Dalla Spagna alla Romania passando per il mondo intero e atterrando in Italia. Sono queste le coordinate geografiche del Salone del libro di Torino, la più importante fiera italiana dedicata al mondo dell'editoria e non solo, che si apre oggi al Lingotto. Da venticinque anni il Salone torinese continua a cambiare pelle e innovarsi trasformando i quattro giorni non in un semplice, sterminato mercato di titoli ma in un appuntamento culturale che marca la primavera italiana.

Paesi ospiti di quest'edizione Spagna e Romania, affratellate dalla comune discendenza neolatina della loro lingua ma diverse in tutto se parliamo di libri e autori. Se gli autori spagnoli sono tradotti e conosciuti (da Zafon a Cercas, da Marias Munoz Molina), non altrettanto si può dire di quelli rumeni. Anche se poi, scavando appena un po' sotto le biografie, quattro dei più grandi intellettuali europei del secolo scorso erano rumeni: Tristan Tzara (fondatore del dadaismo), Emil Cioran, Eugene Ionesco e Mircea Eliade. “Non c'è mai stata carenza di talento in Romania” scrive domenica sul Corriere della Sera Norman Manea, tra i più importanti scrittori contemporanei di Bucarest e ospite d'onore al Salone. “Se il governo e la politica della Romania avessero raggiunto il livello della nostra vita artistica, avremmo potuto considerarci uno dei Paesi più felici al mondo”. Ma l'omaggio alla Romania è anche un omaggio a una delle più grandi comunità di stranieri in Italia: con 260.000 cittadini in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e quasi 80.000 nella sola città di Torino, quella originaria della Romania è la più rilevante comunità straniera del Nord-ovest.

Tra le tante iniziative collaterali merita una segnalazione Voltapagina, con cui il Salone porta i grandi scrittori a incontrare gli ospiti della Casa di Reclusione di Saluzzo e, per la prima volta, anche della Casa circondariale di Quarto d’Asti e al carcere minorile Ferrante Aporti di Torino.

Inutile fare l'elenco degli appuntamenti, delle presentazioni, delle letture e degli scrittori presenti. Sono talmente tanti che uno dovrebbe mettere le tende al Lingotto e ovviamente perderebbe tre quarti del programma perché le sovrapposizioni sono inevitabili e l'ubiquità non è dono diffuso. Forse vale la pena segnalare due momenti, tra i tanti che meriterebbero, ma la scelta è più personale che altro. Sabato alle 19 l'incontro con lo scrittore cileno Alberto Faguet che presenta il suo libro appena uscito, Missing (La nuova frontiera) che racconta delle illusioni e delle sconfitte degli emigrati latinoamericani negli Stati Uniti. Mentre domenica alle 16 Claudio Magris parla sul tema, sterminato, “Come nascono i libri”. Sul sito del salone c'è il programma completo: a ognuno l'onere (o il piacere) di farsi il proprio percorso su misura. Buona lettura?

Info: Lingotto Fiere via Nizza 280. Da oggi a lunedì 14 maggio

www.salonelibro.it

Ingresso 10 euro.