Romano Rossi, sindaco del paese di Pollegio, ama parlare di “turismo di cantiere”: siamo a pochi passi da Biasca in Canton Ticino, nel settore della val Leventina in cui sorge il gigantesco compound di capannoni e attrezzature che corrisponde dell’imbocco sud della nuova galleria ferroviaria di base del San Gottardo, parte del progetto AlpTransit per la riduzione dell’impatto ambientale del traffico in transito attraverso la Svizzera. Un’opera pubblica ciclopica: con 57 chilometri quello del Gottardo è il tunnel più lungo al mondo e sarà pronto con un anno d’anticipo per dicembre 2016. E dai costi stellari, visto che per far transitare a 250 orari i convogli tra Chiasso e Basilea il progetto prevede anche una nuova galleria da 15 chilometri sotto il valico del Ceneri.

Per i 900 abitanti di Pollegio, però, la coabitazione con AlpTransit ha avuto come effetto collaterale anche un flusso di circa 40mila turisti/anno i quali, visitata l’esposizione sulle gallerie allestita nell’Infocentro (e che sarà completamente rinnovata nei prossimi mesi), calzano stivali, tuta ed casco e si inoltrano in piccoli gruppi sotto la montagna per “esplorare” l’ex cantiere del San Gottardo. Già, perché di fatto non solo tutta la galleria è già stata scavata, ma prossimamente su un primo tratto di 15 chilometri avranno inizio i test di circolazione ad alta velocità. In ogni caso, ai “turisti di cantiere” AlpTransit offre una visita dettagliata al nuovo tunnel del Gottardo e ai suoi impianti con un convoglio speciale che permette di “toccare con mano” la realtà di un’opera d’ingegneria avveniristica: basti pensare che, grazie all’adozione degli standard Etcs II, la galleria sarà la prima al mondo priva di semafori, resi superflui dall’interazione diretta tra il macchinista e il computer di gestione del traffico.

Ai turisti desiderosi di “sporcarsi le scarpe”, invece, AlpTransit offre la possibilità di scendere a 700 metri di profondità sotto il monte Ceneri. Il punto di partenza è Sigirino, dov’è allestito un infocenter con i dati e i progetti dell’opera. Percorsa una galleria di servizio lunga quasi tre chilometri, si raggiunge il colossale cantiere in caverna che costituisce il punto di partenza della coppia di tunnel gemelli in corso di scavo sia verso Bellinzona sia verso Lugano. La presenza di abitati nei pressi di entrambi gli imbocchi, infatti, ha spinto i tecnici elvetici a rovesciare la prospettiva usuale di questo genere di interventi, concentrando sotto la montagna la maggior parte degli impianti, compresa la stazione di betonaggio che produce in sotterraneo il calcestruzzo necessario alla costruzione delle volte e del basamento sui cui correranno i treni.

Entrambe le visite, a pagamento e della durata di un paio d’ore, si possono prenotare all’Infocentro Gottardo Sud di Pollegio, tramite il sito di AlpTransit, per mail all’indirizzo info@infocentro.ch o per telefono allo 0041.91.8730550.

E quando entrambe le opere nel 2019 saranno finite? Nessun problema, l’obiettivo futuro è di aprire ai visitatori la “torre di controllo” delle Ferrovie Federali Svizzere, oggi in costruzione sempre a Pollegio: oltre a gestire i traffico dei convogli nelle gallerie del Ceneri e del Gottardo, è destinata a costituire una delle quattro postazioni chiave da cui dipenderà l’intera circolazione dei treni in Svizzera. Alla torre di Pollegio, infatti, sarà assegnato il settore compreso tra il confine italiano di Chiasso e Arth-Goldau, tra Lucerna e Zurigo.