Un grande fiocco rosso a impacchettare la severa facciata neorinascimentale novecentesca e il re di Svezia Carlo Gustavo a tagliare il nastro.
Dopo cinque anni di ristrutturazioni, traslochi, modifiche e con una cerimonia sobriamente festosa, ha riaperto i battenti il Nationalmuseum di Stoccolma, forse il più importante museo della Scandinavia, celebre per l’ampiezza delle collezioni che comprendono circa 500mila pezzi. Tra cui può vantare opere di pittura e artigianato del XVII e XVIII secolo, di arte francese del XVIII secolo e di arte olandese del Seicento, oltre alla più grande collezione scandinava di porcellane.
 
UN RINNOVO RADICALE
Dato per scontato che i lavori abbiano “rimesso a norma” la struttura dai diversi punti di vista legati alla sicurezza del patrimonio del museo e dei visitatori, la pausa sabbatica di cinque anni ha avuto anche come conseguenza una ristrutturazione che ha creato un museo aperto, accessibile e dove l’arte può essere vissuta sia su grande sia su piccola scala.

La facciata del Nationalmuseum a Stoccolma
L’adozione di un innovativo sistema di climatizzazione permette di presentare le collezioni in modo integrato, superando i confini tra le discipline: così i dipinti e le altre opere più sensibili ai fattori ambientali, come i disegni e la grafica, possono essere esposti insieme all’arte applicata e al design. Non solo per proporre al pubblico un maggior numero di opere ma soprattutto per migliorare l'esperienza del visitatore, intrecciando più storie su diversi piani.

Lo scalone principale del museo
Ogni sala racconta un’epoca: il nuovo allestimento invita a compiere un viaggio nei secoli, dal Cinquecento a oggi, tra bicchieri, ceramiche, sculture e gioielli, alcuni parte di nuove acquisizioni, queste ultime «indispensabili per arricchire il museo di oggetti fino al momento assenti». E contemporaneamente offre scorci inediti sulla città di Stoccolma, grazie all’adozione di sistemi che permettono di evitare la schermatura oscurante delle finestre.

Una sala del rinnovato Nationalmuseum di Stoccolma
IL CONTRIBUTO DEL MADE IN ITALY
Tra i protagonisti del riallestimento del Nationalmuseum di Stoccolma, firmato dall’architetto Joel Sanders (New York) e dallo studio di light designing Kardorff Ingenieure Lichtdesign (Berlino), c’è l’italiana Goppion – tra i leader mondiali della realizzazione di vetrine e teche museali – chiamata a sviluppare per il museo svedese una famiglia di elementi espositivi integrati tra loro e comprendenti vetrine, basamenti, pedane e pareti.

Le nuove teche, protagoniste del riallestimento

In totale si tratta di 100 nuove vetrine, di diverse tipologie e di grande varietà di forme, dimensioni e prestazioni in vetro speciale che racchiudono le opere estremamente eterogenee della più importante e varia collezione di opere d’arte della Svezia. Parte delle teche (tre quarti) è stata equipaggiata da Goppion di un sistema ‘intelligente’ di controllo e regolazione delle luci tramite bluetooth, grazie a una app sviluppata ad hoc.

Tra le vetrine più impegnative, le cosiddette ‘window case’, incastonate tra le colonne del museo davanti alle finestre per permettere ai visitatori di intravedere le opere d’arte dall’atrio interno del palazzo e l’imponente Royal Bed Case, alta più di 5 metri, che racchiude il letto reale a baldacchino e ha comportato un complicato intervento di installazione.

Una vetrina "window case" realizzata da Goppion
MOSTRE TEMPORANEE. E NON SOLO
Date le dimensioni delle collezioni, uno degli obiettivi della ristrutturazione del Nationalmuseum è riuscire a esporne una parte (per esempio le porcellane) a rotazione. Contemporaneamente il museo intende ampliare il suo calendario di mostre temporanee: per celebrare degnamente la riapertura ce ne sono in cartellone la bellezza di nove diverse, che spaziano da una doverosa Timeline, sintesi cronologica delle acquisizioni del fondo museale, a un’inedita mostra per i più piccoli intitolata Villa Curiosa passando per la prima personale dedicata all’artista americano John Singer Sargent in Scandinavia.

Colpo d'occhio complessivo sul Nationalmuseum e il centro di Stoccolma

Ineludibile, in un museo così rinnovato, anche il tocco gastronomico. Da apprezzare in un vero e proprio ristorante, allestito in chiave squisitamente scandinava dal designer Matti Klenell, la cui cucina fonde la gastronomia svedese con influenze italiane e francesi. Senza dimenticare il suggestivo bar allestito nello Sculpture garden.

INFORMAZIONI