«Senza contadini e artigiani l'Italia perderà la sua storia». Queste le parole di Carlo Petrini, Presidente di Slow Food, mentre taglia il nastro dell'edizione 2014 del Salone del Gusto e Terra Madre. E ricorda: «Le migliaia di persone che si riuniscono a Torino da ogni parte del mondo sanno che qui non si parla semplicemente di cibo, ma si discute del loro avvenire».
 
Una missione importante, quindi, quella del Salone del Gusto, a 10 anni dal suo inizio, che dedica quest'edizione alla tutela della biodiversità e all'agricoltura familiare. L'evento si svolge fino al 27 ottobre a Torino (Lingotto Fiere e Oval): organizzatori, come sempre, Slow Food, Regione Piemonte, Città di Torino in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
 
Cosa si deve aspettare il visitatore? Anima del Salone del Gusto è il Mercato, con oltre 1000 espositori, produttori dei Presidi Slow Food e delle Comunità del cibo, provenienti da più di 100 Paesi. Ma anche l'Arca del Gusto, racchiusa nello spazio Oval, che raccoglie i 2000 prodotti a rischio di estinzione già segnalati a Slow Food (ma aspira a catalogarne sempre di più, per poi salvaguardarli e proteggerli). La grande novità del programma è però il padiglione 5 del Lingotto, dedicato alla didattica e all'educazione del gusto. Corsi, laboratori per bambini e famiglie, scuole di cucina, incontri, conferenze, proiezioni, appuntamenti a tavola (a Torino e dintorni): il ventaglio di proposte è davvero ampio.
 
In uno scenario complesso e multiforme come quello del Salone del Gusto a essere interessanti sono proprio le storie (assaggi e degustazioni a parte). Fermandosi negli stand e chiacchierando con la gente si viene illuminati dalle idee, dalla positività, dal messaggio di speranza per un futuro migliore. Un futuro che passa dal cibo, ovviamente; ma sappiamo quanto sia importante il cibo nella società. Come dicevamo, uno dei temi di quest'anno è l'agricoltura familiare: oggi al mondo si contano circa 500 milioni di aziende agricole familiari, che corrispondono al 98% delle proprietà coltivabili. Attraverso i partecipanti al Salone, Slow Food racconta molte di queste storie, dal Burkina Faso all'India agli Stati Uniti. Ai visitatori il compito di scoprirle e sostenerle.
 
Tra l'altro, l'anno prossimo Expo 2015, a Milano, parlerà proprio di alimentazione. Continua Petrini: «Spero che anche l’Expo prosegua su questa scia, trovi un’anima e non sia solo una vetrina del made in Italy per il mondo. Mi piacerebbe diventasse un momento di confronto, un’agorà dove discutere e sottoscrivere impegni riguardanti la biodiversità, l’alimentazione come diritto di tutti, la dignità del mondo contadino, gli sprechi alimentari, la malnutrizione».
 
Anche il Touring è presente al Salone del Gusto, con la presentazione venerdì 24 ottobre alle 11.30 della Guida City Live Modena-Territori del Gusto, edita da Touring e Slow Food Editore.
 

Tutte le info su www.salonedelgusto.com/it/