"Stop ai sacchetti di plastica monouso in tutto lo stato di New York". Il primo marzo è entrata in vigore la norma firmata lo scorso aprile dal governatore dello Stato, Andrew Cuomo, che vieta i sacchetti usa e getta in tutto lo Stato, il terzo degli States ad adottare il divieto, dopo Hawaii e California. La norma è uno dei punti più discussi della legge finanziaria approvata di concerto dal sindaco della Mela, democratico, e il parlamento statale, anch’esso retto da una maggioranza Democrats.
Letta così, sembra una notizia come molte altre in tema ambientale, ma il provvedimento potrebbe aiutare a demolire una vera e propria montagna di plastica. Sì, perché i sacchetti che circolano ogni anno nella sola New York sono 10 miliardi, mentre nell’intero Stato sono circa 23 miliardi. Spazio quindi a buste di carta e shopper di tela e plastica riutilizzabili, con una deroga per le spedizioni a domicilio di food e farmaci.
New York / Getty Images
A non seguire l’onda ambientalista che mette d’accordo la maggioranza dei newyorchesi sono molti commercianti, che denunciano un costo eccessivo per la rinuncia alla busta usa e getta. Infatti se per acquistare 100 mila sacchetti bastano circa 2000 dollari, per procurarsene altrettanti in carta ne servono 15 mila, e con la tela il conto è ancora più salato.
Lo Stato federale non si è però solo limitato alla norma, ma ha messo in campo una politica di persuasione in larga scala, che si traduce in una massiccia campagna pubblicitaria e nella distribuzione di 270 mila borse riciclabili a famiglie a basso e medio reddito. Al centro della comunicazione green è il concetto più che condivisibile che per guadagnarci un futuro vivibile dobbiamo pagare tutti un prezzo nel presente.