“Un turismo #PlasticFree è possibile e i dati del 9° Rapporto ce lo confermano. Il 75% degli italiani, infatti, preferisce strutture ricettive che non utilizzano plastiche monouso e l’80% si dichiara preoccupato dell’impatto che l’utilizzo della plastica monouso ha sull’ambiente tanto da considerarla un’emergenza cui si deve porre rimedio. Bisogna quindi investire sul turismo sostenibile anche con incentivi ad hoc per sviluppare le imprese eco-turistiche e per ristrutturare i settori dell’ospitalità italiana”. Lo ha dichiarato il Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio, in occasione della presentazione del 9° Rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” realizzato dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi e con la main partnership di Cobat, i cui dati sono stati divulgati ieri al convegno “Turismo e sostenibilità: le sfide per l’Italia”, ospitato da Palazzo Naiadi e organizzato dalla stessa Fondazione, insieme al Touring Club Italiano con la collaborazione della piattaforma di attivismo Opera2030 e di SOS Terra Onlus.
 
I dati del Rapporto confermano, con percentuali in crescita rispetto alla media delle ultime rilevazioni, le esigenze associate dal campione di intervistati all’idea di turismo, per il 47% degli italiani scaturisce dal desiderio di arricchimento culturale, per il 45% dalla maggiore conoscenza o esplorazione, dalla voglia di relax per il 42%, svago per il 39% e sport per il 9%. Ad attrarre sono principalmente: arte, storia, cultura, eventi (69%), natura e paesaggi (62%), prodotti enogastronomici tipici (24%). Secondo i rilevamenti, nei prossimi dieci anni, la sensibilità per il turismo sostenibile e l’ecoturismo crescerà per il 68% degli italiani (+5% rispetto alla scorsa rilevazione).
TURISMO SOSTENIBILE ED ECOTURISMO
Ecco qualche dato interessante sul turismo sostenibile. Cresce all’81% (+3% rispetto alla scorsa ricerca) la percentuale sul livello di conoscenza della definizione di “turismo sostenibile” inteso come quello che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio. Oltre il 67% il totale degli intervistati lo considera eticamente corretto e vicino alla natura. Il “vincolo di sostenibilità” per un’area turistica rappresenterebbe una necessità o un’opportunità di crescita per il suo sviluppo economico, secondo ben l’89% degli utenti.
 
Alla domanda se esiste oggi in Italia un’emergenza per i danni che il turismo può portare all’ambiente, è purtroppo in aumento il campione che ritiene che si tratti di un problema che riguarda il Paese in generale (56%), il 17% ritiene che riguarda solo alcune aree, mentre scende ancora la percentuale di quanti sono convinti che il turismo sia sempre una risorsa e non un problema (24%). Il 62% degli intervistati afferma che l’aspetto principale secondo il quale il turismo può essere origine di danni all’ambiente è rappresentato dalla cementificazione e dalla speculazione edilizia seguito, a distanza, dall’inquinamento (18,9%). Sulla possibilità di spendere il 10 o il 20% in più per non danneggiare l’ambiente durante le proprie vacanze, il 48% sostiene di esserne disponibile (+3% sopra la media delle rilevazioni degli ultimi otto anni).

UNA VACANZA PLASTIC FREE

Tra gli alloggi preferiti: B&B (in crescita al 39%), agriturismo (in aumento al 34%), albergo (33%). Prima di scegliere una struttura turistica, il 44% degli italiani (+3% stando alla media 2011-18) si informa sull’attenzione che ha per l’ambiente e il 77% utilizza internet per le ricerche. A dimostrare che la struttura sia attenta all’ambiente, per il 58% degli utenti (+3% rispetto alla scorsa ricerca) è la presenza di pannelli fotovoltaici, per il 34% l’uso di sistemi per il risparmio elettrico, per il 31% (+2%) il risparmio idrico e per il 18% (item testato a partire da quest’anno) essere “Plastic free”. I turisti sostenibili sono attenti anche ai servizi offerti e valutano positivamente menù biologici o a km 0 (37%), raccolta differenziata (circa 37%), proposta di escursioni ecoturistiche (16%), ricariche o noleggio di auto elettriche o ibride (14%). Intorno al 10% gli item testati per la prima volta quest’anno: riduzione degli sprechi, Zero Waste e trasparenza nelle procedure per il riciclo di rifiuti, compensazione delle emissioni, prodotti naturali per il corpo e non testati su animali.
 
Per i trasporti, il 65% rinuncerebbe all’auto se la meta fosse raggiungibile in treno; il 58% se sul posto ci fosse il car sharing e il 51% se potesse usare l’autobus per arrivare alla destinazione. Il 65% dichiara inoltre di aver già preferito il treno per motivi ecologici. Sulla scelta del ristorante, in crescita sono le percentuali di preferenza per quelli che offrono prodotti a km 0 (91%) e per quelli che usano (a parità di prezzo o anche spendendo qualcosa in più) prodotti provenienti da agricoltura biologica (83%).
Secondo le rilevazioni, quasi la totalità del campione di intervistati ha sentito parlare dei danni provocati dall’abbandono di plastica monouso nei mari, nei fiumi e nelle campagne. In relazione all’abbandono di plastiche nell’ambiente, il campione intervistato giudica i grandi eventi musicali e sportivi come le attività più dannose (47%), seguiti da stabilimenti balneari (33%), campeggi (18%), bar (16%), attività escursionistiche (14%), ristoranti (13%), alberghi (9%). Alla domanda se un turismo #plasticfree è possibile, il 75% risponde che sarebbe un motivo valido per preferire un hotel o un ristorante che non utilizza plastiche monouso. Il 94% degli italiani gradirebbe che, in alternativa al monouso, una struttura turistica proponesse ai suoi ospiti l’utilizzo di bicchieri e bottiglie in vetro; l’85% è favorevole a piatti, bicchieri e contenitori in bioplastica da fibre di mais o altro biodegradabile; favorevoli alle borracce in alluminio o acciaio per l’acqua il 77%, il 64% è per gli utensili in legno.