Si chiama a Cielo Aperto il progetto culturale avviato da cheFare e Fondazione Cariplo nel quartiere complesso e periferico Adriano, a Milano.
Quando lo scorso anno papa Francesco è andato in visita ad alcune famiglie che ci abitano è balzato agli onori della cronaca per un paio di giorni, ma poi è tornato alla sua ombra. In realtà, per otto mesi, cheFare, agenzia per la trasformazione culturale nata nel 2012, ha lavorato con gli abitanti del quartiere e con le associazioni già presenti sul territorio per cercare l'idea giusta per raccontarlo in un modo diverso.
Sono stati quindi coinvolti un artista olandese, Kevin van Braak, e lo scrittore Ivan Carozzi per realizzare 45 striscioni di grande formato che raccolgono i sogni, i pensieri e le idee degli abitanti del quartiere e sono oggi appesi su balconi, cancellate, edifici comuni: “Partecipare significa mettere il naso fuori di casa”, “Il quartiere in autogestione alle donne”, “Le città sono di tutti”, “Comportati da uomo, non da ciula”, “Il senso civico colma i vuoti”, “Il quartiere deve essere più unito. Punto”.
Sulle pagine del sito di cheFare sono stati inoltre coinvolti altri scrittori, saggisti e fotografi per ampliare il dibattito nato in Adriano e ragionare sulle trasformazioni in atto nelle città contemporanee e sul rapporto tra cultura e spazi urbani. L'iniziativa in corso è la punta di un iceberg che non lascerà il quartiere a se stesso una volta terminata.
Anzi, è solo il primo capitolo di Civic Media Art, un progetto internazionale di arte pubblica realizzato da cheFare nel programma "La città intorno" per Fondazione Cariplo con il supporto dell'Ambasciata e consolato dei Paesi Bassi e di Mondriaan Fonds. La seconda tappa sarà realizzata nei prossimi mesi e continuerà a prendere forma con la collaborazione di tutto il quartiere. Perché l'arte partecipata è quella che meglio racconta il mondo. Anche quello periferico.
INFORMAZIONI
Sito web www.che-fare.com.
La mappa degli striscioni su Google a questo indirizzo.