Come ogni anno, l'Unesco ha decretato i nuovi siti che da luglio fanno parte della World Heritage List, ovvero la prestigiosa lista dei Patrimoni dell'Umanità. Ricordiamo che per essere incluso in questa lista, un sito deve presentare valori di universalità, unicità ed insostituibilità (nel caso andassero perduti) stabiliti dalla Convenzione Unesco.

PALERMO-CEFALU'-MONREALE, IL SITO ITALIANO
Per l'Italia la new entry è in Sicilia, regione italiana che può vantare già sei dei 50 siti iscritti nella lista (Piazza Armerina, Agrigento, isole Eolie, Val di Noto, Siracusa e Pantalica, Etna). Il nuovo sito è denominato "Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale" ed è composto da sette complessi monumentali palermitani e dai 2 complessi delle Cattedrali di Cefalù (nella foto sotto) e Monreale, a testimoniare "l'altissimo valore del sincretismo culturale arabo-normanno che generò uno stile architettonico ed artistico eccezionale in grado di rappresentare, ancora oggi, l'esempio tangibile di convivenza, interazione e interscambio tra culture eterogenee".

I sette monumenti di Palermo sono il Palazzo Reale con la cappella Palatina (nella foto sotto), la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e quella di Santa Maria dell'Ammiraglio (nota come chiesa della Martorana), la chiesa di San Cataldo, la cattedrale, il palazzo della Zisa, il Ponte dell'Ammiraglio. Capolavori indiscussi, che possono vantare una cifra stilistica unica (sintesi di una tradizione islamica-bizantina, romana e latina), un eccellente stato di conservazione e un'adeguata tutela istituzionale - tutti fattori che hanno permesso alla Regione Siciliana e alla Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia di candidarli all'Unesco.

La Sicilia diventa così la regione italiana con il più alto numero di siti Unesco, insieme alla Toscana (sette ciascuna), senza però contare i siti condivisi con altre regioni o altri Stati (in questo caso il record è della Lombardia, con nove). 

I SITI NATURALISTICI
Come è noto, l'Unesco divide i siti Patrimonio dell'Umanità in "naturalistici" e "culturali". Per quanto riguarda i siti naturalistici, le nuove nomine hanno riguardato soltanto due estensioni di siti nominati precedentemente. Non è andata a buon fine, invece, la nomina di due parchi nazionali marini in Sudan: la costa sudanese del Mar Rosso, ancora vergine di insediamenti turistici (al contrario di quella egiziana), avrebbe potuto finalmente a essere tutelata e protetta ma l'Unesco ha preferito rimandare ai prossimi anni. Per quanto riguarda il Sudafrica, invece, è ancora poco conosciuta ai turisti la regione florale del Capo, che si sviluppa intorno a Città del Capo: in un piccolo territorio sono presenti numerosissimi endemismi botanici, tra cui stupende piante come le protee (nella foto sotto). 

- Aree protette della regione florale del Capo (Sudafrica - estensione di un precedente sito)
- Parco nazionale Phong Nha – Ke Bang (estensione di un precedente sito, Vietnam)

Approvato anche un sito misto natura-cultura, rappresentato dalle Blue and John Crow Mountains, in Giamaica.

Non approvati, per ora:
- Parco nazionale marino Sanganeb e Parco nazionale marino Dungonab Bay - Mukkawar Island (Sudan)
- Panorami della Dauria (Mongolia/Russia)
- Complesso forestale Kaeng Krachan (Thailandia)

I SITI CULTURALI
Sono invece 23 (più un'estensione) invece i siti culturali a essere nominati (sempre numericamente più consistenti di quelli naturali), di cui tre nelle Americhe, ben dodici in Asia e otto in Europa. Molti sono sconosciuti ai più, ma non tutti: è il caso di Efeso, in Turchia, antica città con meravigliose vestigia, tra cui la famosissima Biblioteca; e dei Giardini botanici di Singapore, creati addirittura nel 1859 e visitati ogni anno da ben quattro milioni di persone (nella foto sotto). 

In Europa sono da segnalare le candidature di vari paesaggi culturali (un criterio che piace molto all'Unesco, almeno da qualche anno: ne è una testimonianza il sito delle Langhe e Monferrato premiato due anni fa). Per esempio quelli legati al vino nella regione francese dello Champagne - mentre dovrà attendere il prossimo anno la regione spagnola di La Rioja. Da sottolineare anche alcuni monumenti importanti ma forse poco conosciuti, come Forth Bridge, il ponte ferroviario sulla costa orientale della Scozia, meraviglia dell'era industriale (venne costruito tra il 1883 e il 1890). Dovrà ancora aspettare l'affascienante candidatura di vari siti dell'età vichinga (8°-11° secolo) in cinque Paesi nordici (due in Danimarca, due in Germania, uno ciascuno per Islanda, Lettonia e Norvegia). 

Ecco l'elenco completo dei nuovi probabili siti culturali Patrimonio dell'Umanità Unesco.

In Asia:
- Efeso (Turchia - nella foto sotto)
- Fortezza di Diyarbakır e Paesaggio cutlurale dei giardini di Hevsel (Turchia)
- Sito del Battesimo “Betania oltre il Giordano” (Al-Maghtas) (Giordania)
- Necropoli di Bet She’arim (Israele)
- Arte rupestre nella regione di Hail (Arabia Saudita)
- Siti Tusi (Cina)
- Susa (Iran)
- Paesaggio culturale di Maymand (Iran)
- Siti della rivoluzione industriale Meiji: Ferro and acciaio, costruzione di navi and miniere di carbone (Giappone)
- Paesaggio sacro Great Burkhan Khaldun Mountain e i suoi dintorni (Mongolia)
- Aree storiche Baekje (Corea del Sud)
- Giardini botanici di Singapore (Singapore)

In Europa:
- Christiansfeld, un insediamento moravo (Danimarca)
- Paesaggio di caccia nella Zelanda del Nord (Danimarca)
- Sito industriale Rjukan – Notodden (Norvegia)
- Forth Bridge (Regno Unito)
- Climats, Terroirs di Borgogna (Francia)
- Campagne, case e cantine dello Champagne (Francia)
- Amburgo: Speicherstadt e Kontorhaus con la Chilehaus (Germania)
- Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalú e Monreale (Italia)
- Cammini di Santiago nella Spagna del Nord (estensione di sito precedente, Spagna)

Dovranno ancora attendere, invece, i paesaggi culturali di vigneti e vini La Rioja e Rioja Alavesa (Spagna - nella foto sotto) e altri siti candidati.

Nelle Americhe:
- Missioni di San Antonio (Stati Uniti)
- Acquedotto di Padre Tembleque, complesso idraulico rinascimentale (Messico)
- Paesaggio culturale-industriale Fray Bentos (Uruguay)