Difficile trovare una location più centrale a Mosca. A una passo dalla piazza Rossa, affacciato su piazza Manezh con vista diretta sulle finestre della Duma, il parlamento russo, il gigantesco monolite dell'hotel Moskva per anni è stato l'albergo per sovietico eccellenza, dove andavano le persone davvero importanti. Quello dove vivevano le spie (tra cui celebre il doppiogiochista inglese Guy Burgess), quello dove Yury Gagarin, l'astronauta sovietico, soggiornò per un po' dopo essere diventato il primo uomo nello spazio.

PER VOLERE DI STALIN

Costruito negli anni Trenta, quando qualunque parola dicesse Stalin era ben più che un ordine, l'hotel Moskva ha una storia architettonica singolare. Anche se non si sa quanto sia di vero e quanto sia leggenda. A ogni modo, si racconta che l'architetto Alexey Shchusev, uno dei più importanti dell'epoca al punto da aver progettato il mausoleo di Lenin sulla piazza Rossa, avesse preparato due bozzetti di facciata per l'hotel in costruzione a Mosca.
 
Essendo un progetto di capitale importanza per l'Unione Sovietica sottopose il progetto a Stalin in persona. Nel bozzetto la facciata era divisa in due, con due stili diversi per l'ala est e l'ala ovest. Il condottiero di tutte le russie avrebbe dovuto scegliere in quale dei due stili edificare l'intero palazzo. Peccato solo che appose la sua firma giusto nel mezzo, in modo tale che Shchusev non ruscì a capire quale stile avesse incontrato il favore del compagno Stalin. Ovviamente nessuno aveva il coraggio di tornare da Stalin per chiedere quale fosse davvero la prescelta. A Shchusev, eclettico suo malgrado, non rimase altro da fare che costruire le due ali del palazzo con due stili contrastanti per paura di incorrere nelle ire del segretario del Partito Comunista. Mezzo hotel in un modo, mezzo nell'altro. Con buona pace del gusto e delle regole elementari dell'architettura.
 
Un obbrobrio architettonico da far inorridire l'architetto americano Frankk Llyod Wright, al punto che più volte sostenne che l'hotel Moskva fosse la più brutta costruzione che avesse mai visto. Un parere condiviso 70 anni dopo anche dal sindaco di Mosca, Yury Luzhkovn, che nel 2004 decise di demolirlo. Peccato che in 70 anni tutti si erano affezionati talmente al palazzo, immortalato anche sull'etichetta della diffusissima vodka Stolichnaya, che ci fu una sommossa popolare: tutti volevano il Moskva nuovamente in piedi.
 
L'AVVENTO DEL FOUR SEASONS
Così la compagnia canadese Four Seasons ha deciso di cogliere la palla al balzo e ha proposto si ricostruire il palazzo per farne un hotel di lusso con annesso centro commerciale. Una scelta che ha fatto tutti contenti visto che Four Seasons si è impegnata a edificare il nuovo hotel Moskva esattamente uguale a com'era. Peccato solo che le statue e tutti gli altri orpelli che ornavano la facciata nel frattempo erano stati distrutti o rubati, così si è dovuto ricostruire tutto da zero. La ricostruzione è durata oltre otto anni, ma finalmente lo scorso 30 ottobre il lussuoso Four Seasons hotel Mosca ha aperto. Sul tetto svetta ancora la vecchia insegna in cirillico: Hotel Moskva. Solo l'interno è cambiato. Dove un tempo c'erano 1000 stanze, adesso ce ne sono solo 180, spaziosissime.
 
Sarebbe bello sapere se sono state conservate le cameriere ai piani che stavano sedute alle scrivanie collocate immancabilmente fuori dall'ascensore. Governanti spicce di modi e avare di sorrisi. Sulla carta avrebbero dovuto riassettare le stanze, ma in realtà controllavano i movimenti degli ospiti, meglio se occidentali, segnalando ogni mossa sospetta al Kgb.