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Quando l’abbiamo visto, ne siamo rimasti sbalorditi: perché il programma elaborato dalla Fondazione Valletta 2018, ente governativo maltese incaricato di mostrare al meglio lo sviluppo locale e celebrare la città isolana come Capitale europea della cultura del 2018, ha elaborato un calendario di oltre 400 eventi. Ce n'è per tutti i gusti: il catalogo spazia da iniziative speciali come “European eyes on Japan”, per il quale sono stati ingaggiati fotografi maltesi, all’Altofest Malta, festival di spettacoli organizzati all’interno di case private. 
«L’obiettivo, nel mettere a punto 12 mesi di appuntamenti, è stato di investire in progetti di ampio respiro, che non si limitassero al 2018 ma dessero modo a Valletta, in genere poco frequentata dopo il tramonto, di sprigionare nuova linfa vitale» sottolinea Sean Borg, responsabile marketing della Fondazione. «Un’aspirazione subito recepita dagli abitanti, che si sono impegnati nel rinnovare la ricettività avviando diversi boutique hotel proprio a Valletta, nel rispetto però della tradizione architettonica locale. In parallelo, sono state intraprese ristrutturazioni come quella del mercato coperto, fino a poco fa abbandonato: fondato nel 1860, ha richiesto uno sforzo economico di circa 8 milioni di euro per il ripristino della sua struttura in ferro battuto. Un complesso in cui si dà lavoro a 140 persone e che, accanto ad attività del settore agroalimentare, ospita anche proposte culturali».
La penisola su cui è situata La Valletta, capitale di Malta
Il fermento per i preparativi è partito da lontano, e cioè dal 2012, anno in cui l’isola è stata designata a Capitale europea della cultura per il 2018 insieme alla città olandese di Leeuwarden. Per accrescere del 7% le presenze turistiche, già attestate in oltre 2 milioni di visitatori l’anno a fronte dei 450mila abitanti che popolano una superficie di 316 kmq, simile quindi a quella della nostra Brindisi, sono state ideate numerose opere che potessero presentare il luogo nella sua lucentezza, mettendo in gioco investimenti economici di diverse decine di milioni di euro, sia per la parte culturale sia per le infrastrutture. E’ stato il caso del quartiere di Biċċerija, dove l’edificio in cui sorgeva l’antico mattatoio è stato riconvertito a Design Cluster dopo lavori di riqualificazione che lo hanno portato a diventare un centro di formazione, supporto all’industria e ricerca architettonica in un’ottica di collaborazione tra design e benessere sociale.
Ma l’esempio più eclatante dei lavori preparatori decisi per l’occasione è quello del Muża, cioè il nuovo museo nazionale d’arte, che a breve aprirà nel rinnovato cinquecentesco Auberge d’Italie dove in passato erano ospitati i cavalieri italiani dell’Ordine di San Giovanni. «Circa 10 i milioni di euro, anche sponsorizzati dall’Unione europea, necessari a dare migliore collocazione a opere che datano dal Quattrocento fino alla contemporaneità e fanno ricorso alle nuove tecnologie. Ma oltre all’allestimento puntiamo molto a collaborazioni con altri enti museali internazionali» evidenzia Sandro Debono, curatore del museo. La nostra delusione nel non poter visitare il Muża è stata mitigata dall’anticipazione riferitaci su prestiti a brevissimo termine già stabiliti con musei italiani, che metteranno in mostra alcuni tesori straordinari: l’operazione coinvolge una delle nostre città d’arte più famose e presenterà mappe geografiche d’epoca. Un’informazione ancora top secret che… Insomma, noi non vi abbiamo detto nulla.
La strada centrale di La Valletta, con la cabina telefonica "English style"
DODICI MESI DI EVENTI
Impossibile riassumere tutti gli appuntamenti che si avvicenderanno sull’isola fino al prossimo dicembre. «La maggior parte delle iniziative è prevista a Valletta, anche se sono state organizzate date a Gozo e Comino. Da notare che nel calendario completo non sono state incluse tutte le manifestazioni che ogni anno si svolgono in loco, come ad esempio il Festival dei fuochi artificiali di fine aprile» prosegue Borg. «La bussola per l’inclusione è stata quella di avere un ventaglio di proposte quanto più ampio possibile, che potesse raggiungere un pubblico di ogni età. Per facilitare la conoscenza di quanto si svolgerà abbiamo quindi creato una app».
Volendo essere molto, molto sintetici, segnaliamo “Cantina” (11 e 13 maggio), rappresentazione teatrale innestata sulla pièce brechtiana “Santa Giovanna dei Macelli” che coinvolge gli spettatori in una riflessione sul valore del cibo basata su gusto e olfatto. La musica, accanto ad appuntamenti lirici quali il Don Giovanni mozartiano (5, 7 e 9 marzo), l’Aida verdiana (11, 13 e 15 settembre) e la Tosca di Puccini (13 ottobre), ha inserito in programma “Corto Maltese: Una ballata del mare salato” (20 e 22 settembre), adattamento della graphic novel di Hugo Pratt in chiave musicale. Il calendario include poi serate come “Malta Calls” (21 luglio), in cui sarà protagonista il dj svedese Per QX che intratterrà il pubblico in collaborazione con ballerini professionisti, e “Kentaro!!” (data da destinarsi), in cui il coreografo e dj giapponese unirà il talento del corpo di ballo Tokyo Electrock Stairs con quello di danzatori hip hop locali.
Fuochi d'artificio sopra la città
D’obbligo poi ricordare l’Earth Garden Festival (31 maggio – 3 giugno), kermesse di musica internazionale quest’anno alla dodicesima edizione che ospiterà 35 dj da tutto il mondo nel suo spazio rispettoso dell’ambiente naturale. Sempre in tema musica, il Malta International Jazz Festival (luglio) e il Malta Doom Metal Festival, manifestazione giunta alla decima edizione, completano a 360° il programma dedicato alla seconda arte. Per il cinema, segnaliamo la proiezione di “Icon island – A live battle of pictures and sounds” (17 febbraio), opera del regista austriaco Virgil Widrich, che indaga lo spirito delle isole come luoghi di diversità sociale e dallo spirito differente da quello della terraferma, in aggiunta al Kinemastik International Short Film Festival (27-29 luglio), rassegna dedicata ai cortometraggi. Infine, per i giovanissimi, “Bodies in urban spaces”, (10 e 11 novembre), propone una serie di allestimenti disposti in diversi momenti del giorno e in modo temporaneo per far riflettere sui limiti e le possibilità dell’arredo urbano. C’è poi da evidenziare che, accanto al calendario della Capitale della cultura europea, sono state organizzate iniziative private: è il caso della mostra “Picasso and Miró, The flesh and the spirit” (7 aprile – 30 giugno), in partecipazione con il Museo Picasso di Parigi presso il Palazzo del Gran Maestro, in cui saranno esposti sia disegni sia oli e stampe dei due grandi mostri sacri del Novecento.
Il luzzu (in italiano luzzo, plurale luzzi) è l'imbarcazione da pesca tradizionale dell'arcipelago maltese. ​
STORIE DI MILLE CIVILTÀ
Le occasioni di viaggio preparate per l’annualità di capitale culturale si aggiungono a quelle proprie dell’isola. La storia di Malta è infatti lunghissima, e i reperti archeologici più antichi tuttora visitabili sul posto risalgono a oltre 4mila anni fa: è il caso dei resti degli insediamenti neolitici della caverna di Għar Dalam e di autentici gioielli del passato come il tempio megalitico di Menaidra. Spaziando tra le testimonianze fenicie, arabe e anche inglesi tuttora presenti, che rendono l’isola una destinazione particolare dal punto di vista storico – artistico per la ristretta vicinanza di vestigia di tante epoche diverse, ci siamo soffermati in particolare su alcuni luoghi che ci sono sembrati più significativi. Il primo, ma solo in ordine cronologico, è quello della Domus Romana nella cittadina di Mdina, risalente al I secolo a.C. I mosaici rimasti ci sono piaciuti per la fattura squisita, in cui l’abilità tecnica nell’uso di tessere di piccola dimensione si fonde con una sapienza pittorica capace di notevole stile coloristico.
Altro capolavoro che, da solo, vale il viaggio, è la “Decollazione di san Giovanni Battista” di Caravaggio: l’artista italiano, che soggiornò a Malta nel 1608 nel corso della sua disperata fuga dalla condanna a morte inflittagli a Roma, dipinse proprio qui la sua opera più grande per dimensioni, oltre 5 metri di lunghezza e più di 3 di altezza. Si tratta poi dell’unica composizione che riporta la firma dell’autore, tracciata, con uno spirito macabro già dimostrato del genio italiano, a partire da un rivolo di sangue del santo. Conservata nella Co-Cattedrale di San Giovanni, per la quale fu dipinta in origine, l’opera dimostra l’inclinazione per il realismo del maestro seicentesco, che nel quadro fa piovere la luce in corrispondenza del lucernario posto al di sopra della tela. Molti dettagli fanno intuire la maturazione pittorica di Caravaggio, che qui ammorbidisce le oscurità profondissime da lui adottate nelle opere precedenti senza però tralasciare la sua grande capacità rappresentativa, visibile nella resa del corpo del carnefice. Avremmo voluto restare ore per seguire con gli occhi tutti i particolari di un’opera calibratissima, ma ce ne siamo distaccati solo per vedere l’altro lavoro conservato sul posto attribuito a Caravaggio, cioè il “San Girolamo scrivente”, che rispetto ad altri quadri con il medesimo soggetto dipinti in anni precedenti dal pittore lombardo riflette sullo scorrere del tempo in modo meno drammatico anche se non meno intenso.
La Decollazione di San Giovanni Battista, straordinaria tela di Caravaggio nella Co-Cattedrale
Infine, siamo rimasti molto colpiti dal Parlamento, progettato dall’architetto genovese Renzo Piano: una struttura che, nonostante le notevoli dimensioni, irradia un’impressione di leggerezza, forse anche per la sua considerevole armonizzazione con l’ambiente circostante. Piano infatti ha scelto per la facciata la pietra calcarea locale, la globigerina, nella sua variante più compatta, reperibile sull’isola di Gozo, che è stata lavorata al laser in Italia. La struttura riporta alla mente gli antichi fasti del posto, che sopravvivono in edifici come quello che ospita il Mediterranean Conference Centre, costruito nel Cinquecento e usato per convegni e conferenze: l’imponenza della Sala della sacra infermeria, lunga 155 metri, alta 11 ed estesa su 1.700 mq, con pareti in pietra e bellissime travature al soffitto, ci ha subito fatto ripensare ai tempi in cui tanti abitanti di Malta indossavano un’armatura da battaglia.
Il Parlamento di Renzo Piano
LA CULTURA NEL PIATTO
Notissima per la bellezza delle sue spiagge e la limpidezza dell’acqua di mare, che nei punti panoramici come quello della Grotta Azzura nei pressi di Hagar Qim risultano ancora più incantevoli, Malta è però una destinazione da scoprire anche dal punto di vista gastronomico. Tra le sue pietanze tipiche non mancano le tracce di un passato intessuto con mille influenze, dall’agrodolce della vicinissima Sicilia alla pasta di sesamo per i dolci proveniente dal Maghreb, dal gusto delicato della zuppa di pesce parallelo a quello della bouillabaisse francese fino al ricorso alla salsa di mostarda presa in prestito dai dominatori inglesi.
Sull’isola è arrivato anche il trend “from farm to table”, cioè la predilezione per il cibo prodotto sul posto, preferibilmente acquistato senza intermediari. Tra i locali che lo propongono c’è Diar Il Bniet: in tavola serve le verdure coltivate in proprio e le mette in vendita sotto vetro anche nel negozio attiguo al ristorante. Imperdibili i suoi dessert, che ci hanno convinto in un attimo di aver scelto il giusto luogo di vacanza. Altra piacevolissima scoperta è stata quella dei vini locali, di cui preferiamo menzionare un’espressione che valorizza la naturalezza: Mark Cassar, a una decina di chilometri da Valletta, vinifica con il metodo georgiano “qvevri”, in cui la fermentazione avviene in anfore, di argilla o vetro, poste sotto terra. Il risultato non è solo gradevolissimo ma esalta anche la genuinità della materia prima, e ci ha fatto rimpiangere i tempi in cui pasteggiare con il nettare di Bacco non era considerato un uso adatto solo alla sera o al tempo libero.
Un piatto a Diar Il Bniet
INFORMAZIONI
- Il programma di La Valletta 2018 è consultabile sul sito dedicato; sito web del turismo maltese: www.visitmalta.com
- Da comprare prima di mettersi in viaggio la Guida Verde Tci dedicata a Malta: la trovate nei Punti Touring e online, scontata per tutti.
- Per arrivare a Malta, voli con Air Malta, Alitalia, easyJet, Ryanair da varie città italiane.
- Indirizzi citati nell'articolo: Diar Il Bniet, http://diarilbniet.com; Mark Cassar, www.marcasar.com.

Dormire. Sarebbe ingiusto parlare di Malta senza citare uno dei punti di riferimento sociali più noti di Valletta: l'hotel Phoenicia, aperto negli anni Quaranta a ridosso della Fontana del Tritone grazie all'acume imprenditoriale di lady Margaret Strickland, vedova del quarto primo ministro dell’isola. Il Phoenicia rappresenta da decenni il "posto chic" per una riunione d'affari, un pranzo di matrimonio, un tè domenicale molto british a cui recarsi con la camicia nuova. Non sorprende quindi che anche la regina Elisabetta d’Inghilterra lo abbia visitato più volte. In primavera sarà inaugurata la sua nuova Spa, nel frattempo anche il viaggiatore più oculato non avrà difficoltà a gustare un'insalata o un sandwich nel bar dell'albergo, serviti con stile impeccabile e molta cortesia dallo staff. Sarebbe un peccato rinunciarvi: i prezzi sono più che ragionevoli, la soddisfazione assicurata. Noi, per parte nostra, non vediamo l’ora di tornarci.

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