Quando si pensa al Sudafrica vengono in mente i safari al Kruger National Park, la via del vino a Cape Town, le meravigliose spiagge di Durban, Robben Island dove è stato imprigionato Mandela. Johannesburg, la capitale economica, la Milano del Sudafrica, rimane spesso al di fuori dei circuiti turistici.

Un po’ come per Milano, quando si partecipa a dei gruppi organizzati, Johannesburg è la città con l’aeroporto internazionale dove si arriva e si riparte e dove si dedica di solito al massimo uno o due giorni. Joburg (come viene chiamata dai locali) è invece una vibrante città in costante fermento dove si respira la vera “Africa” rispetto alla più europea Cape Town. Abbiamo deciso di trascorrere una settimana in questa città a fine settembre sia per ragioni climatiche (essendo l’inizio della primavera con temperature attorno ai 22 gradi) sia perché i prezzi dei voli sono più bassi. E l'abbiamo fatto con due bambini piccoli (2 e 5 anni, Noah e Matteo): ecco il nostro viaggio. 

Askari Lodge, a un'ora da Johannesburg
AEREO E AEROPORTI
Al momento le compagnie aeree che offrono i prezzi più competitivi per arrivare in Sudafrica sono la Turkish Airline e Iberia, che ha da poco tempo introdotto la rotta Madrid-Johannesburg (circa 360 euro a testa). Abbiamo optato per Iberia perché, viaggiando con i bambini, impiega minor tempo (10 ore con voli notturni). Sono dettagli da non trascurare se si viaggia con due piccole pesti.
L’aeroporto di Madrid Barajas ha una fantastica children room che è stata di grande aiuto avendo uno stop over di circa 3 ore e Iberia ha contribuito ad allietare il volo avendo attenzioni particolari, come fornire dei biscottini di cioccolata e album da disegno con matite prima del decollo (provvidenziali per tenere i bambini con le cinture allacciate) ed esaudire anche il desiderio di Matteo, ovvero incontrare il capitano nell’abitacolo dell’Airbus.
L'aeroporto di Barajas
SOWETO E L'APERTHEID
Siamo arrivati di sabato ed abbiamo dedicato il pomeriggio alla visita dell’emblematico Museo dell’Apartheid che racconta la storia di segregazione raziale per i neri del Sudafrica e le battaglie portate avanti per l’uguaglianza (non solo da Mandela ma da Steve Biko e molti altri). E’ un museo molto toccante ma allo stesso tempo educativo per i bambini, essendo interattivo. Se oggi in Sudafrica, anche grazie a Mandela, non è raro trovare bianchi e neri mano per la mano, nel Paese rimangono disparità sociali evidenti ma anche in questo Johannsburg è differente rispetto alle altre grandi megalopoli.
Basta visitare Soweto per rendersene conto, l’area urbana dove in tempo di apartheid erano segregate le persone di colore e dove si trova la casa di Nelson Mandela (adesso diventata un museo). Oggi visitando quelle zone fa effetto vedere il lusso delle case da una parte della strada e baracche fatiscenti dall’altra. Chi ce l’ha fatta, chi si è arricchito, non ha rinnegato le proprie origini trasferendosi in zone più residenziali bensì rimanendo legato alla propria comunità.
MABONENG, IL QUARTIERE DI TENDENZA
Il giorno seguente, domenica, siamo andati a visitare il quartiere più hipster di Johannesburg, Maboneng. Fino a dieci anni fa quest’area era altamente degradata: qui si trovavano vecchi depositi di tram abbandonati che oggi sono stati convertiti in open space dedicati alla cucina etnica e gallerie d’arte. C'è anche l’African Museum of Design, uno dei più importanti di tutta l’Africa. Maboneng è considerato il quartiere dei artisti e la domenica è particolarmente vivace con il suo mercato di vestiti e international food market. Vecchi container sono stati trasformati in chioschi e negozietti, si respira un’atmosfera speciale, una città nella città.
Johannesburg, il quartiere di Maboneng
Per spostarsi il mezzo migliore ed economico è Uber che in Sudafrica può essere usato anche senza avere la carta di credito. Il servizio è davvero ottimo e conveniente anche perché in questo momento il tasso di cambio Rand/Euro è di 15 a 1. Per avere un parametro di riferimento, 1 litro di benzina costa 13 Rand (0,86 Euro). Noi per i piccoli spostamenti (e per la gioia dei ragazzi) abbiamo usato spesso i “tuk tuk”, delle Api convertite a trasporto passeggeri: con meno di due euro si percorrono anche 7 o 8 km.
La famiglia Bastiani in tuk tuk a Johannesburg
RISTORANTI PER BAMBINI
Johannesburg è una città giovane, piena di bambini ed anche i ristoranti sono pensati in ottica “family friendly”. Un giorno siamo capitati da Papachinos, a Roodepoort. In Italia raramente frequentiamo i ristoranti perché è quasi impossibile tenere i bambini seduti al tavolo ma da Papachinos non esistono questi problemi perché il locale è pensato per loro. Mentre noi mangiamo i ragazzi hanno varie babysitter a loro dedicate che non solo li intrattengono ma li coinvolgono in attività interattive come per esempio preparare la loro pizza mostrando tutto il processo. I bambini hanno dei tavolini dedicati per mangiare e un parco all’esterno da fare invidia a Disneyland. L’altro locale molto family friendly è Bambanani nella zona di Melville. Noi siamo capitati il sabato pomeriggio dove mentre i genitori si possono rilassare seduti al tavolo, i bambini hanno la loro discoteca con dj set, davvero uno spasso.
Johannesburg, il ristorante Papachinos
Il Sudafrica è famoso per i suoi vini prodotti nella zona di Stellenbosch e Cape Town ma non è necessario spostarsi molto per gustare del vino locale. A Johannesburg esiste una cantina dove ogni settimana viene ospitato un produttore di vino sudafricano che, con il suo sommelier, illustra tutta la produzione. Se siete amanti di vini dovete fare una visita da Bompas che oltretutto è situato in una location incantevole immersa nel verde.

SAFARI A MENO DI UN'ORA

Il soggiorno a Johannesburg è stato organizzato per festeggiare il secondo compleanno di nostro figlio Noah ed essendo un vero amante degli animali, abbiamo pensato di regalargli un mini safari. Rimarrete stupiti nel pensare che a meno di un’ora dal centro di Johannesburg si è già immersi nel “bush” (la savana) dove è possibile vedere i famosi “Big5” ovvero i cinque animali più difficili da cacciare (elefante, leone, leopardo, rinoceronte, bufalo).
Per questa mission siamo andati a Magaliesburg, 45 minuti da Johannesburg, dove è stata istituita la Plumari Africa Game Reserve e si può pernottare all’Askari Lodge. Con 150 euro è possibile soggiornare in 4 persone in un luxury bungalow immerso nel bush, incluso un safari di tre ore e mezza pensione. Il nostro soggiorno è stato anche alquanto “romantico” nel senso che siamo arrivati di sera quando stava sopraggiungendo una tempesta, si scorgevano tuoni e fulmini in lontananza. Mancava la corrente, così che i gentili proprietari ci hanno dato delle lampade ad olio ed abbiamo atteso la tempesta respirando un’aria elettrizzante, i bambini erano eccitatissimi. Il giorno seguente siamo stati fortunati nel riuscire a vedere molti animali per la gioia di Noah e Matteo.
Il safari nella Plumari Africa Game Reserve, a un'ora da Johannesburg
DALLE FRAGOLE AL RED BUS
Rientrando a Johannesburg ci siamo fermati lungo la strada in una fattoria, la Strawberry Farm a Hartbeespoort,  un posto immerso nel verde anche in questo caso con occhio speciale rivolto ai bambini. Infatti mentre gli adulti si rilassano attorno al lago degustando i prodotti locali, i bambini possono andare a raccogliere le fragole e portarsi via il “bottino”.
Tornati in città con i bambini un po’ stanchi, abbiamo deciso di ottimizzare i tempi utilizzando il Red Bus che effettua due percorsi, la parte sud o nord di Johannesburg. Noi abbiamo optato per la parte nord, verso le colline da dove si possono godere delle vedute fantastiche percorrendo le strade piene di jacarande, una pianta tipica sudamericana ma trapiantata a Johannesburg nei tempi della corsa all’oro perché il legname serviva per far funzionare le miniere. E infatti le colline sono piene di bellissime ville che erano dei proprietari di miniere d’oro e diamanti, fra cui anche la meravigliosa residenza degli Oppenheimer, azionisti della De Beers (si proprio loro, quelli dei “un diamante è per sempre”) con gli splendidi giardini aperti al pubblico in determinati giorni. Johannesburg è una città molto verde e forse pochi sanno che si trova a ben 1800 metri sul livello del mare con un clima asciutto e con escursione termica durante la giornata: informazione da tenere presente quando si esce la sera.
SICUREZZA E BICICLETTE
La sicurezza è sempre stato un tema cruciale per questa città ma oggi l’amministrazione ha lavorato molto su questo aspetto. Nelle recenti statistiche Johannesburg non figura più fra le città pericolose, ma al di là dei dati, in effetti non abbiamo mai avuto percezione di insicurezza. Certo, si nota molto la presenza di sicurezza privata nei centri commerciali, nelle stazioni, nei negozi e sicuramente, come in tutte le città, certe zone sono più consigliate di altre.
La città sta anche cercando di cambiare il modo di vivere gli spazi urbani spingendo molto all’uso delle biciclette. Nella cultura sudafricana andare in bicicletta è un segnale di povertà, di chi non può permettersi l’auto ma oggi questo retaggio storico sta cambiando e iniziano a spuntare piste ciclabili. David, proprietario del locale Breezeblock nel quartiere residenziale di Brixton, è da anni impegnato in questa missione. Organizza quelli che noi chiamiamo “bike pride”. Ha mappato le zone migliori per visitare la città pedalando e ha una scuola per insegnare agli adulti ad andare in bicicletta. Visto che eravamo lì, mia moglie ne ha approfittato per prendere lezioni, è stato molto divertente. Se passate per Johannesburg merita prendere un caffè in questo locale un po’ hipster, utilizzato anche come coworking dalle persone del posto e fare due chiacchere con David.
Johannesburg, il locale Breezeblock
L’ultimo giorno l’abbiamo dedicato a visitare il quartiere più esclusivo di Johannesburg, Sandton, sempre di essere a New York, con i suoi palazzi, hotel di lusso, la Mandela Square ed i negozi più rinomati ma onestamente forse quella è la parte meno “africana” della città. Johannesburg è una città non da vedere ma da vivere, ogni quartiere, ogni angolo della città è un’esperienza. Non immaginatevi la città come le pensiamo noi: non esiste il concetto di piazza, non ci sono i corsi o le passeggiate, ci sono i luoghi, ci sono le persone di una gentilezza unica, ci sono le loro storie. Dopo una settimana in questa bella città si torna rigenerati.
 

INFORMAZIONI- Ente del turismo sudafricano: sito web.
- Siti web di attrazioni e locali citati nell'articolo: Museo dell'Apartheid, www.apartheidmuseum.org; African Museum of Design, www.moadjhb.com; ristoranti Papachinos e Bambanani; Bompas, degustazione vini, tenbompas-restaurant.co.za

Askari Lodge, askarilodge.co.za; Strawberry Farm a Hartbeespoort, www.thestrawberryfarm.co.za; locale Breezeblock, breezeblock.co.za

Tutte le immagini © Federico Bastiani.