Piantare alberi per salvare il mondo. Detto in parole povere, sta diventando questo l'obiettivo di tanti enti pubblici e privati: dal Governo irlandese (che nei giorni scorsi ha annunciato di voler piantare 400 milioni di piante nei prossimi 20 anni) a quello australiano (un miliardo entro il 2050).

Ieri si è aggiunto l'appello tutto italiano della Comunità Laudato Sì insieme a Slow Food e all'International Laboratory for Plant Neurobiology per piantare 60 milioni di alberi nel nostro Paese entro il 2020. E il Touring non può che approvare e condividere. 

PERCHÉ PIANTARE ALBERI
Tutti ormai sappiamo che l’anidride carbonica (CO2) che si accumula nell’atmosfera è la principale responsabile del cosiddetto “effetto serra” e, quindi, dell’innalzamento della temperatura del pianeta. E che dall’innalzamento della temperatura derivano molti e gravi problemi: carestie, fame, guerre, migrazioni, catastrofi naturali dipendono spesso, in maniera diretta o indiretta, dal riscaldamento globale. 

Per contrastare il fenomeno sono necessarie nuove politiche governative e serve ovviamente cambiare i nostri stili di vita, ma il processo è lungo e presuppone un profondo cambiamento culturale. Ecco perché è urgente affiancare ai processi di conversione ecologica anche delle azioni che portino rapidamente a un abbassamento dei livelli di CO2. E piantare alberi - le piante assorbono CO2, com'è noto - è l'azione più semplice che si possa pensare. Soprattutto nelle città, dove si produce il 70% della CO2 globale

Attualmente, sulla Terra ci sono 5,5 miliardi di ettari di boschi (dati Fao). Secondo il recente rapporto dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) per ridurre di 1,5 °C il riscaldamento globale entro il 2050 sarebbe necessario avere un miliardo di ettari in più di foreste.​ Certo, piantare alberi non risolve il problema nel suo complesso, ma ci aiuta a prendere tempo nell’attesa di cambiare abitudini e stili di vita che ci hanno portato a questa situazione drammatica.

L'APPELLO ITALIANO
Ecco perché Stefano Mancuso (Scienziato e Direttore LINV), Carlo Petrini (Presidente Slow Food) e Domenico Pompili (Vescovo di Rieti) hanno diramato l'appello "Un albero in più", diretto "a ogni cittadino di buona volontà, a ogni organizzazione di qualunque natura e orientamento, a ogni azienda pubblica o privata, alla straordinaria rete di comuni e regioni d’Italia, al governo nazionale". L'obiettivo è quello di piantare in italia 60 milioni di alberi entro il 2020. Un albero per ogni italiano: 60 milioni di alberi che dal loro primo istante di vita realizzano la loro opera di mitigazione dei livelli di CO2 nell’atmosfera. "Dopo anni di intensa cementificazione del suolo" sostengono "e in assenza di una legge che tuteli questo patrimonio, la scelta di luoghi su cui favorire una riforestazione intelligente può contribuire a valorizzare il bene comune del paesaggio urbano e rurale del nostro paese".

IL SOSTEGNO DEL TOURING
"Il Touring Club Italiano approva e condivide l’appello della Comunità Laudato Sì" dichiara il Presidente Franco Iseppi "giudicandola l'iniziativa fattibile, senza investimenti impossibili e con la certezza di dare un contributo significativo alla attenuazione rapida ed efficace degli effetti del riscaldamento globale che determina la vistosa crisi climatica in atto. Si associa quindi alla raccomandazione rivolta a tutta la comunità nazionale, agli enti pubblici nazionali e territoriali, ai singoli cittadini, specie nelle grandi città, perché si dedichino tutti gli spazi possibili ad azioni di piantumazione rapida e adeguata"

"Spazi pubblici e privati, anche di piccola dimensione, potranno agevolmente essere utilizzati a questo scopo" continua Iseppi. "Gli enti territoriali, gli architetti, le stesse imprese edilizie, il cui lavoro è pur necessario allo sviluppo e alla evoluzione del patrimonio italiano, potranno attenuare gli eccessi di una cementificazione sregolata e dannosa e daranno un contributo al risanamento del territorio italiano e alla buona gestione del paesaggio urbano e non, che è un valore inalienabile del nostro Paese, da preservare per la qualità della nostra vita e per l’accoglienza che desideriamo offrire ai visitatori".

La terra è una sola, è una risorsa limitata. Perché come scrive lo scrittore francese François Mauriac “È inutile per l’uomo conquistare la Luna, se poi finisce per perdere la Terra”.