Non si fa altro che parlare di Daniza. Sulle prime pagine dei quotidiani, nei dibattiti alla radio, sul web, ma anche per la strada, in metropolitana, al bar. Tutti si chiedono, tutti ci chiediamo: giusto o non giusto prendere provvedimenti contro un orso il cui reato è stato quello di avvicinarsi troppo a un uomo?
 
LA STORIA DI DANIZA
Ricapitoliamo brevemente i fatti, anche se siamo sicuri che sono ormai pochi a non aver sentito quello che è successo nei boschi di Pinzolo, in Trentino. Un cercatore di funghi, in un giorno piovoso di Ferragosto, si è imbattuto nell'orsa Daniza e nei suoi due cuccioli. Entrambi sono stati colti di sorpresa. E l'orsa, come ogni mamma di mammifero esistente sulla faccia della Terra, ha cercato di proteggere la prole, provando a spaventare l'uomo, un potenziale pericolo. Solo che questa volta - non si sa se complice l'ingenuità dell'umano, che pare si fosse nascosto dietro a un tronco per osservare gli animali - l'umano non se l'è cavata solo con un bello spavento, ma ha riportato ferite dovute a una zampata. Per fortuna niente di grave.
 
Da quel momento si è scatenato il putiferio. Abitanti della zona, ambientalisti e persino politici di ogni livello, tutti hanno cominciato a dire la loro. Chi ha proposto di catturare l'orso, chi di lasciarlo stare, chi addirittura di ucciderlo. Fino alla tragica conclusione dell'altro giorno, quando Daniza è stata uccisa dal narcotico sparato dai forestali provinciali (solo l'autopsia chiarirà il perché), i quali avevano ricevuto l'ordine di prelevarla e trasferirla in un recinto ad hoc.
 
UNA QUESTIONE APERTA
E' prima di tutto una questione culturale, senza dubbio. E su questo fronte bisogna ancora lavorare tanto. Non basta reintrodurre gli orsi sulle Alpi per ricostituire un ecosistema sano; bisogna informare la popolazione, educare alla convivenza, permettere che episodi simili non succedano più. Molto è stato fatto; evidentemente non abbastanza, a giudicare dalle reazioni di questi giorni. Ci sono decine di Stati che convivono pacificamente con i plantigradi; certo, magari hanno spazi più grandi dei nostri (Canada, Scandinavia, ecc.), ma di sicuro non ne fanno un caso se ci scappa una zampata.
 
In un certo senso, è un po' come se volessimo gli animali selvatici intorno a noi (che teneri quei cucciolotti! chi penserà a loro adesso?), però a condizione che se ne stiano invisibili e lontani nei loro boschi, senza dar fastidio agli uomini (quei cucciolotti saranno la Daniza di domani!). Daniza è un capro espiatorio: se più orsi avessero aggredito più umani, avremmo agito contro ognuno di loro? Non si può sopprimere un comportamento naturale. E resta il mistero di come mai tante istituzioni e persone che ora si strappano le vesti di fronte alla morte dell'orsa non abbiano agito a sufficienza per evitare di arrivare ancora impreparati di fronte a queste situazioni. 
 
Che cosa ne pensate?