Un nuovo museo per far conoscere la lunga storia della lingua italiana. È il progetto presentato a Firenze dal Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini, dal sindaco Dario Nardella e dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi. "Il modo migliore per ricordare Dante, nell'anno in cui si va a celebrare il settecentenario della morte" ha commentato Franceschini. 

Il museo nascerà all’interno dell’area denominata ex Monastero Nuovo del complesso di Santa Maria Novella, e in particolare nel fabbricato che si affaccia su via della Scala. Il cronoprogramma prevede l’avvio dei lavori entro il 2021, con una stima di 500/600 giorni per vederne la realizzazione. “Lo Stato ha investito 4,5 milioni di euro per la realizzazione del primo Museo della Lingua italiana" ha proseguito il Ministro "e la città ha partecipato conferendo una parte del bellissimo complesso di Santa Maria Novella, testimonianza questa di una importante prova di collaborazione tra i vari livelli istituzionali. La scelta non poteva che essere Firenze per tantissime ragioni. Sta lavorando già da tempo un comitato scientifico di alto livello per l’impostazione del museo perché insieme al recupero strutturale dell’immobile, c’è anche l’esigenza di creare un museo proiettato sul futuro che conservi la memoria, ma che anche attraverso le nuove tecnologie consenta di essere accessibile, didattico, adatto ai ragazzi, agli studiosi, quindi davvero un progetto straordinario". Del comitato scientifico fanno parte illustri linguisti, filologi e storici, molti dei quali soci dell'Accademia della Crusca e dell'Accademia dei Lincei.

L’edificio dove nascerà il museo si sviluppa su quattro livelli ma gli ambienti museali occuperanno il piano terreno e il piano nobile. Al piano terra (600 metri quadrati) si trovano vasti locali da dedicare ad esposizioni temporanee e un grande andito di accesso caratterizzato da una scala elicoidale progettata da Giuseppe Martelli; al piano superiore (1400 metri quadrati) si trovano alcune sale con decorazioni e soffitti affrescati. Il progetto prevede l’accoglienza dei visitatori al piano terreno, con zone relax e ristoro nel piazzale interno, mentre la parte espositiva permanente del museo sarà al piano nobile, con un percorso anulare. Gli interventi cercheranno di adattare le esigenze funzionali del museo alle caratteristiche architettoniche del complesso; verranno realizzati anche spazi per laboratori e didattica. 

Non abbiamo maggiori dettagli su come verrà declinata musealmente la storia della lingua italiana, dal primo documento che contiene frasi scritte per la prima volta consciamente in volgare italiano (ovvero la Carta di Capua del 960) fino alla lingua dei social degli anni 20 del XXI secolo, passando per Dante, Boccaccio, Petrarca, Ariosto, Galilei, Machiavelli, Leopardi, Manzoni, D’Annunzio e così via. Vedremo nei prossimi mesi se verrà data qualche spiegazione ulteriore.

La realizzazione di un Museo della lingua italiana all’interno del complesso di Santa Maria Novella si inserisce nel progetto di riqualificazione già avviato dall’ amministrazione comunale a seguito della restituzione degli spazi conventuali in uso - da circa un secolo - alla Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri e tornati dal 2016 nella disponibilità del Comune di Firenze. Tutta l'area, in prossimità della stazione ferroviaria, con la presenza del Museo della Lingua Italiana, della Basilica e del Museo di Santa Maria Novella, unitamente al Museo del Novecento affacciato sulla piazza prospiciente la basilica, ma anche degli spazi ad uso civico e congressuale, si proporrà dunque come un Distretto Culturale Museale di primaria importanza per Firenze.