Si chiama Christoph Schrahe, è tedesco e lavora per Montenius Consult, una società di consulenza specializzata nella progettazione di resort sciistici. Per di più è un appassionato di geografia e tra i più quotati travel writer del mondo di lingua tedesca. Un concentrato di metodo, serietà e attendibilità, quindi, il signor Schrahe, che si è tolto lo sfizio di “fare le pulci” ai principali comprensori sciistici europei, andando a verificare quanto realistici siano i dati forniti sull'estensione delle piste da sci. Un informazione chiave, in termini di marketing, tanto da esser riportata in bell'evidenza sulla documentazione dei diversi domaines skiables con la classica formula “Vieni da noi, ti offriamo xx chilometri di piste”.

Armato di Google Maps da un lato e piantine delle piste dall'altro, Schrahe, un po' per scherzo un po' sul serio, si è divertito a fare una sorta di classifica dei “dopatori” di informazioni. Che vede in testa, con discreto distacco, i resort del versante francofono: la maglia nera, infatti, se l'è guadagnata il domaine di Vars-La Forêt Blanche con bel 161% di sovrastima della lunghezza delle piste. Ovvero: ti vendo uno skipass che dovrebbe metterti a disposizione 181 chilometri di piste, ma in realtà l'estensione e di poco più di 70... Brutte figure, sempre secondo Schrahe, anche per le stazioni sciistiche italiane che stanno sull'opposto versante. I 400 chilometri vantati dalla piemontese Via Lattea (Sestriere, Sauze d’Oulx, Oulx, Sansicario, Cesana, Pragelato, Claviere e la francese Montgenèvre) sarebbero in realtà 251 con una sovrastima del 59% e i 180 chilometri del valdostano Monterosa Ski, gonfiati del 154%, sarebbero in realtà soltanto 71...

L'abitudine a gonfiare i dati, peraltro, troverebbe adepti anche in aree esclusive e insospettabili come l'elvetico paradiso di Skt.Moritz-Celerina, dove la dopatura al 155% farebbe crescere l'estensione del resort dai 64 chilometri effettivi ai ben 163 dichiarati. Giudicati “onesti” o con scarti marginali i resort di Austria e Spagna indagati dall'implacabile Herr Schrahe, esce dall'indagine con qualche graffio, ma niente più, il più frequentato e celebre comprensorio d'Italia, il Dolomiti Superski, quotato a 309 chilometri rispetto ai 360 dichiarati. Uno scarto del 17% che può essere attribuito anche a differenti criteri di conteggio delle piste di raccordo, particolarmente frequenti per esempio, lungo l'anello del Sella Ronda.

E voi che ne pensate? È davvero importante, nel decidere la meta della vostra settimana bianca, sapere quanti chilometri di piste sono disponibili?