Andar per mare è una metafora della vita, almeno dai tempi di Ulisse. Tempeste e bonacce, burrasche e piacevoli bordeggiate accadono a chiunque, sia che navighi sia che si limiti, si fa per dire, al vivere quotidiano. Mossi da questa riflessione Centro Velico di Caprera e Ieo, Istituto europeo oncologico di Milano, si sono uniti per dar vita a un progetto forse unico nel suo genere: Pazienti a bordo.
Si tratta di portare a bordo delle imbarcazioni della più grande scuola di vela del Mediterraneo malati oncologici. Un modo innovativo di approcciare le cure oncologiche nella loro complessità. L’obiettivo è elaborare metodologie all’avanguardia per il recupero psicologico delle pazienti che hanno vissuto di recente o stanno ancora vivendo l’esperienza del tumore.
Lo scorso così a Caprera - la bellissima isola della Sardegna sede del Centro Velico - si sono tenuti due corsi da 15 persone, in cui le pazienti erano accompagnate nel loro percorso dalle psicologhe dello Ieo. Un’attività che per il Cvc,  storico partner del Touring, parte da lontano. «Sono ormai sei anni che diamo il nostro contributo a progetti di questo tipo, rivolti a malati oncologici. È iniziato grazie al suggerimento di una nostra istruttrice perugina, è stata una prova che ha piano piano preso forma ed oggi è una realtà di cui andiamo fieri» spiega Paolo Martano, presidente del Cvc.
ESTATE 2018, VELA E RICERCA
Un progetto che quest’estate diventa ancor più articolato. «Grazie al contributo della fondazione We will care, la cui missione è fornire supporto psicologico ai pazienti oncologici, abbiamo risposto alla proposta dello Ieo e dell’Università Statale di Milano di aumentare il numero di corsi» racconta Martano. Così quest’anno la possibilità di imparare a veleggiare confrontandosi allo stesso tempo con il proprio percorso di malattia verrà data a 150 donne (per ora i corsi sono rivolti solo a donne) di tutta Italia che abbiano dovuto affrontare la malattia.
L’esperienza di Pazienti a bordo diventerà oggetto di una ricerca scientifica curata da un gruppo di psiconcologhe dell’Università Statale di Milano; obiettivo: elaborare metodologie all’avanguardia destinate al recupero emotivo di chi ha vissuto l’esperienza del tumore. Sfruttando il fatto che le difficoltà che si incontrano nella vela, possono essere lettte come metafora delle difficoltà affrontate le percorso di malattia.
A guidare pazienti e psicologi saranno come sempre gli istruttori certificati del Centro Velico, che negli anni hanno già maturato esperienze di questi tipo. «Come associazione abbiamo da sempre una sensibilità e un’attenzione al sociale. Negli anni abbiamo tenuto corsi con persone con disabilità di ogni genere. Il nostro compito è diffondere a tutti l’amore per la vela e la filosofia dell’andar per mare» chiosa Martano. Le pazienti/corsiste condivideranno la vita come tutti i partecipanti ai corsi del Cvc, ma la giornata sarà scandita anche da momenti di confronto con le psicologhe presenti.
COME ISCRIVERSI
A rendere possibile tutto questo il contributo determinante di We Will care, che grazie a una raccolta fondi copre due terzi delle spese delle pazienti che diventano corsisti, mentre il resto è a carico del Centro Velico di Caprera. Una possibilità aperta a tutte le pazienti, quale che sia la realtà ospedaliera italiana in cui si sono curate.

Per aderire non serve avere rudimenti di vela, né una particolare forma fisica, basta un certificato del medico. Ma meglio informarsi direttamente scrivendo a info@wewillcare.it.