Puntuale come le rondini a primavera torna il terrorismo che insanguina la politica internazionale in questi ultimi mesi. Questa volta il teatro della strage è il principale museo di Tunisi, il museo nazionale del Bardo. Qui sono state uccise 23 persone e circa 50 sono rimaste ferite nel corso di un assalto con armi da fuoco che ancora non è stato rivendicato. Gli attentatori avrebbero prima attaccato un bus con a bordo turisti e poi si sarebbe asserragliati all’interno del museo con circa 200 ostaggi, la maggior parte dei quali stranieri.

Ma che cosa è il museo nazionale del Bardo? Istituito nel 1882 e aperto nel 1888 con il nome di museo Alaoui e ribattezzato così a partire dal 1956 prende il nome dalla zona di Tunisi in cui si trova, a circa 5 chilometri a ovest dal centro (pare che il nome derivi dalla parola spagnola "pardo", che indica un giardino). Come scrive la Guida verde Touring dedicata alla Tunisia, il Bardo è un antico complesso di palazzi e costruzioni diverse eretti in tempi successivi dagli hafsidi e dai bey che governavano la città. Sede del governo fino all’avvento del protettorato francese nel 1881, il palazzo ospita oggi anche l’Assemblea nazionale che pare fosse il primo obiettivo dell’attacco terroristico.


Il museo nazionale del Bardo è il più antico museo del mondo arabo. Uno scrigno che conserva una delle collezioni di mosaici romani più importanti del pianeta e una grande collezione di arte punica e paleocristiana oltre a una sezione dedicata all’arte islamica. Il complesso museale è stato ristrutturato ed ampliato nel 2011 e rappresenta una delle tappe obbligate di una visita nella capitale tunisina. Un obiettivo ghiotto per chi vuole seminare il terrore.