Spazio La Truna, in piazza S. Anna a Chiareggio. Siamo in Alta Valmalenco, una vallata laterale della Valtellina che è tradizionalmente sede durante tutto il mese di agosto di una mostra di storia locale. Quella di quest'estate, apetta a ingresso libero fino all'8 settembre, ha per titolo “… mi spinge il zelo di drizzar tutti al cielo - Beato Nicolò Rusca arciprete di Sondrio, testimone della fede” ed è un adattamento della rassegna itinerante, prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in collaborazione con Mvsa (Museo valtellinese di storia e arte) in occasione della solenne celebrazione della beatificazione, avvenuta il 21 aprile 2013 a Sondrio. La mostra sull'arciprete Rusca vuole contribuire alla conoscenza della sua vita presentando alcuni materiali inediti: un percorso di testi e immagini declinati su pannelli a stampa digitale, fissati a montanti lignei.

Ma chi era Nicolò Rusca?  Nacque nel 1563 nei pressi di Lugano e dopo aver frequentato il Collegio Elvetico, fondato a Milano da Carlo Borromeo per la formazione di chierici provenienti dal territorio svizzero, venne ordinato prete nel 1587. Fu nominato arciprete di Sondrio nel 1591 (Sondrio, come l'intera Valtellina era in quel periodo sotto il dominio delle Tre Leghe Grigie) e svolse esemplarmente il suo ministero, divenendo un modello di prete “rinnovato”, secondo il concilio di Trento. Fu un estremo difensore della dottrina cattolica davanti alla dilagante propaganda dei riformati portati dai dominatori. Tutto ciò lo portò a essere inquisito di alto tradimento contro lo Stato.Nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1618 fu sequestrato da uomini armati, scesi a Sondrio attraverso la Valmalenco. Condotto prima a Coira, poi a Thusis, fu processato e torturato, fino alla sopraggiunta morte.

Info: Apt Chiesa in Valmalenco, tel. 0342.451150; Associazione Amici di Chiareggio, tel. 349.7504396; Mvs tel. 0342.526269; www.creval.it.