Milleseicento spettatori al giorno di media, questo lo strepitoso bilancio della venticinquesima edizione del Sondriofestival, una rassegna ormai più che adulta e affermata in tutto il mondo per la sua specificità di presentare al pubblico solo filmati girati nei parchi naturali e nelle aree protette. La grande tensostruttura montata per una settimana in piazza Garibaldi a Sondrio è sempre stata presa d'assalto: la mattina dagli studenti, di pomeriggio e la sera dagli appassionati. Bilancio più che positivo, dunque, come ha voluto sottolineare Marina Cotelli, Presidente del festival e assessore alla cultura del Comune nel corso della serata finale, domenica 16 ottobre.

Oltre alla rassegna cinematografica molti eventi importanti e da registrare: intanto la partecipazione di Vincenzo Venuto, divulgatore scientifico della rete La7, conduttore del programma Missione Natura, che ha dato il tocco mediatico all'evento; poi il convegno “Quale futuro per i parchi di montagna?” che ha occupato l'intera giornata di venerdì 14 con due sessioni al mattino e al pomeriggio, ricco di relatori che hanno illustrato temi, esperienze e prospettive dei parchi d'alta quota alla luce delle nuove tendenze della società. L'incontro, fortemente voluto dal Comitato scientifico del Festival, ha significato un ritorno del festival su binari che vogliono coniugare lo spettacolo a momenti di approfondimento scientifico e culturale di buon spessore. Tra i relatori, Patrizia Rossi, direttore del parco delle Marittime, Claudio Smiraglia, glaciologo, Agostino Da Polenza, artefice della Piramide all'Everest e dei conseguenti studi scientifici, Roberto Gambino del Politecnico di Torino, il sociologo e consigliere del Touring Aldo Bonomi e vari altri.

Ma veniamo ai film. La giuria internazionale ha assegnato il Primo premio a Dalle ceneri alla vita, film australiano di Diane Gilmour che racconta come una foresta incendiata nel 2009 in pochi mesi è tornata di nuovo verde. Il secondo premio, quello messo in palio dal parco nazionale dello Stelvio, è andato invece a La sfida di Garamba, un documentario del regista spagnolo Ramon Campoamor girato in Congo, dove la gestione dell'area protetta di Garamba è perennemente sotto assedio. Il premio messo in palio dalla Regione Lombardia finalizzato alla conoscenza di un territorio protetto dell'Unione Europea è invece stato assegnato a Ungheria, terra d'acqua, girato sul Danubio dal regista Zoldan Torok. La giuria del pubblico infine ha voluto dare un riconoscimento al film italiano di Valter Torri Apuane, le montagne d'acqua.