Piccolo è bello, anche – o forse soprattutto – quando si parla di festival culturali. Piccolo è bello perché permette di vivere un posto, di non perdersi nulla, e magari di entrare in contatto diretto con chi si è venuto a sentire, tanto gli ospiti sono lì, a portata di mano, pronti per scambiare una chiacchiera e condividere una birra, un bicchiere di vino, un’impressione.
Che questa dimensione ridotta, umana, sia una marcia in più lo si può verificare nelle prossime settimane partecipando a due festival che si tengono sulle Alpi, in zone non eccessivamente battute dai turisti come la parte italiana della Val Bregaglia, in provincia di Sondrio, e l’altipiano del Pasubio, in Trentino.
LE FRONTIERE DI PIURO
A Piuro, cittadina della Valchiavenna un tempo ricchissima e poi spazzata via da una frana, dal 7 al 9 luglio si tiene la seconda edizione di Frontiere Festival, anche quest’anno patrocinato dal Touring Club Italiano. Come dice il nome si svolge a un passo da una storica frontiera quella che da oltre due secoli divide Svizzera e Italia, e presenta un cartellone fitto di dialoghi tra scrittori, film e laboratori per tutte le età dedicati a ogni tipo di confine.

L’ambientazione è naturalisticamente splendida: un antiteatro, la Fëënarena, costruito con balle di fieno giusto sotto le cascate dell’Acqua Fraggia. Tra gli ospiti, la scrittrice e conduttrice radiofonica Chiara Valerio che presenterà il suo romanzo Così per sempre seguito dalla proiezione di Dracula di Francis Ford Coppola; Franco Faggiani, giornalista e scrittore di alta quota, racconterà la sua Gente di montagna, mentre Jonathan Bazzi, finalista del Premio Strega 2020 con Febbre parlerà dei Corpi minori.

Ma le interpretazioni delle Frontiere sono molteplici, alcune più ovvie, come le Frontiere della storia in un dialogo tra Marina Morpurgo, autrice di "Il passo falso” – un mystery storico sullo sfondo della fuga degli ebrei attraverso i passi della Valchiavenna – e Mauro Suttora, che in Confini ha esplorato i segreti delle frontiere italiane. Mentre Michele Marziani percorrerà le Frontiere della cura presentando il suo La cura dello stupore, una riflessione sulla vita in solitudine e sul ritorno all’abitare la montagna.
 

 
LE GEOGRAFIE DEL PASUBIO
Ed è una montagna di frontiera quella che ospita la quinta edizione di Geografie sul Pasubio, festival dedicato al reportage e al viaggio organizzato da Keller editore dal 14 al 17 luglio sulle montagne a cavallo tra Trentino e provincia di Vicenza. Un modo per confrontarsi con le vecchie e nuove geografie, quelle delle mappe e quelle impalpabili e poco definibili che non si possono mettere su carta. Un festival particolare, Geografie sul Pasubio, che unisce incontri con scrittori e giornalisti italiani e stranieri in malghe e rifugi, con trekking nelle montagne del Pasubio.

Se gli incontri – ogni giorno alle 12 e alle 18, sempre gratuiti e all’aperto – si tengono in luoghi raggiungibili a piedi con passeggiate che vanno dalla mezz’ora a qualche ora, c’è anche la possibilità di camminare per quattro giorni nelle valli del Pasubio che collega tutte le location (Malga Valli, Rifugio Lancia, malga Bisorte) con serate e pernottamenti in rifugio e la possibilità di passare del tempo con i reporter che cammineranno anche loro.
 

Tanti gli ospiti, Gabriele Battaglia e l’italogiapponese Junko Terao per parlare di Giappone e Cina, la scrittrice Valentina Parisi per sentir raccontare di Kaliningrad, lo scrittore spagnolo Sergio Del Molino per parlare della Spagna Vuota, le immense e spopolate aree interne spagnole, il tedesco Uwe Rada per parlare di fiumi poco noti e confini, lo slovacco Tomas Forro autore di un lungo reportage sul Donbass prima della guerra e il polacco Witold Szabłowski, i cui libri sull’Europa dell’Est e la Turchia sono stati tradotti da Keller, ma che sabato 16 alle 18, racconterà invece del rapporto tra alcuni dittatori del Novecento, da Pol Pot a Fidel Castro, e i loro cuochi. Piccolo è bello, ma è anche di qualità.
 

INFORMAZIONI