Trent’anni e non sentirli. La collezione di Peggy Guggenheim a Venezia, a Palazzo Venier dei Leoni, aprì ufficialmente proprio nei giorni intorno alla Pasqua del 1980. A pochi mesi dalla scomparsa della grande collezionista americana, avvenuta il 23 dicembre 1979, il pubblico ebbe la possibilità di scoprire il patrimonio che la grande signora dell’arte regalò al capoluogo veneto.

Il museo si prepara a festeggiare innanzi tutto con un grande regalo che ha ricevuto da Giovanni e Anna Rosa Cotroneo che hanno donato 12 scatti realizzati da Nino Migliori dedicati a Peggy, fotografata in casa sua a Venezia nel 1958. Le immagini, rigorosamente in bianco e nero, saranno esposte dal 7 aprile al 26 sulla terrazza del Museum Cafè. Il modo migliore per conoscere questa grande collezionista. Ma, oltre a questo, anche i visitatori riceveranno dei regali dal mese di aprile a tutto il 2010.

Ogni venerdì, infatti, dalle 16 alle 18, entrerà in vigore la formula Pay what you wish, paga quanto vuoi, una donazione libera già molto usata in importanti musei come il Moma e il Metropolitan di New York. Decisamente fortunati anche i coetanei della collezione veneziana. Presentandosi con un documento il giorno del proprio compleanno, l’ingresso sarà gratuito. Un modo intelligente per festeggiare in compagnia di Picasso, Magritte, Kandinsky e Pollock.

Arte, scienza e scuola sono invece protagoniste dal 7 all’11 aprile, in una mostra dedicata ai più giovani, pronti a scoprire le infinite contaminazioni possibili anche in due ambiti, l’arte e la scienza, apparentemente lontanissimi tra di loro.

Ultimo appuntamento da non perdere, almeno per ora, l’esposizione, che si inaugura il 1° maggio (fino al 25 luglio), dal titolo Utopia Matters. Dalle confraternite al Bauhaus che prende in esame alcuni casi studio per esaminare l’evoluzione degli ideali utopici nel pensiero e nella pratica artistica occidentale moderna.

Peggy Guggenheim scrisse “Venire a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro”. È il momento giusto per dare ragione a Peggy.