Touring Club Italiano racconta i "Civic Places", nell'ambito della campagna nazionale per la scoperta e la valorizzazione dei luoghi civici in Italia promossa da Fondazione Italia Sociale. Si parte dalla Casa della Legalità a Manerba sul Garda, in Lombardia.

Sono le 22 a Buguggiate, un piccolo paese della provincia di Varese, quando Emanuele Riboli, un ragazzone di diciassette anni, saluta Giulio prima di rincasare dopo le lezioni della scuola serale. Emanuele però a casa non arriverà. Né quella sera, né le sere successive. Nessuno, da quel saluto accennato alla fermata del bus, lo rivedrà più. Emanuele Riboli era figlio di Luigi Riboli, un piccolo imprenditore locale. Venne rapito la sera del 14 ottobre del 1974 da uomini della ’ndrangheta. Lo avvelenarono e si sbarazzarono del corpo di lì a poco, insospettiti da una maldestra operazione investigativa che aveva convinto a collaborare anche il povero padre del ragazzo, Luigi, titolare di una piccola azienda locale.

La storia di Emanuele e della sua famiglia non ha avuto un lieto fine, se non nel conforto della memoria e nella consapevolezza che da un dolore così si può alzare un richiamo potente alla ribellione verso l’illegalità, un punto da cui si può partire per cambiare in meglio lo stato delle cose.
Manerba del Garda / foto Shutterstock
UNA CASA PER LA LEGALITÀ
Così è successo a Manerba del Garda, uno dei Comuni che si affacciano sulla sponda bresciana del lago di Garda. Qui una villetta anonima in una strada privata è stata confiscata nel 2015 alla criminalità organizzata e dal 2019 è un luogo di incontri, scambi e cultura della giustizia: una Casa della Legalità, intestata alla memoria di Emanuele Riboli.
Da allora la Casa della Legalità è cresciuta ed è uno dei 76 luoghi selezionati nell'ambito dell’iniziativa Civic Places, la prima campagna nazionale per la scoperta e la valorizzazione dei luoghi civici in Italia promossa da Fondazione Italia Sociale, insieme a Touring Club Italiano, SEC Newgate e SkyTG24. La mappa dei “luoghi del noi” è stata consegnata lo scorso 26 ottobre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e la Casa della legalità “Emanuele Riboli” è stata giudicata uno tra i dieci luoghi più belli, attivi e inclusivi, insieme all’eco-Ostello di Locri, al Piccolo museo del diario di Pieve Santo Stefano, al Farm Cultural Park di Favara e la Polveriera di Reggio Emilia, e ad altri spazi di comunità dove produrre, imparare, rigenerare.
Dopo che il Comune di Manerba del Garda ha messo a disposizione il bene confiscato all’associazione Legami Leali, la Casa della Legalità è diventata una realtà che lavora con 22 Comuni e le comunità del Garda bresciano, cercando di sostenere progetti educativi e di turismo sostenibile in un territorio che nei ritratti da copertina spesso si ostina a mostrare il suo profilo migliore, lasciando in ombra molte crepe e qualche ferita profonda, come quella mai sanata della famiglia di Emanuele Riboli.
Casa della Legalità di Manerba del Garda / foto Legami Leali
DALLA NDRANGHETA ALLA CITTADINANZA ATTIVA
Chiediamo a Jennifer Riboli la storia di questa casa. Jennifer è la referente della Comunicazione per il progetto Legami Leali, attivista di Libera, impegnata nel lavoro quotidiano della Cooperativa sociale La Sorgente, partner del progetto, che opera sui temi educativi e per sostenere le donne vittime di violenza. La cooperativa la Sorgente, insieme all’Azienda speciale Garda Sociale, tiene le fila di moltissime associazioni che cooperano in Legami Leali, un progetto nato nel 2016 grazie al bando “welfare in azione” di Fondazione Cariplo.

“La storia che ci ha portato a gestire la casa di Manerba è un po’ travagliata – racconta -. Si tratta di una villetta singola indipendente con un giardino, inserita in una struttura bifamiliare. Era di proprietà della società fittizia Ciccimarra, famiglia affiliata alla Sacra Corona Unita e coinvolta in un grosso traffico di droga: la villetta sarebbe quindi stata costruita con l’intento di ripulire denaro proveniente da attività illecite. Dopo la confisca nel 2005 della casa il Comune di Manerba del Garda ha provato dal 2009 a destinare l’immobile a un doposcuola per i ragazzini delle primarie, ma in una strada privata, in un contesto residenziale, la cosa non stava funzionando e l’immobile è stato quindi utilizzato come ambulatorio dell’Avis Valtenesi”.

Nel 2018, all’interno della rete di progetto, la svolta: "il Comune ha concesso in comodato d’uso il salone a Legami Leali e abbiamo attivato un piccolo polo formativo sui temi della legalità e della cittadinanza attiva, destinato soprattutto agli studenti e ai cittadini del territorio. Il 26 ottobre 2019 la Casa della Legalità è stata quindi inaugurata e intestata alla memoria di Emanuele Riboli”.
Un campus di Libera alla Casa della Legalità di Manerba del Garda / foto Legami Leali
UN HUB PER IL TERRITORIO, OLTRE LE OMBRE
“La storia di Emanuele Riboli mette in luce una realtà del Nord produttivo e benestante in cui i fenomeni di criminalità organizzata e in genere del disagio sociale tendono a essere ignorati”. Elena Rocca è referente della progettazione per l’azienda speciale Garda Sociale e ci aiuta ad allargare il campo: “Ci troviamo ad operare in un territorio dai redditi medi tra i più alti della Provincia di Brescia, un luogo spesso patinato, ma che mostra delle fragilità acuite nel tempo. Qui si registrano parametri di salute e di qualità della vita sopra la media, ma nel benessere diffuso vi sono alcune crepe sociali marcate”.

Elena Rocca approfondisce: “In Italia il 15% delle famiglie è composta da un genitore con uno o più figli mentre sul territorio in cui operiamo la media è del 19%. Abbiamo tantissime situazioni familiari monogenitoriali. In queste condizioni se il settore turistico “tira”, la ricchezza diffusa attenua la solitudine sociale, ma con la pandemia le condizioni sono cambiate e i primi ad essere coinvolti negativamente sono i minori. Il Garda è un luogo oggettivamente bello, terra di divertimento e intrattenimento, ma purtroppo emergono sempre più fenomeni di criminalità, violenza, bullismo. Il nostro lavoro è cercare dei dispositivi per prevenire questa situazione e anche per alimentare uno sguardo diverso sul territorio. Ecco quindi Legami Leali, con la Casa della Legalità valorizzata come hub di una rete di territorio, che attraverso pratiche educative che si intrecciano al progetto di riutilizzo degli immobili confiscati alle mafie sia quali laboratori educativi sia per sperimentare nuove forme di turismo consapevole”.
 
Un immobile confiscato a Padenghe / foto Legami Leali
PROSSIMO PASSO: L'ACCOGLIENZA TURISTICA
Il bando Welfare in Azione infatti, che ha fatto prendere il largo al progetto Legami Leali e ha messo in relazione le amministrazioni del Garda su questi temi, scadrà il prossimo settembre 2022 e nonostante la pandemia, Legami Leali sta sperimentando forme di accoglienza “alternativa”.
Traducendo, significa utilizzare gli immobili confiscati non solo per momenti educativi e di recupero ma anche per pratiche di turismo responsabile. Luoghi in cui accogliere le persone che al momento di legittimo svago vogliono affiancare momenti più intensi in cui approfondiscono le tematiche della legalità, scoprendo luci ed ombre del luogo.
 
Santa Maria in Valtenesi, Rocca di Manerba del Garda / foto Shutterstock
 
“Ci stiamo affacciando a un mercato che non è il nostro – spiega Elena Rocca -, e stiamo sperimentando una sinergia tra turismo e lavoro sociale... quanto è difficile far convergere questi mondi! Ma benché stiamo operando su scala minuscola, questi piccoli alloggi in cui vogliamo ospitare le persone rappresentano molto in termini di trasformazione culturale”.
“Siamo partiti ingenuamente, senza essere davvero consapevoli degli strati di illegalità che attraversano la nostra comunità – sottolinea Paolo Guglielmi, presidente della Sorgente e project manager di Legami Leali -. Dall’inizio del bando abbiamo maturato conoscenza e consapevolezza che la legalità sia un elemento essenziale per migliorare la qualità della nostra vita, partendo dalla cura del prossimo e del proprio territorio. Stiamo lavorando per gestire gli immobili confiscati con l’ambizione di alimentare un’economia sociale circolare; in cui noi facciamo delle azioni di turismo sociale, reinvestendo il ricavato in ulteriori attività di tipo educativo. Gli immobili utilizzati per il riciclaggio e per altri illeciti sono molti e ci rendiamo conto che utilizzarli per creare una rete educativa e di turismo responsabile è un aspetto su cui vale la pena investire energie”.
“Ad ora gli immobili confiscati che gestiamo sono sei – spiega Paolo Guglielmi -, ma dalle cronache sappiamo che sul territorio gli immobili nelle disponibilità delle attività criminose sono moltissimi. Stiamo consolidando la Casa della Legalità di Manerba come hub per visite guidate, escursioni tematiche, incontri, laboratori. Si può anche soggiornare, oggi, in un bilocale a Toscolano Maderno e presto in due appartamenti a Pugnago. È in sistemazione anche un immobile per laboratori educativi a Padenghe. A Desenzano invece abbiamo avviato a novembre le attività per ragazzi un appartamento di un residence, ci facciamo un fablab con attività per i ragazzi (stampanti 3d, cucina ecc.).
 
L'appartamento Carpita a Tuscolano Maderno/ foto Legami Leali
 
E per organizzare un soggiorno? “Per prenotare l’appartamento di Toscolano Maderno basta accedere alle piattaforme degli operator come Viaggi e Miraggi, Planet Viaggi, Vacanze Responsabili – spiega Jennifer –. I portali generalisti che abbiamo utilizzato sono invece Airbnb e VRBO: è attraverso quest'ultimo che abbiamo avuto particolare visibilità tra i villeggianti tedeschi.

Per prenotare un soggiorno presso l'Appartamento Carpita di Toscolano Maderno o chiedere informazioni in relazione a soggiorni ed esperienze è attivo anche l'indirizzo mail dedicato prenotazioni@legamileali.it. Stiamo mettendo a punto anche dei pacchetti esperienza per l'estate 2022, che possano unire la nostra proposta di turismo responsabile ad altre attività sul territorio. Certo, parliamo di vacanze, ma chi sceglie il turismo responsabile è consapevole di un po’ di “peso” in più da mettere nello zaino, peso che si trasforma in consapevolezza e arricchimento al momento del ritorno a casa”.

 
Casa Cottarelli, a Desenzano del Garda / foto Legami Leali
PROGETTI PER IL BENE COMUNE
Cosa avete in agenda nelle prossime settimane nella Casa della Legalità? “La Casa di Manerba sarà sempre di più un Civic Place, sarà il cuore della rete che abbiamo costruito e stiamo perfezionando aprendoci sempre di più alla comunità. Abbiamo organizzato dei momenti di formazione comune – spiega Elena -. Partiamo il 19 febbraio e il 26 marzo con due laboratori sui Patti di collaborazione, uno strumento che permette di valorizzare i territori, un regolamento che ogni Comune può adottare per attivare i cittadini su una causa: dal telefono amico per il Covid, alla distribuzione della spesa, alla pulizia delle spiagge e delle strade”. Anche questa è la cura della bellezza per il bene comune.
 
 
INFORMAZIONI
- Scopri di più su www.legamileali.it
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