Qualche consiglio per una buona lettura in occasione delle giornate di festa? Se siete amanti dell'avventura e dell'esplorazione il primo titolo da consigliare, tra le novità comparse in libreria in questi giorni, è l'ultimo libro di Reinhold Messner, un nome che è una garanzia, il più grande alpinista vivente e uno dei più grandi di tutti i tempi. Lo abbiamo incontrato pochi giorni fa alla sala Indro Montanelli del Corriere dove ha presenziato alla conferenza stampa in cui Simone Moro ha presentato la sua prossima impresa invernale al Nanga Parbat, 8125 m, con il fido compagno khazako Denis Urubko, che per certi versi sono gli eredi di quell'alpinismo vissuto in prima persona da Messner.

Per le edizioni Corbaccio è uscito infatti Tutte le mie cime, un'antologia costruita come un diario che vuole raccogliere, anno per anno, la strepitosa carriera dell'alpinista alto atesino con testi brevi e centinaia (600) di fotografie. La carrellata inizia nel 1950, quando Messner aveva 6 anni e cominciò ad amare la montagna di casa, la val di Funes, e si conclude nel 2008 quando con il regista Vilsmaier torna al Nanga Parbat per la realizzazione del film che ha rievocato la sua salita del 1970 con il fratello Gunther trasformatasi in un dramma per la morte di quest'ultimo.

E' impressionante l'attività di quest'uomo, vero paladino dell'alpinismo classico, e solo leggendo questo libro ci si rende conto; le brevi schede a corredo di ogni impresa, dal Cervino, sulle Alpi, all'Himalaya, dal Kilimangiaro, in Africa, alle Ande peruviane sono accompagnate da corsivi dove Messner coglie l'occasione per approfondire di volta in volta, temi, problematiche, dibattiti che hanno movimentato la storia dell'alpinismo degli ultimi 60 anni. In un sol libro è condensata tutta l'attività alpinistica dell'uomo, il bilancio di una vita al limite.

Completamente diverso è il nuovo libro Racconti di pareti e scalatori, delle edizioni Einaudi, curato dal collega Marco Albino Ferrari, direttore di Meridiani Montagne. Ferrari questa volta non ricostruisce un evento avventuroso del passato come tante sue opere precedenti come la fine di Ettore Castiglioni o la tragedia del Pilone centrale del Freney: ha voluto infatti raccogliere testi scelti di grandi alpinisti del passato, da Emilio Comici a Riccardo Cassin, da Albert Mummery a Hermann Buhl (a proposito, il nome è sempre scritto nella forma errata Bhul!), da Doug Scott a Walter Bonatti. In totale sono 26 racconti atobiografici di grandi imprese e avventura sulle montagne del mondo dall'Ottocento a oggi. Strano che non ci sia Messner, però.

Terzo e ultimo libro di questa rassegna, ecco 101 storie di montagna di Stefano Ardito, edito da Newton Compton. Qui l'autore è unico, ma i soggetti sono 101, tra montagne, alpinisti, esploratori, episodi, misteri e personaggi come Otzi, la mummia ritrovata in val Venosta, Gustav Thoeni o Dino Buzzati. I racconti, brevi e interessanti, approfondiscono temi ai più poco noti, come precisa il sottotitolo: “che non ti hanno mai raccontato”. Un'opera adatta a tutti gli amanti della montagna, che non guardano solo alle vette di casa nostra ma anche a quelle dei continenti più lontani, come Asia e America Latina; e che Ardito descrive con passione ed esperienza, l'esperienza che da anni lo porta a camminare, arrampiacare, scalare in tutto il mondo.