Il 22 ottobre 2022 si è tenuto l'evento conclusivo del Premio Chatwin 2022, concorso internazionale di narrativa e fotografia di viaggio organizzato dall'Associazione Culturale Chatwin e patrocinato dal Touring Club Italiano. A questo link la presentazione della serata e tutti i vincitori. Di seguito il reportage vincitore del secondo premio nella sezione Fotografia.

LA ZONA, UN VIAGGIO POST-ATOMICO
di Pierpaolo Mittica
2° Premio Fotografia

C'è una nuova attività di tendenza tra i giovani ucraini: alcuni di loro, infatti, hanno recentemente iniziato a entrare illegalmente nella Zona di Esclusione di Chernobyl - al centro della quale si trova il famigerato Reattore 4 che esplose nel 1986, rendendo l'area una delle più contaminate di tutto il mondo - per giocare a giochi di sopravvivenza. Questi ragazzi sono per lo più trentenni (o anche più giovani) e rappresentano la generazione post Chernobyl. Sono chiamati "Stalker", un nome che deriva direttamente dal film "Stalker" di Andrei Tarkovski, un cult movie sovietico del 1979, e da un videogioco survival-horror uscito nel 2007 e ambientato proprio nella Zona, intitolato S.T.A.L.K.E.R.

Gli Stalker di "Chernobyl" hanno ultimamente sviluppato una vera e propria venerazione per questa zona specifica, che considerano come una casa privata post-atomica. Sembrano essere organizzati in gruppi paramilitari con nomi, simboli e rituali, mentre si godono un viaggio pericoloso per raggiungere la loro destinazione finale: la città fantasma di Pripyat. Per arrivarci devono percorrere circa 60 chilometri attraverso i boschi - per lo più di notte per evitare il pattugliamento della polizia - tra radiazioni nucleari e animali selvatici. Durante il viaggio dormono solitamente in villaggi abbandonati, mangiano cibo in scatola e bevono l'acqua che trovano lungo il percorso, sporca e contaminata.
Dicono di voler vivere un'avventura diversa, di volersi mettere alla prova e di sentirsi gli ultimi sopravvissuti sul pianeta, proprio come in un vero videogioco; vogliono liberarsi dalla routine e dalla vita normale, divertendosi e restando isolati in un limbo senza regole per un po'. Sono una sorta di viaggiatori post-romantici, innamorati di questi luoghi che considerano quasi sacri e con una storia tragica da non dimenticare.
Nell'ultimo anno, alcuni Stalker hanno iniziato a organizzare tour illegali anche per i turisti, un'attività sempre più popolare a Chernobyl. Possono essere contattati tramite Facebook o altri social media: si occuperanno di tutto sul campo, come soluzioni di viaggio, pasti al sacco, attrezzatura da campeggio e tutto ciò che ritengono necessario per vivere nella Zona di esclusione al di fuori dei sentieri turistici battuti per alcuni giorni. È la nuova frontiera della sopravvivenza: il trekking radioattivo.

(Il testo è di Pierpaolo Mittica)

1 - Jimmy mentre cammina nella città fantasma di Pripyat. Il viaggio degli stalkers è di pura sopravvivenza. 60 chilometri a piedi in mezzo ai boschi e soprattutto di notte per evitare la polizia, tra radiazioni e animali selvatici, per arrivare alla meta finale: la città fantasma di Pripyat, la mecca degli stalkers, dove si sono organizzati occupando degli appartamenti e arredandoli con quello che hanno trovato. Lungo il cammino invece si fermano a dormire nei villaggi abbandonati. Mangiano cibo in scatola che si sono portati negli zaini e bevono l’acqua raccogliendola nei fiumi e nei seminterrati allagati dei palazzi. Acqua sporca e contaminata.

2 - Jimmy, Sasha e Maxim mentre preparano la colazione nel loro appartamento nella città fantasma di Pripyat. La città di Pripyat si trova a tre chilometri dalla centrale nucleare di Chernobyl. Lì vivevano 50mila persone, evacuate due giorni dopo l'esplosione. Le persone sono state costrette a lasciare tutto tranne i documenti.

3 - Sasha dorme sul tetto di un edificio nella città fantasma di Pripyat. La centrale nucleare di Chernobyl e il famigerato reattore 4 sono alla sua destra, a soli tre chilometri di distanza.

4 - Jimmy accoglie gli amici invitati a una festa improvvisata nel suo appartamento occupato di Pripyat. A Pripyat gli stalkers hanno occupato diversi appartamenti arredandoli con quello che hanno trovato. Si fermano di solito pochi giorni, ma alcuni rimangono anche una o due settimane. Passano le giornate esplorando i luoghi e gli edifici abbandonati, leggendo le vecchie riviste sovietiche o i libri trovati in giro, nascondendosi e scappando dalle guardie e vivendo come ultimi sopravvissuti sulla terra. La sera organizzano veri e propri festini, spesso a base di vodka e marijuana, negli appartamenti o sui tetti dei palazzi, ubriacandosi e guardando il calar del sole sulla città fantasma di Pripyat e sulla centrale nucleare di Chernobyl, assaporando il gusto della libertà, il silenzio, la fine del mondo, lontano dai pregiudizi.

5 - Uno stalker mentre balla al tramonto sul tetto di un edificio della città fantasma di Pripyat.