Le Tre Cime di Lavaredo, con le loro pareti Nord, sono tra le vette più celebri delle Alpi. Gli alpinisti, negli anni, hanno tracciato sulle pareti della Cima Grande, della Cima Piccola e della Cima Ovest decine di itinerari di alta difficoltà. Chi preferisce camminare ha a disposizione vari sentieri e la classica ferrata che sale al Paterno.
LA STORIA E LE BATTAGLIE
Durante la Grande Guerra, le truppe italiane che salivano da Auronzo (in prima linea gli Alpini dei battaglioni Piave e Cadore) si sono scontrati con gli Standschützen della Val Pusteria, arroccati intorno alla Torre di Toblìn e alla Dreizinnen Hütte, l’odierno Rifugio Locatelli-Innerkofler, raso al suolo dall’artiglieria italiana il 24 maggio 1915. Furono bombardati anche Sesto e Misurina.
La vetta della Cima Grande, caposaldo italiano, venne abbassata di due metri (da 3001 a 2999) per far posto a un riflettore. A 2850 metri venne issato un cannone da montagna. La vetta più contesa fu invece il Paterno, 2744 metri, una turrita montagna rocciosa a sud est delle Tre Cime. Il 5 luglio del 1915, sulle sue rocce, perse la vita Sepp Innerkofler, celebre guida altoatesina, protagonista di un tentativo di attacco a sorpresa contro il presidio italiano sulla vetta. Non è chiaro se a ucciderlo siano stati le bombe a mano e i massi gettati dagli Alpini o il fuoco amico degli Standschützen. Nei mesi successivi, per avvicinarsi al nemico, gli italiani realizzarono un percorso, in buona parte in galleria, da Forcella Lavaredo alla base del versante settentrionale del Paterno.
Oggi il tunnel, restaurato e in buone condizioni, viene percorso con l’aiuto di una pila frontale, prima di affrontare la frequentata ferrata per la vetta. Chi cerca un’escursione elementare può percorrere la prima parte del tunnel e raggiungere in pochi minuti, da Forcella Lavaredo, l’imbocco meridionale delle gallerie.
L'ESCURSIONE
Il Rifugio Auronzo (2320 metri) si raggiunge da Misurina per la strada a pedaggio delle Tre Cime. A piedi si segue la strada sterrata a mezza costa (segnavia 101 e 104) che corre ai piedi dei versanti meridionali della Cima Ovest e della Cima Grande, tocca una chiesetta, passa ai piedi dello Spigolo Giallo della Cima Piccola e raggiunge il Rifugio Lavaredo (2344 metri). Un sentiero obliquo ai piedi della Cima Piccolissima sale a Forcella Lavaredo (2454 metri), tra le Tre Cime e il Paterno. Qui si scoprono le impressionanti pareti Nord della Cima Grande e della Cima Ovest. Salendo a destra sulle ghiaie si raggiunge l’imbocco delle gallerie di guerra del Paterno (2520 metri, 0.45 ore), dov’è una targa del 1917. Senza entrare nel tunnel (buio, e oltre il quale inizia una cengia attrezzata e molto esposta) si torna alla Forcella. Il percorso più comodo per il Rifugio Locatelli-Innerkofler è offerto dal viottolo (segnavia 101) che si abbassa verso un laghetto e risale alla Forcella di Toblìn e al rifugio. L’itinerario più diretto, percorribile se non c’è neve, utilizza un sentiero non segnato che taglia le ghiaie alla base del Paterno, supera qualche cengia artificiale e raggiunge quasi in piano il rifugio. Il Rifugio Locatelli-Innerkofler (Dreizinnen Hütte, 2405 metri, 0.45 ore) è il più noto belvedere sul versante settentrionale delle Tre Cime.
Si riparte sul sentiero che si alza verso il Paterno, aggira il monolite della Salsiccia (Frankfurter Würstel) e raggiunge le gallerie. Da un ingresso in cemento si traversa un tunnel (2480 metri, 0.15 ore) e ci si riaffaccia a destra sulle Tre Cime e a sinistra sui Laghi dei Piani. Fin qui non ci sono difficoltà e non occorrono né l’attrezzatura da ferrata né la pila frontale. Oltre inizia la ripida e buia galleria del Paterno, superata la quale parte la ferrata. Per la stessa via si torna al Rifugio Locatelli-Innerkofler (0.15 ore).
Si riparte sul viottolo di accesso, si lascia a sinistra il sentiero per Forcella Lavaredo e ci si porta a un secondo bivio (2220 metri) dove si lascia a destra la mulattiera che scende in Val di Landro. Traversato il Pian da Rin si supera un gradino di erba e rocce e si sbuca sull’altopiano carsico di Grava Longa, dominato dalle Tre Cime. Si prosegue a saliscendi fino al piccolo Lago di Grava Longa e al Rifugio Lange Alm (2283 metri, 1 ora), che offre un altro magnifico colpo d’occhio sulla Cima Ovest e sulla Cima Grande. Il sentiero sale, scavalca un crinale e continua per ghiaie fino a Forcella del Col de Mezo (2315 metri), dove ci si riaffaccia sul versante di Misurina. In piano si torna al Rifugio Auronzo (0.30 ore).
INFO PRATICHE
Difficoltà: facile (E)
Dislivello: 450 m
Tempo complessivo: 3.30 h
Periodo consigliato: da luglio a settembre
Contatti: Ufficio Turistico Auronzo di Cadore, tel. 0435.9359; www.infodolomiti.it
Rifugio Auronzo, tel. 0435.39002; www.rifugioauronzo.it
Rifugio Lavaredo, tel. 349.6028675; www.rifugiolavaredo.com
Rifugio Locatelli-Innerkofler, tel. 0474.972002
25 ITINERARI FIRMATI TOURING
L’itinerario che avete letto – in carta il numero 19 – è tratto da “I sentieri della Grande Guerra”, il primo volume della collana Tci “Guide e taccuini di viaggio”. Al centro dell’opera, il sistema di sentieri recuperato a scopi turistici ed escursionistici sulle Alpi nordorientali, nei luoghi che furono teatro della prima Guerra mondiale.
Dalla Valtellina alle Alpi Carniche passando per le Dolomiti, la guida propone 25 itinerari lungo sentieri attrezzati e fruibili al grande pubblico. Alle immagini dei luoghi si affiancano i tracciati altimetrici dei percorsi, mentre nella seconda parte della guida il taccuino, 90 pagine bianche, è uno spazio libero per annotazioni, riflessioni, appunti ed esperienze di viaggio.
“I sentieri della Grande Guerra” ha 192 pagine e costa 14,90 euro; sconto 20% soci Tci.  Acquistalo su touringclubstore.com

Nella stessa collana Touring editore ha pubblicato “Il Cammino di Santiago”, 32 tappe lungo la più importante via di pellegrinaggio spagnola, da Saint-Jean-Pied-de-Port a Santiago de Compostela; “I Sentieri della Linea Gotica”, 20 itinerari sul fronte che nella seconda Guerra mondiale divise in due l’Italia; e “La Via di Francesco”, 30 tappe sulle orme del Santo di Assisi dalla Toscana fino a Roma.