È accaduto a molti di salire da Firenze a Fiesole seguendo le (sempre dettagliate) indicazioni della Guida Rossa del Tci “Firenze e provincia”, che invita a continue soste e deviazioni.
L'ultima, prima di sbucare nella località in cima al colle, è particolarmente accattivante: “A un tornante, detto regresso di Maiano, ha inizio l'ultimo tratto del percorso, che lascia subito a destra una deviazione per la Villa San Michele (o villa Doccia), già dei Davanzati, poi dal 1486 al 1808 convento dei Minori Osservanti; la costruzione, il cui attuale aspetto è dovuto a Santi di Tito (1599-1600), protende verso la valle la facciata, percorso da un lungo porticato a grandi arcate su pilastri, e ingloba la ex chiesa a due ordini con portico”.
Puro Rinascimento e grande paesaggio toscano, insomma, in questa Villa San Michele che ai giorni nostri, appartenente al gruppo Belmond Hotels, è uno dei più raffinati alberghi a 5 stelle lusso della Toscana. Una deviazione e una visita s'impongono, insomma, vincendo la ritrosia dovuta al sapere che qui si potrebbero incrociare Bono, Julia Roberts, Robert De Niro, Carla Bruni, il principe Carlo (che l'aprile scorso era qui, con Camilla, per assaggiare i migliori vini toscani). Si sale per dare un'occhiata agli 11 ettari di armoniosi giardini terrazzati, all'enorme glicine centenario, allo stemma dei Davanzati datato 1416 e attribuito niente meno che a Donatello. Ma quale sorpresa quando, appena sbucati davanti a una gloriosa facciata di chiara ispirazione michelangiolesca (qualche brochure, osando un po' troppo, ne attribuisce il disegno allo stesso Buonarroti), s'intravvede oltre una bassa siepe di bosso la contorta scultura in rami intrecciati di un uomo che si fa un selfie, con tutta Firenze laggiù, alle sue spalle!
NUOVA ARTE IN HOTEL
Sporgendosi dalla terrazza, nel prato sottostante, sono allineati una serie di segnali stradali che, a ben guardarli, si rivelano ironiche parodie, con l'indicazione di una curva a destra che spunta da una banana, e un obbligo di svolta a sinistra tramutato in lisca di pesce. Entrando nella reception, poi, non sai se stupirti di più perché è ricavata nella cappella sconsacrata del monastero, con tanto di altari e sarcofagi (vuoti), oppure perché nelle cappelle laterali grandi riproduzioni di ritratti di Piero della Francesca portano sul viso una maschera da sub...
Provocazioni? No: piuttosto la volontà di sposare il passato al presente, nel segno di quella continua volontà di innovare e di sperimentare che ha caratterizzato otto secoli di vicende artistiche fiorentine. E proprio da Firenze sono saliti i nove affermati “street artist” (in realtà artisti contemporanei veri e propri, più che semplici artisti di strada) che il general manager dell'hotel, il travolgente ed entusiasta Emanuele Manfroi, ha coinvolto in questo originale progetto. Lo scopo: immettere nuova vita nell'hotel, trasferirvi l'energia di giovani artisti che hanno rivitalizzato la scena artistica cittadina. E superare così il rischio di abituarsi persino alla storia, all'arte e alla bellezza più grandi. “Quando sei circondato dalla bellezza”, spiega Manfroi, “puoi sperimentare la famosa sindrome di Stendhal, ma se resti esposto a lungo alla stessa arte è come se questa perdesse la sua potenza. Creando arte nuova e visualmente differente puntiamo a rinnovare la bellezza e la capacità di ispirazione di Villa San Michele”.
Così, esposte nel ricevimento, nelle sale storiche, in una delle terrazze panoramiche e persino nel famoso loggiato seicentesco del ristorante, le opere di street art accompagnano gli ospiti di Villa San Michele per tutta questa stagione, sino al 31 ottobre, quando l'albergo chiuderà per la pausa invernale. Ecco in rassegna i nove street artist e le loro opere “fiesolane”, che stanno in qualche modo contribuendo ad avvicinare di più l'hotel al capoluogo.
GLI ARTISTI DEL PROGETTO
Blub, artista che difende strenuamente il proprio anonimato, colora di blu i Duchi di Urbino di Piero della Francesca e la Dama con l'ermellino di Leonardo, facendo loro indossare maschera e boccaglio, come a dimostrare che “l’arte sa nuotare”. Un invito, insomma, ad abbandonare la paura di soccombere, di annegare, prendendo coscienza delle proprie capacità. E una maschera da sub vera è stata collocata anche su una delle statue della Terrazza Belvedere.
Clet, notissimo artista di origine francese, formatosi all’Accademia delle Belle Arti, è notissimo ai fiorentini per via dei tanti cartelli stradali che ha trasformato in simboli ironici utilizzando adesivi rimovibili. A Belmond Villa San Michele ha affrontato, con nove cartelli, il tema della relazione con il cibo, trasformando un obbligo di svolta in uno spaghetto con un’attrazione fatale per un pomodoro rosso, mentre le frecce di una rotatoria affettano un salame e una cascata di pasticcini cade su un divieto, per invitare a non essere troppo severi con se stessi.
Giovanni De Gara, fondatore della Florence Art Factory, realizza immense tele verdi che per lui “sono particolari di campi da calcio su cui è ricresciuta la natura perché non vi si gioca più. Ho l’impressione che se un alieno si affacciasse a guardare la terra per cercare un segno della nostra civiltà, individuerebbe tutti quei rettangoli verdi, sempre uguali a se stessi. E’ il nostro logo, appiccicato sulla terra a tutte le latitudini. Un po’ monotona come risposta ai nostri cerchi nel grano, penserà l’alieno...”.
Exit Enter, un giovane artista laureato all’Accademia delle Belle Arti di Firenze e che come Blub preferisce restare anonimo, ha sviluppato per l’hotel tre versioni del suo progetto più noto, ben riconoscibile sui muri di Firenze, quello dell’omino stilizzato che prende il volo spensierato trascinato da un palloncino. Così, in quelli che un tempo erano spazi sacri, il Cenacolo e il Chiostro, ora sono esposte le tele de “L'Amore”, “La Spiritualità" e “L'Energia”. “Ho interpretato questo antico e sacro monastero lontano dal caos cittadino” Spiega “come un posto dove poter riflettere, dubitare e meditare sui valori della vita moderna”.
Hopnn, il 36enne writer marchigiano Yuri Romagnoli (Hopnn è più o meno come si scrive Yuri in cirillico...), ha ridato vita a un antico ma malandato tappeto dell'hotel, ornandolo con i suoi caratteristici ciclisti, per un messaggio a favore dell’ecologia. L'artista, insediatosi a Firenze tre anni fa, è infatti convinto della necessità di “usare la bici il più possibile, come mezzo di spostamento urbano a misura d'uomo, ecologico, sano, sostenibile ed euforico. Cerco di esprimere questi concetti in varie sfumature più o meno esplicite, in immagini poetiche, critiche e che fanno riflettere sulla condizione dell'uomo nella società attuale”.
Il Sedicente Moradi, fiorentino di 37 anni, ha studiato pittura e ha dipinto per dieci anni quadri figurativi prima di decidere di esprimersi sul suolo pubblico. Con materiale riciclato e organico, come rami o foglie, crea impressionanti sculture, uniche nel loro genere. Proprio con pezzi di legno è realizzata la scultura de Il Selfista, collocata sulla terrazza Belvedere che Il Sedicente Moradi definisce “una terrazza dorata in cerca di una nuova identità”. Il Selfista rappresenta un uomo nell’atto di scattarsi un selfie, gesto entrato nella quotidianità e che sta ridefinendo tanto la nostra identità quanto il concetto stesso di vita nell'era digitale.
Jamesboy, giovane artista di origine sudamericana, da 5 anni realizza maschere ispirate al tema del degrado urbano, dapprima in cartone e poi con legno di riciclo. Sono animali colorati e creature fantastiche che lui incolla sui muri di Firenze come piccoli guardiani variopinti. A Villa San Michele Jamesboy espone nel Chiostrino tre figure di animali realizzate utilizzando il pannello di un’antica panca: un gufo, un gatto e un leone (che è poi lo stemma dell’hotel).
Iguarnieri sono due fratelli artisti che, alla maniera antica, lavorano a Firenze in una loro bottega, utilizando tecniche antiche e moderne. A Villa San Michele espongono “Fiori di salice”, una policroma tela di grandi dimensioni, e “Duomo Firenze Small”, dove la cupola del Brunelleschi e il campanile di Giotto sono raffigurati solo in parte, quasi ad alludere all'impossibilità di replicare capolavori di tal fatta.
Maria Micozzi, marchigiana di Tolentino, è un'artista autodidatta ma con un vastissimo retroterra di studi in matematica, fisica, filosofia, neuropsicologia, psicoanalisi ed epistemologia. Come i poliedrici artisti rinascimentali, sperimenta soluzioni inedite, avvicinandosi alle avanguardie concettuali: come mostrano le opere realizzate per la villa, “Intrusi”, “La Luna e la pancia delle donne”, “Frutti”.
STREET ART TOUR A FIRENZE
L'artista Hopnn in persona conduce gli amanti dell'arte e gli ospiti dell'hotel Villa San Michele in giro per Firenze, alla scoperta della street art cittadina, per individuare le opere che decorano le vie e conoscere gli atelier di chi le realizza. Il tour guidato parte di solito da via delle Caldaie, dove ha lo studio Il Sedicente Moradi, del quale si va poi a scoprire l'installazione di uccellini appollaiati su un ramo in piazza della Passera. In via delle Terme, dalle parti del Ponte Vecchio, si possono vedere i due incappucciati che si scambiano un bacio tenendo una maschera da sub sul viso, uno dei tanti dipinti bluette che Blub ha disseminato sui muri di Firenze, trasformando Dante e Shakespeare, Mastroianni e Amy Winehouse in personaggi subacquei.
Si torna poi in Oltrarno, alla zona di San Niccolò, vera fucina della street art cittadina: qui si trovano infatti gli atelier di Clet, di Dhai e di Giovanni De Gara, ma anche la Trattoria Cent'Ori, nota trattoria “artistica” (ai suoi muri sono appese le opere di chi lavora nel quartiere) ideale dunque per una sosta pranzo “a tema”. Il tour si conclude infine con un workshop di graffiti presso lo studio di Hopnn, in via Toscanella.
INFORMAZIONI 
Belmond Villa San Michele, via Doccia 4, 50014 Fiesole (Fi), tel. 055.5678200, www.belmond.com/it.