Dici Trans Europ Express e alla generazione che ha viaggiato negli anni Sessanta-Ottanta luccicano gli occhi. Perché si può dire che i treni con la livrea crema e rossa e la sigla TEE abbiano rappresentato uno dei pilastri su cui è nata l’Europa unita, prima come Mec, poi Cee, poi Unione Europea. Erano TEE i primi convogli internazionali del Vecchio Continente sui quali, a partire dal 1957, il controllo di frontiera si è fatto a bordo treno (Schengen? Neanche i più visionari osavano pensare una simile libertà) e i cui standard di comfort e orari, cadenzati e interconnessi, hanno fatto sì che il viaggiare tra le grandi città d’Europa diventasse una trasferta di routine. 

Uno dei primi convogli TEE italiani nel 1957 (foto FondazioneFS)
 
L’avventura dei servizi TEE si è conclusa a metà degli anni Novanta, insidiata da un lato dal diffondersi dei collegamenti ad alta velocità in alcuni Paesi (il TGV francese è nato nel 1981) e dall’altro dalla crescita del network aereo, con conseguente ridursi del prezzo dei biglietti. Tariffe impossibili per i TEE, nati con la sola prima classe e – allora – penalizzati pure dalle fluttuazioni dei tassi di cambio tra le varie monete. 


Ultima corsa di un TEE alla stazione di Bruxelles nel 1995

L’Europa post-pandemia, però, potrebbe vedere rinascere la rete TEE, battezzata TEE 2.0, facendo leva su due fattori: il ridotto impatto ambientale rispetto all’aereo (circa 10 volte meno) e la disponibilità di treni multistandard, in grado di viaggiare sui tracciati dell’alta velocità di Paesi differenti. Già oggi i treni TGV Alstom francesi da 320 km/h sono omologati per circolare anche in Spagna, Belgio, Germania e Polonia e i Velaro Siemens usati in Germania e Svizzera da 350 km/h “coprono” pure Francia, Spagna, Belgio e Olanda. 


Un convoglio TEE storico delle ferrovie elvetiche

A rendere concreto il progetto, il fatto che la proposta della rete TEE 2.0 arrivi dalla Germania e addirittura dal ministro dei Trasporti tedesco Andreas Scheuer. Accompagnata – ma qui si scivola nei “si dice” – dall’ipotesi di un forte supporto economico per le tariffe, caratterizzate da ticket low cost che l’Unione Europea potrebbe finanziare in chiave green grazie a una tassa ad hoc sui voli a breve distanza.

Nella prima fase, che tecnicamente potrebbe vedere la luce già per l’estate 2021 (ma più verosimilmente con il 2022), i servizi TEE 2.0 prevederebbero un convoglio AV al giorno in ogni direzione lungo quattro assi fondamentali:
- Parigi-Bruxelles-Colonia-Berlino-Varsavia
- Amsterdam-Colonia-Basilea-Milano-Roma
- Berlino-Francoforte-Lione-Barcellona
- Amsterdam-Bruxelles-Parigi-Lione-Barcellona

Un convoglio TGV francese di nuova generazione

In particolare, i 1650 chilometri della tratta Roma-Amsterdam dovrebbero essere percorsi in 13 ore con partenza dai rispettivi capolinea alle 8.30 del mattino e arrivo alle 21.30. Secondo l’orario ipotizzato il treno diretto a Roma, partito da Amsterdam alle 8.30 farebbe tappa a Colonia (10.45), Francoforte aeroporto (11.45), Basilea (15.00), Lugano (17.00), Milano (18.15), Bologna (19.15), Firenze (20.00), Roma (21.15)


L'operativo del Roma-Milano-Francoforte-Amsterdam

In una seconda fase, quando saranno in funzione nuove infrastrutture come il tunnel sottomarino verso la Danimarca e quello di base del Brennero, la rete TEE potrebbe allargarsi a un Roma-Berlino via Brennero, Innsbruck e Monaco, un collegamento Parigi-Budapest via Strasburgo, Stoccarda, Monaco, e due link verso la Scandinavia con il Parigi-Stoccolma via Amburgo e Copenaghen e lo Stoccolma-Monaco via Berlino.
Senza dimenticare che, rete dei binari ad alta velocità alla mano, potrebbero entrare a far parte dei collegamenti TEE 2.0 servizi come il Parigi-Madrid che oggi prevede il cambio treno a Girona, il Roma-Parigi-Londra via Milano che impone soste nel capoluogo lombardo e nella capitale francese e il Milano-Vienna oggi servito solo in notturna via Trieste. 


Un treno AV tedesco Siemens Velaro 

Ciò che certo farà palpitare la corda della memoria a chi ha già viaggiato sui TEE – magari su quelli tedeschi dove negli anni Settanta esisteva addirittura una “cabina telefonica” nel vagone ristorante – sono i servizi che sarebbero previsti sul TEE 2.0, dal wifi satellitare gratuito all’intrattenimento via smartphone, dai sedili individuali sempre nella direzione di marcia al servizio ristoro al posto come sugli aerei, più “attenzioni” su misura come le coincidenze garantite con un certo numero di convogli nelle fermate intermedie, le sale d’attesa dedicate nelle stazioni e la registrazione digitale dei passeggeri per ridurre al minimo i tempi d’accesso alla banchina nella massima sicurezza. Non ci resta che aspettare per capire se il progetto avrà un seguito concreto. 
INFORMAZIONI
Qui la presentazione in dettaglio (in inglese) del progetto TEE 2.0, sul sito del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture digitali tedesco.