Secondo le analisi del World travel & tourism council, negli ultimi anni il turismo mondiale è in continua crescita. L’ultimo dato risale al 2013 e indica un aumento del 4,3% annuo. Sempre di più sono le persone in tutto il pianeta che decidono di partire per scoprire qualcosa di diverso dal proprio luogo di provenienza. Per questo il settore del turismo potrebbe essere quello in grado di aumentare le possibilità di impiego per migliaia di persone.
La vera sfida è però offrire ai viaggiatori qualcosa in più dei classici tour. Le esigenze sono cambiate, tante e troppe sono le informazioni che si trovano on line, poco il tempo a disposizione per studiarle al meglio. Per ovviare a tutto questo l’esperienza, o meglio l’expertise all’inglese (concetto più ampio legato molto anche alle competenze), può fare la differenza. Ne è convinta Carla Diamanti, giornalista, collaboratrice di Touring, accompagnatrice turistica, insegnante di turismo a Torino e Parigi, e oggi anche “travel designer”, una professione nuova e molto interessante.
IL MONDO A PORTATA DI MANO
«Prima tappa della mia formazione è stato il mio lavoro di accompagnatrice di viaggio seguito da quello di redattrice di guide per il Touring club italiano», racconta Diamanti tra una partenza e l’altra: «Un percorso classico che però mi ha permesso di accumulare una quantità infinita di esperienza e informazioni». Dal Nord Europa al Medio Oriente, dagli Stati Uniti al Bhutan, dall’Ecuador al Messico, una vita in viaggio, ma un viaggio mai banale, perché è difficile accontentarsi.
«Ogni volta che parto per vacanze con la mia famiglia o i miei amici cerco sempre qualcosa di unico, un’esperienza memorabile, come quando ho organizzato un trekking notturno nel deserto della Giudea in occasione di un plenilunio. Poi mi sono resa conto che avrei potuto mettere a disposizione di altri le mie competenze. Ho capito di essere un architetto del viaggio. Mi piace studiare le carte, scoprire quali sono le peculiarità di ogni luogo, dalle feste tradizionali al clima, capire in quale momento partire, che deviazioni prendere». Nella nuova veste di travel designer, Carla Diamanti ci tiene a precisare che non è né un tour operator né una guida. «Non vendo pacchetti, ma contenuti. Fare l’accompagnatrice di viaggio mi ha permesso di capire come avere sempre il polso della situazione anche di altre persone. Capisco velocemente quali sono i livelli di resistenza in un museo o in auto e riesco a costruire i miei percorsi in un crescendo di bellezza».
PER TUTTE LE ESIGENZE
Ma che tipo di persone la chiamano per avere consigli? «Persone innanzitutto molto esigenti. Sono viaggiatori che non hanno tempo o la preparazione necessari per organizzarsi. Sono consapevoli e hanno esigenze precise. Si fidano di me e della mia professionalità perché magari mi hanno conosciuta in un viaggio di gruppo del Touring». Tutto ha inizio con un lungo colloquio nel quale Carla intervista il cliente per capire, insieme, chi è e come viaggia. Da lì la costruzione della vacanza tailor made, ovvero fatta su misura.
«Poco tempo fa mi ha chiamato una persona che voleva andare in Thailandia. Voleva andare su un’isola, mi ha descritto che tipo di situazione e io ho trovato la soluzione migliore, anche se non c’ero mai stata. Ma non c’è sempre bisogno di andare in luoghi esotici. Anche su Parigi posso trovare itinerari alternativi e originali», prosegue Diamanti: «il futuro del viaggio è quello». Per questo lo insegna anche ai suoi studenti all’università di Torino coi quali studia passeggiate di scoperta e di consapevolezza nel capoluogo piemontese, una sorta di start up che può creare una nuova tendenza. Nuove generazioni di architetti del viaggio pronti a raccontare il mondo con competenza.