Nonostante l’imprevisto del golpe che ha movimentato al quarantesima sessione di lavori che si sono tenuti a Istanbul nei giorni scorsi, sono stati annunciati i nuovi siti che entrano a far parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco. Sono 21, di cui 12 fanno parte per Patrimonio culturale, sei sono siti del patrimonio ambientale, e tre misti.

Con quelli scelti in questi giorni i siti salgono a un totale di 1.052 sparsi in 165 Paesi: 814 sono stati scelti per il loro interesse culturale, 203 costituisco un patrimonio ambientale, mentre 35 sono importanti sia a livello ambientale che storico. Di questi 51 si trovano in Italia, che è la prima in classifica. Seguono Cina, 50, e Spagna, 45.

Filippi, Grecia
DODICI NUOVI SITI CULTURALI
Si può fare il giro del mondo a decidere di visitare i nuovi Patrimoni culturali dell’Umanità scelti a Istanbul. Nel Sud della Spagna, in Andalusia, si trovano i siti megalitici di Antequera, mentre ai Caraibi, tra Antigua e Barbuda sono stati scelti i cantieri navali di epoca vittoriana. Nel nord-ovest della Turchia invece è stato scelgo il sito archeologico di Ani. In India, nello stato del Bihar, è stato scelto il complesso archeologico di Nalanda Mahavihara. In Grecia, tra la Tracia e la Macedonia, si trovano i resti di Filippi. In Gran Bretagna il complesso delle grotte di Gorham’s, mentre nei minuscoli Stati federati di Micronesia è stato scelto il Centro cerimoniale di Nan Madol, che è anche entrato nella lista dei siti in pericolo per via l’erosione delle vie d’acqua che li circondano.

In Brasile sono state scelti i giardini di Pampulha a Belo Horizonte, un progetto visionario disegnato dall’architetto Oscar Niemeyer. Transnazionale al sapore di Jugoslavia i 30 siti archeologici che racchiudono gli stećci, particolari cimiteri di epoca medievale diffusi tra Bosnia, Serbia, Montenegro e Croazia. Mentre del lavoro architettonico di Le Corbusier si è già raccontato nella nostra notizia dedicata. Concludono la lista dei siti scelti a Istanbul le pitture rupestri di Zuojiang Huashan, in Cina, e la città persona di Qanat, in Iran.

Ani, Turchia
Giardini di Pampulha, Belo Horizonte, Brasile
SEI SITI NATURALI E TRE MISTI
Il sito di Hubei Shennongjia si trova nella Cina centro-orientale e protegge tra le più importanti foreste primarie cinesi, che sono casa di alcune specie rare come l’orso tibetano, il leopardo nebuloso e la scimmia dal naso camuso. Importante per la fauna - per balene, delfini e squali, oltre che per gli uccelli marini - anche l'arcipelago di Revillagigedo, in Messico, formato da quattro isole che in sono la parte emersa di vulcani sottomarini.

In Canada si trova invece Mistaken Point: una scogliera frastagliata lunga 17 chilometri che custodisce fossili del periodo Edicariano Scelte anche le paludi irachene dell’Ahwar, dove sfociano il Tigri e l'Eufrate, e il deserto iraniano di Lut, il luogo più caldo del Pianeta dove sorgono le dune più alte del mondo, fino a 300 metri. In Africa l’Unesco sceglie l’altopiano dell’Ennedi, in Ciad, dove acqua e vento hanno scolpito canyon e vallate, insieme a due località sudanesi: il parco marino di Sanganeb e la baia di Dungonab con l'isola di Mukkawar, in Sudan. L'ultimo sito patrimonio dell'umanità, transnazionale, è il Tien-Shan occidentale, parte dell'omonimo sistema montuoso asiatico, che tocca Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan.

Nangchendzonga National Park, India/Nepal
Mistaken Point, Canada
E L’ITALIA?
Per questa sessione non c’erano candidature italiane. Nel luglio 2017 a Cracovia, in Polonia, verrà invece presentata la candidatura dei Sistemi di difesa veneziani del XV-XVII secolo. Una proposta transfrontaliera che vede Italia come capolista: si tratta di un vasto complesso architettonico che comprende la città fortificata di Bergamo, le mura di Peschiera, diversi fortilizi in laguna tra Venezia e Chioggia e altre strutture lungo la costa adriatica. E per il 2017 è stata candidata anche “L’arte tradizionale dei pizzaiuoli napoletani” ma per la Lista dei Patrimoni immateriali dell’Umanità.

Nel 2018 invece – i tempi tecnici delle candidature sono piuttosto lunghi – verrà invece candidata Ivrea, come esempio di città industriale del XX secolo. Ma per rimanere in testa a questa speciale classifica della bellezza tocca vedere quali saranno le mosse della Cina.

Info: http://whc.unesco.org/en/newproperties/

IL LIBRO
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Deserto di Lut, Iran