi concessi nel 2019 dal Comune per consentire di procedere con il cantiere con l’obiettivo di terminare la basilica entro il 2026, nel centenario della morte di Gaudí. Ora si attende l’incontro annunciato per la fine del 2021 dall’assessora all’Urbanistica Janet Sanz, in cui sarebbero invitate tutte le parti coinvolte.
Le discussioni non coinvolgono, tuttavia, solo i residenti e il Comune, ma anche la comunità di architetti che si dividono sul progetto di ampliamento. «Se tutto va bene», ha detto a Le Monde l’architetto capo del progetto, Jordi Fauli, «l’anno prossimo dovremmo completare una o due torri degli evangelisti, e forse la torre di Gesù nel 2024». Successivamente dovrebbero essere costruite tra le altre cose anche una sacrestia, una cappella e parte della facciata della Gloria, l’ingresso principale, con una spesa che Fauli ha quantificato tra i 500 milioni e il miliardo di euro.
La Sagrada Família, a Barcellona / Foto Shutterstock
LA VISITA NELLA "CASA" DI GAUDÌ
A noi rimane la fortuna di poter visitare la Sagrada Familia non solo per la sua valenza estetica e il suo valore architettonico, ma anche per la possibilità di entrare in una struttura magnifica, sempre in divenire di cui si hanno le tracce tangibili dei cambiamenti che l'hanno coinvolta.
Un giro intorno all’edificio, circondato da un recinto in cui svettano palme, gru e ponteggi, porta infatti a riconoscere le diverse fase costruttive, caratterizzate da colori diversi, sculture e forme che rimandano ai progettisti che si sono succeduti. È ancora un cantiere aperto all’interno, dove video e plastici raccontano dell’epoca in cui la Sagrada Familia, più che il luogo di lavoro, era la casa di Gaudí. Si scende nella cripta per visitare il Museu del Temple Expiatori che, se non risolverà tutti i dubbi sulla simbologia che ha dato forma all’edificio, provvederà a un’iniezione di catechesi e allegorie religiose.
Mentre si sale alle guglie, si possono ammirare da vicino i dettagli delle torri, le forme stravaganti che popolano il tetto e i coloratissimi rosoni, e infine per godere il panorama su Barcellona.
La Sagrada Família, a Barcellona / Foto Shutterstock
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